E non pensavo minimamente che far mangiare la propria figlia potesse far nascere un qualcosa di così bello dentro di me. La guardo. La guardo intensamente, non smettendo di sorridere neanche per un istante.
Muove lentamente le sue piccole labbra attorno al ciuccio del biberon, ciucciandolo con delicatezza e bevendo il latte freneticamente, come se fosse l'unica cosa da fare in questo momento. Le sue guance si gonfiano e si sgonfiano con costanza, i suoi occhi mi sfiorano il viso, mentre le sue piccole mani si aprono e si chiudono, accarezzandomi il contorno della maglia che indosso.
La cosa a sorprendermi davvero moltissimo è l'estrema serenità che possiede in quest'istante. Nonostante non sia stata con me sin dal primo momento in cui ha aperto gli occhi alla vita, sembra riconoscermi da sempre. Sin dal primo secondo della sua esistenza. Il suo cuoricino sa perfettamente chi sono, e questi piccoli particolari che mi regala ne sono la prova.
"Guardarla è diventata la mia ossessione" Sussurro a Riccardo a bassa voce. Lui si trova proprio al mio fianco, mentre ci osserva e ci vive con un'infinita dolcezza, proprio come piace fare a lui. I suoi occhi sono colmi di emozione e terribilmente lucidi. Credo proprio che appartengano a una delle ottave meraviglie al mondo.
"Fra qualche mese crescerà, e sono certo che anche lei farà la medesima con te" Afferma tranquillamente, strappandomi un vero e proprio sorriso. Circonda il mio bacino con il suo braccio, stringendomi dolcemente.
Io lo guardo e gli regalo un sorrisone, prima che un mugolio di Emma interrompa questo nostro giochino di sguardi. Osservo mia figlia, che infastidita, caccia fuori il ciuccio con la lingua per farmi capire di non voler più bere il latte. Io stringo maggiormente il biberon, un attimo prima di farlo scivolare via dalla sua boccuccia e poggiarlo sul tavolo di fronte a me. La guardo ancora, e ridacchio a causa dell'espressione soddisfatta che riempie il suo piccolo e dolce visino. "Visto? Non è stato poi così difficile darle da mangiare" Osserva Riccardo, facendo spallucce. Mi dice queste parole sempre a bassa voce, con l'obiettivo di non disturbare l'immensa tranquillità di Emma.
"No, credevo fosse totalmente diverso, invece è stato bellissimo ed emozionante" Affermo con dolcezza. Poi sistemo la creatura in posizione eretta, picchiettando il palmo della mano contro la sua schiena per farle fare il ruttino.
Sorrido quando ci riesco, pensando a quanto sia bello il percorso della natura. Perché lo è, dico bene? Questa bambina è l'esatto incrocio fra me e Riccardo, e dopo essere stata nove mesi dentro di me, è venuta al mondo, cacciando via la tristezza e dando il benvenuto a un pizzico di felicità. Adesso è qui, e il fatto che una principessina così piccola possa dipendere da me o da Riccardo, mi fa letteralmente venire i brividi.
Alcune volte però, accade il processo inverso. Io e suo padre ci ritroviamo molto spesso a dipendere totalmente da lei, soprattutto nei momenti di puro sconforto. Questa bambina sembra essere l'unica a poterci dare quell'immensa forza che serve, e non smetterò mai di dirlo. Ci basti che lei sorrida, che stringa il nostro ditino per farci sentire la sua presenza, o che semplicemente ci guardi, e giuro che il mondo sembra bloccarsi. Si blocca tutto, ma lei rimane il nostro unico punto fisso.
"Lo so, paperella" Sorride Riccardo. Sfiora la manina della piccola con molta dolcezza, cercando di avere un minimo contatto anche a lei. "Guarda, sta per addormentarsi" Con lo sguardo indica la bimba, che molto goffamente appoggia la testa sul mio seno e chiude le palpebre, sentendo la voglia di dormire aumentare notevolmente.
La posiziono in maniera che non stia scomoda, prima di cullarla con delicatezza. Appoggio le labbra sulla sua fronte, lasciandole un bacio lunghissimo. Contemporaneamente, respiro il suo dolce profumo, volendo disperatamente stringerla per l'eternità.
"Mamma ti ama più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ricordalo sempre, piccina" Glielo sussurro all'orecchio, e quando queste dolci paroline scappano dalle mie labbra, riesco a vedere Riccardo sorridere.
Emma crolla in un sonno profondo qualche minuto dopo, obbligandoci a sistemarla all'interno della sua culletta. Io e Riccardo le auguriamo la buonanotte, regalandole un piccolo bacino sulla fronte e sistemando proprio al suo fianco l'orsetto rosa e bianco, che fino al giorno della sua nascita le ha sempre tenuto compagnia.
Ritorno in corridoio in assoluto silenzio, approfittando di questi istanti di tranquillità per poter fare una doccia. Ne ho un eccessivo bisogno. Sul serio.
"Riccardo, vado a fare una doccia, okay?" Gli dico a bassa voce, mentre lo osservo chiudere la porta della camera di nostra figlia per evitare che si svegli.
"Si, certo. Ti aspetto in salotto" Mi sorride, poi raggiunge la cucina, lasciandomi la giusta quantità di privacy che mi serve.
Sospiro sollevata e raggiungo il bagno, permettendo al mio corpo di abbandonarsi a quel pizzico di piacere. Lascio scivolare ogni singolo indumento giù dal mio corpo, e nel momento in cui entro in doccia, un brivido mi percorre la spina dorsale, riuscendo a farmi sospirare piano.
L'acqua calda mi accarezza ogni singolo centimetro di pelle, rendendolo più rilassato e anche un po' fragile. Percepisco i miei muscoli rilassarsi piano, e mentre lascio che le dita accarezzino i miei capelli colmi di schiuma, faccio scivolare il mio corpo lungo la superficie bassa della doccia.
Sospiro lentamente, godendomi queste piccole attenzioni che mi fanno quasi quasi perdere la ragione. Il calore dell'acqua è davvero sconfinato, ma il modo in cui il mio corpo risponde mi fa sollevare. Sono molto più rilassata.
Prima di uscire, mi sciacquo tranquillamente, per poi circondare il mio corpo con l'accappatoio. È fresco, e devo ammettere che questo piccolo particolare riesce a dare alla mia pelle quel pizzico di sollievo che le serviva.
A passi veloci raggiungo la camera da letto, trovando il mio pigiama appoggiato sul materasso. Questa è opera di Riccardo. Sorrido immediatamente, pensando a quanto sia dolce questo gesto che ha appena fatto.
Lo indosso con molta freschezza, sentendo il candido profumo di ammorbidente riempire il tessuto.
"Tutto bene, Fede?" Riccardo varca la soglia della nostra camera a passi tranquilli, guardandomi come si guardano le cose belle e che non vuoi perdere per nessuna ragione al mondo.
"Si, una doccia calda era proprio quello che mi serviva" Affermo, lanciando uno sguardo alla mia figura riflessa sullo specchio. Ho una luce diversa, e credo che la causa non sia soltanto la doccia, ma anche questo mio ritorno a casa.
"Ne ero certo" Sorride. "Vai ad asciugarti i capelli, altrimenti rischi di raffreddarti"
"Si, adesso vado" Affermo afferrando l'accappatoio e stringendolo fra le braccia.
"Nel frattempo ne approfitto per prepararti il letto... io questa sera dormirò sul divano" Non so per quale dannato motivo, ma le sue parole mi provocano un immediato vuoto al cuore, che mi rende triste e sconsolata.
"Perché sul divano? Io pensavo di stare un po'... oh, niente lascia stare" Nella mia voce riesco a cogliere soltanto tanto dispiacere. Non so se lui lo percepisca, ma sono certa di si. È inevitabile non farlo.
"No, Fede. Non fraintendermi, ovvio che anche io vorrei tanto dormire con te, ma è giusto che almeno per questa notte tu abbia i tuoi spazi, che inizi ad abituarti ad ogni singola cosa. E devi assolutamente farlo da sola, senza l'aiuto di nessuno" Percepisco un sottile velo di lacrime corprirmi gli occhi, ma m'impongo di non scoppiare a piangere.
"Non condivido minimamente il tuo pensiero, ma va bene... se è ciò che vuoi, lo farò" Faccio spallucce. Lui schiude le labbra lentamente, avvicinandosi a me, forse per poter rendere più leggera questa strana atmosfera che si è appena creata fra di noi.
"No, non devi farlo perché vuoi che io sia contento. Desidero che tu abbia il mio stesso pensiero, solo questo" Afferra la mia mano, stringendola e portandosela alle labbra per lasciarmi un bacio.
"No, non riesco ad averlo. Credo proprio che per potermi abituare, io abbia bisogno di iniziare a fare le cose che facevo prima. Tutto qui"
"Possiamo riparlarne tra qualche minuto? Vai ad asciugarti i capelli, non voglio che a causa mia, tu possa ammalarti" Afferma, per poi sospirare. Io faccio lo stesso, annuendo e raggiungendo il bagno a passi lenti e con il cuore un po' a pezzi.Bene bene... iniziano i primi problemi. Secondo voi come andrà?♥️🧩
Spero di potervi regalare il doppio aggiornamento al più presto🤞🏻
Vi mando un bacio a tutte e buona serata!🧸
-Roberta

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Gocce di memoria - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Un amore forte, talmente forte da distruggere ogni cosa, anche la più potente. Lacrime e paura riempiranno i loro cuori per un po' e lo faranno a causa di una tragedia che sconvolgerà le loro vite improvvisamente...