Capitolo 18

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Penultimo giorno, cerco di godermi gli ultimi momenti con Diego che domani partirà prima di cena, lo saluterò al pomeriggio. Francesco mi ha invitata a mangiare con loro al ristorante, ci saranno tutti come la sera della piadina ma senza gli amici dei miei genitori, la nipote invece si è autoinvitata. Io almeno ho aspettato che qualcuno me lo chiedesse. Vabbè comunque per Diego (e Giacomo che se ne va con lui) sarà l'ultima sera qui, non posso mancare. Metto i soliti shorts e sopra una maglia lunga rosa, sandali ai piedi. Mi trucco meglio che posso e sistemo i capelli alla meno peggio, mi si è rotta la piastra e la spazzola da sola non fa miracoli. Una volta entrati al ristorante aspetto di vedere dove si siede Diego ma rimane in piedi così mi accomodo all'ultimo posto, davanti ho Francesco e di fianco a me ci sono un paio di posti liberi. Lui però va in quello più distante così mi ritrovo Giacomo accanto. Durante tutta la cena non riesco nemmeno a vederlo e mi rattristo, per fortuna dopo cena ci raggiungerà Sara e mi tirerà su il morale. Quando tutti hanno terminato noi ragazzi andiamo in un bar poco più avanti mentre i genitori passeggiano per i fatti loro. Quando Sara arriva facciamo prima un giro in centro poi ce ne andiamo nella solita spiaggia privata e ci stendiamo sulle sdraie. Purtroppo anche stavolta sono lontanissima da Diego, che si trova tra Stefano e suo fratello. A un certo punto noto che qualcuno mi tira dei sassi ma essendo buio non riesco a capire da dove provengano, alla fine Stefano ride smascherandosi e ricambio il favore tirandogliene a mia volta. Poco dopo si alza e ne approfitto al volo per rubargli il posto. Finalmente sono vicina a Diego e mi stendo godendo di quella vicinanza. Gli altri fanno gli stupidi mentre io guardo le stelle, idem Diego e Sara. Dopo un po' ne vedo una cadente e senza esitazione esprimo il mio desiderio incrociando le dita.

"L'hai vista?" chiedo a Diego.

"Si" risponde.

Sempre di molte parole. Ne vedo altre nel frattempo che rimaniamo lì e ogni volta incrocio le dita scandendo bene la mia richiesta. Chissà se anche lui fa lo stesso o semplicemente osserva passivo. Probabilmente la seconda. Poco dopo si alza il vento e gli altri decidono di andare, inizialmente titubante poi mi alzo anche io e vado a sedermi con Francesco, Sara e Diego sul dondolo del bar, più riparato. Tempo cinque minuti e anche loro se ne vanno che sono stanchi e infreddoliti. Nel tragitto verso la macchina spiego a Sara il mio piano, ne farà parte.

Ultimo giorno. Sono decisamente triste, quasi senza accorgermene mi sono messa a piangere prima di sprofondare nel sonno. Non ho mai pianto per qualcuno che conosco appena ma oggi Diego se ne andrà e non penso che tornerà l'anno prossimo. In ogni caso non potrei mai aspettare un anno per rivederlo. Per questo ho deciso che andrò io da lui: se Maometto non va alla montagna allora la montagna va da Maometto, giusto? Appunto. Non mi importa come, non mi importa se i miei non vogliono, io ci andrò. Sono sicura che non mi daranno il permesso ma ormai ho vent'anni ed è ora passata che si facciano un bel baule di cavoli loro e mi facciano fare qualcosa da sola per una buona volta. Fosse l'ultima cosa che farò ma andrò da Diego, a costo di fuggire di casa.

Al mare il tempo passa più velocemente del solito e poco prima di andare a pranzare Giacomo decide che dobbiamo fare qualche foto. Io mi mantengo a debita distanza, odio le foto, spero mi risparmino. Dopo molte foto stupide che vedono protagonisti i ragazzi, si aggiungono la nipote degli amici dei miei, che doveva farsi vedere, e la cugina di Francesco con la sua amica. A farmi compagnia rimane mio nipote grande, anche lui restio a questo genere di cose. Purtoppo poi veniamo trascinati a forza vicino alla riva, location delle foto, e immortalati con espressioni molto convinte negli scatti di Giacomo, che poi decide che devo farne una da sola con Diego. Perché? Non sapendo come mettermi rimango ferma come un palo mentre lui mi si avvicina. Chiudo gli occhi ma è impossibile sfuggire al suo profumo che ha ormai raggiunto le mie cavità nasali. Faccio un respiro profondo e riapro gli occhi trovando un Diego sorridente alla mia sinistra, a davvero troppi pochi centimetri di distanza da me. Quando mette un braccio intorno alle mie spalle sento seriamente di star prendendo fuoco e la faccia che uscirà nella foto parlerà da sola. Mi rendo conto che il mio autocontrollo sta per esaurirsi quando Giacomo ci raggiunge e decide di farne una con me in mezzo e lui e Diego ai lati mentre mi danno un bacio sulla guancia. Appena posa le sue labbra sulla mia guancia questa s'infuoca, sono così morbide e il tocco è delicatissimo e ho il cuore che batte talmente forte che temo avrà un arresto. Sono seriamente tentata di girarmi di scatto e saltargli al collo ma ringrazio il mio super-io per essere così autoritario da farmi rimanere ferma nonostante gli impulsi dell'es. Quando purtroppo si stacca sono intontita e negli scatti successivi ho una faccia talmente ebete che non sembro normale.

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