01 ottobre 2017

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Cara Maya,

I giorni passano e ti sento sempre più distante, ma allo stesso tempo sei sotto la mia pelle. Sai, se chiudo gli occhi, riesco ancora a sentire il tuo profumo e il suono della tua risata, sono così distinti e nitidi che mi sembra tu sia qui, accanto a me: il posto che ti appartiene.

Ricordo perfettamente la prima volta in cui ho sentito la tua risata, è stata la sera in cui ci siamo conosciuti. Eravamo seduti al tavolino di quel bar sulla spiaggia insieme a quei nostri amici che ci hanno fatti conoscere, Marco aveva fatto una battuta per prenderti in giro e tu hai riso di gusto prima di portare la bottiglia di birra alle labbra e berne un sorso. Già da quella prima sera avevo notato il tuo grande amore per la birra, la tenevi stretta come fosse la cosa più preziosa in tuo possesso. E poi quella risata, diamine, quella risata. Non ne avevo mai sentita una così cristallina prima, e mi sono subito innamorato di come hai abbassato la testa, mentre arricciavi il naso e ti portavi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Sembravi così posata, quasi imbarazzata di esserti scomposta per ridere a quella battuta. Eri così bella che per un attimo ho trattenuto il respiro. Quasi non mi sembravi vera.

Poi, ricordo perfettamente la prima volta in cui ho sentito la tua vera risata, quella sincera, non quella che usi di circostanza in presenza degli altri per paura di sembrare sgraziata o fuori luogo. Eravamo sulla spiaggia, alle tre di notte, io e te e la luce della luna a illuminarci fiocamente. Quella notte ti stavi divertendo tanto a prendermi in giro, così ho pensato bene di metterti a tacere facendoti il solletico. Credo che penserò sempre al momento in cui ti ho fatta ridere così tanto come a uno dei momenti più preziosi di tutta la mia esistenza.

Ora non so cosa darei per sentire quella risata ancora una volta. Aveva il potere di farmi sentire bene, bene nel senso più completo del termine, come poche altre cose al mondo. Anzi, forse mi sentivo Bene con la B maiuscola solo nel sentirti ridere, nel sentirti al mio fianco, nel tenerti per mano per le vie della città.

Mi sentivo bene con te, come mai ero stato con nessun altro.

Mi sento vuoto senza di te, senza la tua risata che mi riempie le orecchie e il cuore di gioia. Mi manchi.

Tuo,
Niccolò

Cara Maya, tuo Niccolò || UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora