Capitolo 55.

708 38 7
                                    

"Ti odio... ti odio così tanto che mi sembra quasi impossibile spiegarlo a parole" Sussurro questa frase a Riccardo con un leggero tremolio che attraversa la mia voce. Nonostante ciò però, non riesco a smettere di baciare le sue labbra, che affamate continuano a perdersi nelle mie. Si allontanano, si avvicinano, si sfiorano, si mangiano, si assaporano e si vivono, disperate e tristi di non averlo fatto per tante, troppe ore.
Trovare un aggettivo giusto a questo momento è davvero impossibile, ma so soltanto che con questo suo gesto, tutta la mia gelosia sembra essere stata cancellata via all'improvviso, riuscendo a far emergere nuovamente quell'amore che ci ha sempre legati. Mi sembra di aver dimenticato tutto, e se esistesse davvero la magia, potrei benissimo affermare che possa trattarsi di un suo stupido incantesimo, fatto fra la disperazione e l'amore che prova per me.
"Lo so... so perfettamente quanto tu possa odiarmi, ma devi smetterla di essere così gelosa" Le sue mani scorrono lungo il mio viso, spostando alcune ciocche dei miei capelli per liberarmi la pelle da ogni singolo fastidio. Sembra voler cancellare via ogni ostacolo che mi separa da lui, nonostante si tratti di semplici ciocche.
Contemporaneamente, continua a baciarmi, dando vita a questo bacio, che adesso sembra possedere una sfumatura tutt'altro che dolce. A dirla tutta, di dolce non ha proprio nulla. Si tratta di un bacio passionale, uno di quelli che si regalano in un momento di pura frustrazione, in un momento di pura passione, in un momento di puro amore. "Amami e basta. Smettila di essere così dannatamente orgogliosa. Amami, paperella. Amami perché ho solo bisogno di questo"
"Io ti amo, proprio come ho sempre fatto" Farfuglio. Le mie dita lungo il suo collo, con l'obiettivo di accarezzare almeno un piccolo lembo della sua pelle, che a contatto con la mia, fredda e fragile, sembra sputare fuoco da ogni suo singolo millimetro. "Ma odio lei... odio quella donna con tutta me stessa, Riccardo! La odio perché è stata la tua prima donna, la tua prima cotta e il tuo primo amore" La sua bocca calda si chiude in maniera avvolgente attorno al lobo del mio orecchio, e la sensazione che mi attraversa l'anima è qualcosa di veramente intenso e inspiegabile. "Gesù, la odio così tanto che credo di sentirmi male"
"La odi anche perché è stata la prima ragazza che ho scopato?" Mi domanda. Le sue mani scivolano lungo il mio bacino, sfiorandomi la pelle con assoluta tranquillità come se fosse l'unica cosa da fare in questo istante.
"Si, anche..." Affermo immediatamente. Ci sono tanti motivi per odiarla, ma questo emerge su tutti. "Il fatto che tu l'abbia fatto nella tua macchina, mi fa andare di matto"
"Non è nulla in confronto alle nostre notti passate a far l'amore" Un pizzico di malizia riempie la sua voce, e nonostante le sue parole riescono a regalarmi un pizzico di sollievo, la gelosia resiste allo stesso modo, tenendo stretta la mia mente che non vuole dimenticare in nessun modo questa situazione.
"Non corrompermi con queste frasi."
"E invece lo faccio..." Afferma immediatamente. Il suo corpo contro il mio fanno scintille, e ad aumentare notevolmente questo particolare è un suo leggero movimento con i fianchi, che si scontrano dolcemente con i miei, coperti dal leggero vestitino di seta che indosso. Nonostante sia estate, le temperature sono molto fresche a quest'ora della giornata, ma a causa sua, dei suoi gesti e delle sue parole, ogni singolo centimetro di me sembra possedere una quantità di calore davvero immensa. "Sono pazzo di te, Fede. E devi smetterla di dire il contrario" La sua lingua inizia a lasciare diversi ed improponibili segni sull'incavo del mio collo, che mi provoca un intenso brivido alla spina dorsale. "Solo tu mi fai questo effetto" Proprio quando pronuncia queste parole, riesco perfettamente a percepire l'eccitazione intrappolata all'interno dei suoi jeans. Essa sfrega contro il mio fianco, e per un secondo mi sembra di impazzire. È una bella sensazione e nonostante ci ritroviamo a vivere questa situazione diverse volte, penso che non mi abituerò mai.
Vorrei letteralmente lasciarmi andare, ma avere il suo corpo così attaccato al mio mi mette paradossalmente in agitazione. Malgrado io voglia tenerlo lontano a causa dell'uragano che si è scontrato su di noi, non riesco a farlo per nessuna ragione al mondo. Ciò che mi sta facendo è qualcosa di troppo forte, di troppo fervente, per poter anche solo fermarlo per poter parlare. "Lo sai, vero? Lo sai che solo tu mi fai questo effetto?"
"Si, lo so... ma anche lei non scherza, o almeno non lo faceva quando vi siete conosciuti" La sua bocca famelica cerca la mia, con l'obiettivo di zittire ogni mia singola parola. Le nostre lingue si sfiorano, accarezzandosi con dei lenti e candidi movimenti.
"Non l'ha mai fatto come lo fai tu" Di stacca per sussurrarmi soltanto questa frase, ma poi ricomincia la sua tortura facendo slittare le sue mani sui miei fianchi, sollevando con lentezza il vestitino che scivola su di me in maniera delicata. "Nessuna donna sarà mai come te. E io... io non farò a nessuna ciò che faccio con te"
I nostri respiri, irregolari e pesanti, sembrano seguire lo stesso ritmo. Eccitati e ancora dannatamente impazziti, non facciamo altro che guardarci, sperando di cedere il più presto possibile.
"Non è vero... l'hai fatto. L'hai fatto a quella donna! Così tante volte" Quasi piango, ma non smetto di stringerlo. Non riesco a smettere e anche se volessi, non lo farei assolutamente. Nonostante io sia ancora arrabbiata, orgogliosa e triste, non posso negare quanto sia alta la vulnerabilità che emerge dentro di me ogni volta che ci ritroviamo a vivere una situazione simile. Si tratta di qualcosa di troppo grande per poter anche solo definirla, e giuro che non smetterò mai di dirlo.
"Si, è vero... ma con te è tutto diverso, paparella. E poi, a lei, non l'ho mai presa sul bancone della cucina proprio come sto per fare con te" Quando queste semplici ed eccitanti parole lasciano le sue labbra, percepisco le sue mani sotto le mie cosce con l'obiettivo di sollevarmi. Lo fa, ed istintivamente mi ritrovo a chiudere le gambe attorno al suo bacino, le mie braccia attorno alla sua nuca e la mia bocca nella sua.
Con un veloce movimento raggiunge il bancone, facendomi sedere sulla superficie con poca delicatezza. "Facciamo l'amore e poi continuiamo a litigare." È frustrato, ma dal tono della sua voce riesco a percepire quanto sia alto il bisogno di ritagliarsi un momento di intimità con me. Forse siamo troppo arrabbiati, e fare l'amore potrebbe solo aiutarci per far ritornare le nostre menti lucide e tranquille. Credo. "Va bene?" La sua voce soffia lungo il mio collo, sfiorandomi la pelle con sensibilità, rendendomi instabile.
"S-si" Rispondo immediatamente. Deglutisco per calmarmi, fallendo come una scema poiché il mio cuore riceve una scossa improvvisa che mi provoca la rottura di ogni singolo respiro. "In queste ultime ore ti ho odiato con tutto il mio cuore"
"Lo so, l'ho capito. Ma non pensarci, ora sono qui, il resto si vedrà dopo. Voglio farti capire che dentro di me esisti solo tu"
"Ripetimelo..."
Si abbassa leggermente per baciarmi il ginocchio, ma quando le sue labbra si spostano leggermente verso l'alto, mi lascio sfuggire un 'oh' dalle labbra, riuscendo a capire quali siano i suoi piani in questo momento. "Riccardo..."
Già impazzita e completamente avvolta dalla passione, lascio che le mie dita scorrino lungo i suoi capelli, morbidi e profumati.
"Lasciati andare. Lasciati amare un attimo" Bisbiglia, afferrando i lembi del mio vestitino per poi sollevarlo e scoprire del tutto il mio corpo con docilità. Non indosso un reggiseno, e la cosa sembra gradire Riccardo, che si catapulta sul mio seno per farmi impazzire un altro po'. Le sue labbra si chiudono attorno al mio capezzolo, e la cosa mi fa letteralmente andare fuori di testa.
"O-oddio..." L'altra mano stringe l'altro seno e con un lento movimento, fa scivolare il mio corpo all'indietro, con l'obiettivo di distendermi verticalmente sul bancone. Io mezza nuda, lui fra le mie gambe, completamente vestito e con il cuore a mille. Dio, è una scena di un livello erotico così alto che non riesco assolutamente a quantificarlo.
"Adesso scendo più giù" Mi avvisa, un attimo prima di mordermi lentamente un capezzolo, già umido.
La sua voce è qualcosa di magico, che mi fa perdere del tutto la ragione. Alterno lo sguardo da lui al suo corpo, volendo disperatamente stare al suo gioco almeno per un attimo.
"Dove esattamente?" Gli chiedo immediatamente. Solleva di scatto il viso, e quando i suoi occhi si specchiano nei miei, mi rendo conto di quanto abbia apprezzato questa mia domanda. Brillano intensamente e credo di non aver visto cosa più bella.
"Qui" Le sue dita si appoggiano contro la mia intimità, ancora coperta dall'intimo in pizzo. Il mio respiro si spezza all'istante, confondendomi maggiormente come se fossi una ragazzina alle prime esperienze. È assurdo come nonostante il tempo passi, l'effetto che mi provoca è assolutamente uguale. Dio mio. "Esattamente proprio in questo punto" Scosta le mie mutandine lentamente, facendo scivolare un dito dentro di me con assoluta fermezza. Io chiudo gli occhi all'istante, schiudendo le labbra e assaporando ogni singola sensazione che ha appena varcato la soglia del mio corpo.

🔥🔥🔥🔥
Bene bene😏
Spero vi piaccia! Vi auguro un buon pomeriggio. Un bacio♥️
-Roberta

Gocce di memoria - Federica e RiccardoWhere stories live. Discover now