30 ottobre 2017

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Cara Maya,

Mi ci sto abituando, sai?
Mi sto abituando a svegliarmi al mattino e tu non sei accanto a me, a non trovarti nel letto quando di notte mi sveglio di soprassalto e a non poter contare sulle tue carezze per calmarmi dopo un incubo.

Ricordi? Quando facevo dei brutti sogni mi stringevi forte e mi riempivi di carezze e baci sulla fronte finché non mi addormentavo di nuovo. Ammetto di aver fatto finta di dormire qualche volta, ho solo chiuso gli occhi e sono stato ad ascoltare i tuoi respiri... tu pensavi dormissi, ma non hai comunque smesso di accarezzarmi e, alla fine, mi sono addormentato per davvero.

In quel poco tempo che abbiamo passato insieme mi hai fatto capire cosa si prova a sentirsi amati da qualcuno, a essere una priorità e non una semplice scelta. Mi hai fatto capire cosa significhi toccare il cielo con un dito e cercare di afferrare una stella cadente prima che sia troppo tardi.
Mi hai amato quando pensavo che nessuno lo avrebbe fatto mai, mi hai dato speranza.
E poi te ne sei andata, mi hai lasciato da solo a lanciare sassi in acqua.

Ci divertivamo a farlo insieme, a scommettere su chi sarebbe riuscito a fare più rimbalzi. Da quando te ne sei andata, non sono più riuscito a farne nemmeno uno. Manchi tu, non ha senso far rimbalzare sassi se tu non ci sei.

Mi ci sto abituando a non sentire le tue gambe intrecciate alle mie mentre guardo la televisione, mentre cerco di dormire, mentre rido per video stupidi sul telefono. Questo non significa però che non mi manchi.

Abituarsi a un'assenza non significa non sentire la mancanza di una presenza, e grazie a te ora lo so bene.

Mi mancherai sempre, non importa quanto mi sarò abituato a non averti.

Tornerai mai? Perché solo tu puoi colmare questo vuoto.

Vorrei tornare a far rimbalzare i sassi sul mare con te. Quando vorrai, mi troverai qui ad aspettarti.

A presto,
Tuo Niccolò

Cara Maya, tuo Niccolò || UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora