|capitolo 6|

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|Lili|

"dovresti, per il tuo bene"
a quelle parole mi irrigidisco e Cole se ne accorge infatti la sua mano stringe di più la mia

afferro il cellulare e scoppio a piangere quando leggo

-quella troia non risponde ai messaggi

-so dove siete

-puttanelle credete di scappare?

-la vostra Biondina sarà mia

-Bahamas sto arrivando

i singhiozzi mi escono istintivi dalla bocca, mi alzo di scatto lasciando la mano di Cole ed esco dal ristorante con le mani sulla bocca e le lacrime che mi rigano il viso

mi sta rovinando la vita

all'inizio era il ragazzo che ho sempre desiderato: il ragazzo che amava farmi le coccole, che amava ascoltarmi, che mi portava dai fiori ad ogni mio compleanno....

ma poi qualcosa è cambiato, qualcosa in lui ha innescato una vera bomba nucleare riversata nella mia vita

per pochissimo alcune volte mio padre mi ha aiutata, Joey stava approfittando di me

per non parlare degli innumerevoli schiaffi  sul viso ad ogni parola sbagliata

e voi vi starete chiedendo: perché non lo denunci?
ironia della sorte lui è il figlio dello sceriffo...

siamo andati milioni di volte lì ma è come se avessimo parlato con il nulla, Joey continuava a presentarsi davanti casa mia sulla sua moto

"Lili"
la sua voce, la sua calda voce alle mie spalle

"che ti ha scritto?"
lo guardo, perché si preoccupa per me? Perché siamo così legati? Ci conosciamo da poche ore ma è come se ci conoscessimo da una vita...

"solite cose, lascia perdere"
con un po' di difficoltà appoggia la sua mano sulla mia spalla accarezzandola con i polpastrelli
"mi dispiace, vorrei fare qualcosa come tu hai fatto con me"

porgo la testa verso un lato e sorrido debolmente
"cos'ho fatto?"
stizza gli occhi e mi sorride
"cosa non hai fatto!? Sono riuscito ad ammetterlo da quando oggi abbiamo parlato"

"ci conosciamo da 5 ore credo"
sussurro avvicinandomi
"mi sembra di conoscerti da una vita"

continuo la frase appoggiando la mia testa al suo petto, lui al contatto sobbalza sul posto per poi portare le mani sulla mia schiena e stringermi

"perché tu non sei scappata appena hai capito ciò che ho?"
mi chiede lui ed alzo lo sguardo verso la sua faccia

"perché non sono superficiale, perché vado oltre le apparenze"

annuisce e mi continua a stringere
"ho paura"
sussurro e una lacrima che spero sia l'ultima mi riga il viso
"basta piangere lili"

alzo un sopracciglio
"come fai a sapere che sto piangendo?"

"sono cieco non tonto"
mi giro verso di lui dispiaciuta
"mi dispiace non volevo che fraintendessi...non sei tonto scusa scusa"

"ei ei"
sussurra portando le mani sulle mie guance, sento un casino nella pancia

sto provando cose strane
"va tutto ok, mi ci devo abituare a queste cose ma va tutto bene"
annuisco sentendomi tremendamente in colpa

voglio prendermi cura di questo ragazzo, voglio che non si senta solo, che sorrida nonostante tutto

e voglio che lui si prenda cura di me perché è solo grazie a lui se adesso mi sento meglio e al sicuro...

Continua

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