07 gennaio 2018

84 7 1
                                    

Caro Niccolò,

Mi dispiace se non mi sono più fatta sentire, se ho impedito che tu provassi a contattarmi e se ti ho fatto soffrire tanto. Avevo bisogno di allontanarmi, e sapevo che questa sarebbe stata l'unica strada percorribile, altrimenti avresti provato a fermarmi con tutti i mezzi a tua disposizione. Dal primo momento in cui ti ho conosciuto, ho capito quanto testardo fossi. Sai, è una qualità che odio di me stessa, ma che ho sempre trovato affascinante in te.

Ho ricevuto le tue lettere, mia sorella me le ha portate per Natale. Quando tornerà a Roma, ti consegnerà questa.

Vedi Niccolò, tu in una lettera mi hai chiesto se credo nell'amore a prima vista, ed è da questo punto che voglio partire per spiegarti tante cose.

La risposta è no: non credo nell'amore a prima vista.
Credo fermamente nel tanto famigerato colpo di fulmine, ma non nell'amore a prima vista.

Per me l'amore è una cosa che nasce piano, giorno dopo giorno, non tutta d'un colpo come invece fanno i fulmini. L'amore è come un albero, oppure come un fiore: nasce da un seme minuscolo, talmente piccolo che a volte nemmeno ci si accorge della sua presenza, poi piano piano cresce, si sviluppa, si espande. Questo avviene tanto lentamente e delicatamente che quasi non ci si accorge che quel piccolo seme, poi quel piccolo germoglio, è diventato una quercia con innumerevoli rami.

Poi ci sono gli arbusti, e la linea che sottolinea la loro differenza con gli alberi è davvero labile, sottile, quasi inesistente. Nascono come gli alberi da un piccolo seme, crescono piano piano, giorno dopo giorno, si evolvono, e infine ciò che troviamo non è una maestosa pianta, ma un semplice ammasso di arbusti che finge di esserlo.

Sta in questo la differenza tra il vero amore e un'infatuazione travestita dal primo.

Temo che tu abbia frainteso un arbusto, per quanto grande potesse (o possa ancora) essere, per un albero. Per carità, ci sono tanti alberi che ricordano gli arbusti per la loro forma, alcuni sono difficilmente distinguibili, e io sono onorata di sapere che per te rientro in questa categoria.

Come ben sai, prima di partire per il mare ero uscita da una storia molto importante per me, e il fatto che tu fossi così interessato alla mia persona mi ha lusingata sin da subito, mi ha fatto credere di essermi innamorata di te.

Con il tempo, però, mi sono purtroppo accorta che il principio della nostra pianta non era un albero come avevo sperato e inizialmente creduto: era un arbusto. Certo, un bellissimo arbusto, con tanti fiori colorati in mezzo, ma pur sempre un arbusto. Ecco perché, unito alla distanza che ci avrebbe separati una volta tornati alla vita quotidiana ognuno nella propria città, ho deciso di tagliarne il tronco.

Spero tu sappia che non è colpa tua, così come non è colpa mia. Certe volte le cose finiscono perché non sono destinate ad essere, e purtroppo la nostra storia è una di queste. Sai, è stata una bellissima parentesi della mia vita che conserverò sempre con grande affetto e gelosia, e chissà, magari un giorno ci incontreremo di nuovo e allora sarà il momento giusto.

Se mai dovesse accadere, sarei felice di avere una seconda occasione per noi due. Siamo stati un germoglio davvero bello, è un peccato che siamo stati destinati a diventare un arbusto.

Mi piace pensare che prima o poi, un giorno, ci ritroveremo e avremo l'opportunità di trasformarci in un albero. Fino ad allora, ho sbloccato il tuo numero, e potrai contattarmi ogni volta che vorrai. Ho sempre trovato particolarmente piacevole parlare con te, e ne ho sentito molto la mancanza in questi mesi.

Buon proseguimento, Niccolò, e felice anno nuovo. Spero che quest'anno abbia in serbo per noi l'opportunità che ci meritiamo.

Con affetto,

Maya

P.s. grazie delle lettere, è stata una grande sorpresa riceverle la vigilia di Natale da mia sorella, mi hanno reso molto felice.

Cara Maya, tuo Niccolò || UltimoWhere stories live. Discover now