|capitolo 7|

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Se ti do tutta la mia vita
Giura che poi tu te la stringi al petto forte
E poi però
Me la riporti indietro con qualcosa in più, qualcosa in più
-Vita, Carl Brave

|Lili|

è passata una settimana, una settimana fantastica.

io e Cole siamo diventati ottimi amici e siamo vicini l'un l'altro

"Lili a che pensi?"
mi chiede Dylan all'improvviso sbucando dal nulla, mi alzo di scatto e velocemente lo abbraccio

anche con lui mi trovo molto ma molto bene

"niente pensavo a cose che non potrebbero interessarti"

si stacca da me e appoggia le mani sulle mie spalle guardandomi negli occhi

"ho bisogno di te, devi aiutarmi"
aggrotto la fronte e lo guardo confusa
"si tratta di Cole..."

il cuore inizia a battere forte dallo spavento e un dolore alla pancia dovuto alla paura mi fa fare una smorfia

"seguimi ti prego, ti spiego tutto durate il viaggio"
senza avvisare nessuna nelle mie amiche seguo velocemente Dylan, sono spaventata

salgo nella sua lussuosa auto e lo guardo in cerca di risposte
"Cole sta poco bene"
spalanco gli occhi e mi sistemo meglio sul seggiolino

un magone alla gola mi porta a deglutire rumorosamente più volte
"ha bisogno di te..."

"ma come? io cosa posso fare?"
si gira per un secondo verso di me incontrando i miei occhi
"sei l'unica che lo calma"

annuisco e continuo a guardare la strada, con l'ansia che mi sta sovrastando

lui è il mio amico

***
scendo dall'auto e faccio un passo indietro quando osservo la grande casa in cui si trovano loro
"é la nostra casa vacanza"

"wow"
dico con enfasi ma poi mi precipito all'entrata della casa velocemente aspettando che Dylan apra con le chiavi

"Cole"
dice Dylan entrando
"sono tornato"

"non ci hai messo tanto"
urla isterico spaventandomi

lentamente cammino verso la sua camera e quando vedo la porta spalancata mi ci precipito dentro

mi sento crollare quando lo vedo a terra con la testa tra le gambe e delle lacrime sul viso
"Dylan vattene a fanculo"

mi blocco di colpo per poi girarmi dietro di me ma ormai Dylan non c'è

quando sento la porta sbattere segno che Dylan è andato via vado in panico. Non so che fare, non so cosa abbia adesso

"ecco se l'è già svignata quel cretino"
ricomincia a piangere rumorosamente

mi avvicino lentamente
"cole..."
lui alza la testa verso la mia

"Lili"
sussurra portando le braccia verso di me per accarezzarmi il viso

"che succede?"
chiedo lentamente, porta le mani dietro il mio collo e con un po' di difficoltà mi porta ad appoggiare la testa sul suo petto

"dovevo fare una mostra, le mie foto sarebbero state esposte in una mostra importante. Lavoravo a questo progetto da anni..."

ricomincia a piangere e mi si spezza il cuore
"hanno saputo del mio problema, hanno annullato tutto"

spalanco occhi e bocca per poi dargli dei baci sulla guancia
"non ti meritano Cole"
sussurro per poi dargli un altro bacio sulla sua morbida e liscia guancia

non so più cosa dire, non mi sono mai trovata in una situazione del genere
"ti prego parla... -sospira per un secondo- la tua voce mi riscalda l'anima, mi fa sentire bene. Poi è l'unica cosa che posso conoscere di te"

il cuore batte all'impazzata
"cosa vuoi che ti dica?"
chiedo col sorriso sulle labbra

"quello che vuoi, canta non lo so. Fammi sentire la tua voce... ne ho bisogno"

queste parole mi fanno bene al cuore
"ho vergogna di cantare"

sussurro attorcigliando una ciocca di capelli tra le dita
"ti prego, fallo per me"

porto le dita sotto al mento
"lo faccio se tu mi prometti che non piangerai per questa cosa"

annuisce e velocemente penso ad una canzone che potrebbe piacergli

"Cause I'm in a field of dandelions
Wishing on every one that you'll be mine, mine
And I see forever in your eyes
I feel okay when I see you smile, smile
Wishing on dandelions all of the time
Praying to God that one day you'll be mine
Wishing on dandelions all of the time, all of the time"

sorride mostrando i suoi denti bianchi perfetti e sento le guance andare a fuoco
"perché non hai mai fatto sentire a nessuno la tua voce fantastica?"

"perché non mi sento all'altezza..."
mugolo guardando verso il basso
"promettimi che non dirai mai più una cosa del genere"
dice lui dolcemente come un cucciolo

"avrei dovuto aiutarti io non il contrario, per questo sono qui"
porge la mano e tasta l'aria più volte per poi trovare la mia e stringerla
"da oggi in poi ci aiuteremo a vicenda, come fanno gli amici..."

non posso che sentirmi fortunata allora

Continua

vivimi senza paura!💜Where stories live. Discover now