Capitolo 21

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Lui sta scappando, sta scappando da me e dai suoi sentimenti. Sta scappando da tutto questo perchè ha paura dei suoi sentimenti, di quello che è in grado di provare nei miei confronti. So che è così.
Ha paura di amare, perchè, molto probabilmente in passato non ha conosciuto il significato della parola. Oppure semplicemente ha ricevuto una grande delusione che lo ha portato a diventare l'uomo freddo e apatico che è adesso.
Harry, amore mio. Stai scappando da una cosa che non vuoi o stai scappando da una cosa che hai paura di volere?
Tutti questi continui tira e molla mi stanno stancando.
Non riesco più a distinguere la realtà dalla fantasia, perché vorrei vivere in un mondo dove posso essere felice con Harry senza fare del male a nessuno.
Sono sempre piu convinta che lui non mi voglia o almeno, non tanto quanto io voglio lui, è chiaro.
Questo l'hanno notato pure i muri, è evidente che io per lui sia soltanto un passatempo, un gioco.
Ma allora perchè mi ha detto tutte quelle cose? Perchè continua ancora ad illudermi? Io proprio non riesco a capirlo.
Se non mi vuole ok, va bene me ne farò una ragione. Ma almeno mi lasci stare, non può avere nei miei confronti l'atteggiamento del ragazzo geloso possessivo, assolutamente.
É tutto un caos, un casino.
La voglia di vederlo è tanta, davvero. Ho bisogno di risposte alle mie domande, anche se saranno delle risposte di merda, cattive, io le voglio.

Sono venti minuti che sono davanti alla porta di casa sua e non so che fare? Suono o me ne vado via?
Ho fatto tanta strada e non mi va di sprecare tutto, io ho il diritto di ricevere delle risposte.
So benissimo che Allison non c'è, mi ha chiesto se le facessi compagnia dall'estetista ma ho preferito venire qui, da lui.
Mi armo di coraggio e suono il campanello, mi tremano le gambe, le mani.. tutto mi trema.
Muovo nervosamente la bocca, passano minuti interminabili e credo proprio che non ci sia nessuno in casa.
Sbuffo e decido di andarmene, non ha senso aspettare qui davanti. Ma mentre cammino di spalle alla porta, la sento aprirsi ed una voce mi arriva fino all'anima.
"Che ci fai qui?" il tono di voce calmo, tranquillo. Come se non avesse fatto nulla, come se avesse la coscienza a posto.
Mi giro e lo vedo. Bello come il sole, indossa una camicia blu scuro e dei pantaloni neri. "Perché te ne vai?" chiedo direttamente, è inutile fare giri di parole, è inutile fingere se sa benissimo pure lui che cosa sono venuta a fare a casa sua.
Deglutisce e noto che ha l'aria nervosa. Forse non si aspettava una domanda del genere, probabilmente se fossi stata la Natalia di qualche mese fa non avrei avuto neanche il coraggio di fargli questa domanda. Ma lui mi ha insegnato a crescere, mi ha cambiata in meglio. Mi ha insegnato che bisogna sempre camminare a testa alta, ottenere sempre le risposte. Farsi sentire, sempre.
"È meglio così"  risponde solo.
Che diavolo di risposta è? È meglio per chi? Per me di sicuro no.
"Per me sicuramente no" ribatto, infatti.
Mi avvicino a lui pronta a fargli cambiare idea, a ricordargli tutto quello che abbiamo passato insieme e che continueremo a superare.
Ma lui indietreggia, pronuncia sei parole, ed il mondo non è mai sembrato più pesante di così.
"Non ti voglio nella mia vita."

E non so se ciò che sento dopo sia il rumore della porta che si chiude sbattendo, oppure il mio cuore in mille pezzi.
Non mi vuole nella sua vita.
Lui, non mi vuole.
Nella sua vita.
D'improvviso tutto il mio castello di certezze nei suoi confronti e in quello che provava per me, crolla.
Crolla tutto, dalla torre più alta fino al pavimento.
Tutto un ammasso di macerie.
Ha detto chiaramente che non mi vuole nella sua vita, quindi è inutile restare qui per mostrare le mie ferite: il sangue attira gli squali.
Me ne vado via con le lacrime che bagnano il mio viso, ho gli occhi che bruciano e sento una rabbia in corpo assurda, in questo momento sarei capace di strapparmi i capelli di dosso.
Ho voglia di spaccare tutto, di sfogarmi e di lasciare che il dolore mi divori.
Non voglio sentire niente, non voglio vedere niente.
Voglio solo sprofondare nel mio dolore e farmi ammazzare dai coltelli che mi ha lanciato.
Parcheggio il motorino fuori casa ed entro sbattendo la porta così forte che quasi ho paura possa essersi rotta, ma non le do tanto peso, in questo momento non mi importa di niente.
Mi butto sul letto e sprofondo la testa sul cuscino, mi lascio andare ad un pianto senza controllo, butto fuori tutto, mesi e mesi di sofferenza.
Il respiro mi aumenta e la testa comincia a farmi male.
Mi addormento così.

Allison's Pov.

Sbuffo poiché non riesco a risolvere questo stupidissimo esercizio di matematica, così ne approfitto per fare una pausa e prendo il mio telefono.
Sblocco lo schermo e subito mi appare davanti la foto con me e Natalia.
Sorrido involontariamente nel pensare alla mia migliore amica.
Molti probabilmente non l'avrebbero mai perdonata e non posso biasimarli, insomma, mio padre con la mia migliore amica, una cosa da pazzi, una cosa folle.
Ma chi sono io per impedire a due persone che si vogliono, di stare insieme?
Non ho mai avuto niente contro le relazioni con differenza di età, insomma se due persone si amano, perchè mai non dovrebbero stare insieme? Per colpa di uno stupido numero? Ma per favore.
Sono solo un po' preoccupata per lei, perchè io conosco mio padre e non è il tipo di relazione serie.
Da quando mia madre ci ha lasciati, ha smesso di credere all'amore, forse in realtà non ci ha mai creduto davvero. Ma lo capisco perfettamente, quale uomo ricomincerebbe ad amare dopo che la propria moglie se n'è andata con un ragazzino?
Passava da una donna ad un'altra in un giorno solo. Alcune le ha addirittura portate a casa e sono durate un paio di mesi, ma poi le ha scaricate con la solita scusa: 'Siamo troppo diversi'

La verità è che mio padre dopo un po' si annoiava, si stancava della solita faccia, del solito carattere e del solito corpo.
A lui piaceva cambiare.
Così come Natalia, per questo a volte penso che quei due siano perfetti insieme.
Poi però penso al brutto carattere che ha mio padre e mi ricredo molto.
Natalia è una vera stronza ma se la sai prendere è una ragazza unica. Non riesco nemmeno a descriverla perchè non esistono parole. È bella, dolce, solare, simpatica, ironica ed autoironica, è unica.
Poi ovviamente ha mille difetti, ma sono proprio quelli a renderla perfetta.
È permalosa, stronza, menefreghista, acida, sa farti a pezzi con le parole, testarda e potrei continuare all'infinito.
È una delle persone più speciali che io abbia mai conosciuto e stento a crederci che sia veramente mia amica, io, che sono così insignificante.
Quando sono con lei mi sento il nulla, perchè io sono il nulla. Lei è una baguette ed io sono una mollica.
Ma non sono invidiosa, anzi. Io l'adoro e non potrei mai farle un torto o tradire la sua fiducia, so che non me lo perdonerebbe mai.
Adoro stare a guardarla mentre ride e scherza con i nostri amici a mensa. Adoro guardarla mangiare, parlare, adoro la sua faccia quando è arrabbiata o non riesce a fare qualcosa.
Lei è tutto il mio mondo, è la mia casa, la mia migliore amica, la sorella che non ho mai avuto.
Sono proprio fortunata ad essere sua amica, perchè nonostante abbia la nomina della ragazza stronza, se si affeziona ti dà anima e corpo.




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