Capitolo 90.

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Ed eccomi qui, totalmente presa dal panico ma avvolta da quell'amore immenso, che riempie il mio cuore in ogni suo singolo centimetro.
Fatico a credere a ciò che sta succedendo nella mia vita, ma mi basta osservare dove mi trovo per poter capire ogni cosa. In questo momento sono in ospedale e Dio mio, sta per accadere. Già, proprio così... tra poche ore verrà al mondo il nostro secondo bimbo. Eh si, sarà un maschietto! Il suo nome sarà Niccolò e cercare di quantificare la voglia che ho di conoscerlo è davvero impossibile.
Le emozioni che pervadono in questo momento la mia anima sono davvero troppo belle ed intense per poterle spiegare, ma credo proprio che i miei occhi parlino da soli.
Sembra passata una vita da quando ho scoperto di aspettare un bambino e da quando l'ho comunicato con tanta fragilità a Riccardo, che sorpreso, ha afferrato la mia mano ed è stato al mio fianco per sostenermi. Santo Cielo, la nostra vita sta per subire un cambiamento radicale, e malgrado le paure siano sempre presenti, ho imparato ad archiviarle piano piano. Bisogna per forza fare così e devo ammettere che sono davvero orgogliosa di me e della forza che ho applicato in questi mesi. Fortunatamente è andato tutto bene, e nonostante le ansie, le paure, le nausee, i giramenti di testa e i sospiri di preoccupazione, son riuscita ad affrontare con assoluta autorevolezza ogni singola cosa, continuando a mantenere la mente lucida e il cuore pieno di amore.
In momenti di pura tristezza, cercavo in tutti i modi di lasciar perdere e concentrarmi soltanto su Riccardo ed Emma, che non mi hanno mai lasciata da sola un secondo, continuando a sorridermi e a farmi sorridere. I nostri sorrisi insieme son riusciti a spegnere ogni mio tormento con una velocità da brividi, chiudendo ognuno di essi all'interno di una scatola.
"Sei tranquilla, amore?" È proprio Riccardo a richiamare la mia attenzione e lo fa con questo dolce sussurro, stringendo la mia mano tremante nella sua, calda e morbida.
"Si, diciamo di si... devo esserlo per forza, non ho nessuna alternativa" Mi trema il cuore, la voce, le dita, il petto, le gambe e il cuore. Mi trema tutto, non c'è una parte del mio corpo che non possiede un pizzico di tremore, e nonostante provi a respirare profondamente, fallisco ogni singola volta. "So che andrà tutto bene, ne sono più che certa"
I suoi occhioni azzurri sono pieni di tanta gioia, ma anche di tanta preoccupazione che sembra emergere ovunque.
"Devi esserlo, piccola. Io sono con te" Mi guarda soltanto, cercando di trasferirmi quanta più sicurezza con uno sguardo, non badando minimamente alla lieve distanza che ci separa. Entrambi seduti in sala d'attesa, aspettiamo con ansia che l'infermiera venga a prendermi per portarmi all'interno della sala operatoria. Il fatto di dover affrontare un'operazione di quell'intensità mi distrugge, ma non lo fa interamente se penso che quando mi sveglierò, avrò finalmente quel piccolo fagiolino fra le braccia. Quel piccolo fagiolino che aspetto con amore e pazienza da esattamente nove mesi, continuando a sussurrargli ogni giorno quanta sia alta la voglia di conoscerlo, la voglia di farlo conoscere al suo papà e alla sua sorellina, che nonostante sia piccina, sembra capire ogni cosa. "Devi stare serena, Fede... altrimenti fai vincere la paura, e non è assolutamente questo ciò che desideriamo, no?"
Sorrido nel vuoto quando percepisco la sua mano scivolare sul mio viso, con l'obiettivo di lasciarmi una delicata carezza. Il mio cuore viene attraversato da un brivido, che riesco ad assaporare in ogni suo singolo centimetro.
Scuoto dolcemente la testa, inclinandola lievemente soltanto per avere un contatto più intenso sia con lui, che con i suoi occhioni bellissimi e celesti, continua a fissarmi e ad amarmi, proprio come gli piace fare.
"Quando mi sveglierò, vi troverò tutti quanti qui, vero?" Questa mia stupida fragilità sta notevolmente aumentando il mio bisogno di avere tante piccole conferme, e nonostante io sappia già la risposta, percepisco un immenso bisogno di sentirgli dire tutto quanto.
"Ovvio, saremo tutti al tuo fianco, amore... proprio come sempre. Poco fa, ho chiamato mia madre e mi ha detto che Emma si era appena svegliata... fra meno di mezz'ora la porterà qui per regalare tutta la forza che possiede alla sua mamma e al suo fratellino, che ama più di qualsiasi altra cosa" Le sue parole riescono a strapparmi un vero e proprio sorriso di commozione, che mi porta a tirare su con il naso e ad appoggiare entrambe le mani sul mio enorme pancione, per avere un lieve contatto con Niccolò, che mi risponde con un dolce calcetto facendomi contorcere tutto per la forte emozione.
"Non vedo l'ora di rivederla" Affermo con dolcezza, avendo l'ennesima conferma di quanto sia immensa e potente la sua mancanza. Non incrocio i suoi occhietti castani da meno di ventiquattro ore, eppure sembrano il doppio, e questa cosa non fa altro che distruggermi. Percepisco la mancanza della mia bambolina fin dentro le ossa, e non poter fare nulla al riguardo è una vera e propria doccia fredda. Il fatto che il cesareo sia stato programmato già da qualche mese è una cosa super positiva, che ci ha fatto organizzare questa giornata al meglio. Io e Riccardo abbiamo portato Emma dai miei suoceri, in modo che abbia tutto il comfort e la calma che le serve, mentre i miei genitori sono proprio al piano inferiore, aspettando soltanto che io entri all'interno della sala operatoria per far nascere il loro nipotino.
"La rivedrai fra pochissimo, te lo prometto" Mio marito poggia dolcemente le sue labbra sulla mia fronte per lasciarmi un candido bacio, che mi fa sollevare gli angoli del mio cuore in un piccolissimo sorriso. Sospiro con lentezza, chiudendo gli occhi per assaporare questo contatto, ma quando li riapro, la figura dell'infermiera che si avvicina a noi mi riempie la vista, provocandomi un vero e proprio salto di ogni singolo organo che costituisce il mio corpo. Lo fa con tranquillità e un lieve sorriso sul volto, rassicurandomi con lo sguardo diverse volte. Dio mio, ci siamo. Ci siamo quasi.
"Federica... siamo pronti. Possiamo andare" Mi informa dolcemente. "Riesci a camminare o vuoi che-?"
"No, ce la faccio. Grazie" Declino leggermente l'offerta, un attimo prima di sollevarmi e guardare Riccardo, che si solleva con un pizzico di equilibrio in più e appoggia la sua mano sulla mia schiena. Questo suo gesto riesce perfettamente a regalarmi un pizzico di calma, che mi porta a sospirare nel vuoto.
"Fede?" Sussurra il mio nome pianissimo, richiamando la mia attenzione che riceve l'istante dopo. Sollevo il capo verso di lui, incontrando le sue iridi, con presentano un leggero strato di lacrime sulla superficie. Mi basta un solo sguardo per poter percepire ogni sua singola emozione, e tutto quello che riesco a fare è un passo verso di lui per poi stringerlo a me. Stringerlo perché, credo sia la cosa più bella ed emozionante da fare in un momento così. Con questo gesto riusciamo a trasferire la giusta quantità di coraggio all'altro, e giuro che non riuscirei a spiegare a parole ogni sensazione che adesso sta nascendo dentro di me. Vivo ogni istante con tutta me stessa, e penso che non ci sia cosa più incredibile di questa.
Le sue braccia chiuse attorno al mio piccolo corpo e le mie attorno alle sue spalle, sono l'incrocio perfetto per dar vita ad uno scoppio di colori vivaci e potenti, che sembrano emergere anche dentro di me.
Con questo abbraccio riusciamo perfettamente a calmare gli animi ed è bellissimo che la vita ci stia regalando la seconda possibilità di vivere tutto questo senza nessun tipo di terrore o lacrime di tristezza. Quando è nata Emma ogni singola cosa era diversa, ma adesso, è davvero cambiato tutto. Adesso siamo insieme e so benissimo che non potrebbe accadere niente.
"Mi raccomando, va bene? Quando chiuderai gli occhi, pensami... ti prometto che andrà tutto bene" Mi sussurra all'orecchio. Io annuisco contro l'incavo del suo collo, respirando una maggiore quantità del suo profumo per conservarlo quando fra pochissimo sentirò la sua mancanza.
"Ti amo... ti amo da impazzire" Mi stacco soltanto per guardare il suo viso, emozionato e arrossato, proprio come il mio. Le mie dita disegnano delle forme irregolari sulle sue guance e prima che possa dire qualsiasi altra cosa, conduco le mie labbra sulle sue per regalargli un dolce e candido bacio. Lui sospira, sorridendomi e baciandomi come se fosse l'unica cosa da fare in questo momento. Si tratta di un semplice bacio, ma che racchiude tante parole, tanto amore e tante cose bellissime.
"Ti amo anche io, paperella" Bisbiglia non appena si stacca. Io sorrido debolmente, e quando una piccola lacrima scorre lungo la mia guancia, la caccio via con le punte dita per non cedere come sabbia. Lui si abbassa all'altezza del mio pancione, perfettamente fasciato dalla maglia che indosso, e regala un bacio anche al nostro piccolo principino. "Mi raccomando anche a te, amore di papà... stai vicino a mamma e stringile la mano al posto mio" Mi scappa un leggero singhiozzo, che blocco con le dita l'istante successivo. Avere il mio uomo lontano da me è davvero struggente, ma so che lo sentirò al mio fianco malgrado non ci sia fisicamente. "Vi aspettiamo a braccia aperte, okay?" Riporta nuovamente lo sguardo su di me, regalandomi un altro bacio sulle labbra.
"Okay" Affermo, sommersa dalle troppe lacrime e dalla troppa emozione, che emerge senza nessun freno. "Mi raccomando ad Emma"
"Stai tranquilla"
Lascio che le mie mani scivolino giù dal suo collo, e cerco di afferrare quanta più forza possibile per allontanarmi da lui. Dio mio, è arrivato il momento di andare e devo farlo adesso.
Azzero la mente e gli regalo un sorriso, che viene seguito da una piccola lacrima che gli scorre lungo il viso con lentezza.
"Non piangere, Riccardo..." Bisbiglio con un filo di voce, guardandolo. Lui scuote la testa e la cancella via con le dita, mimandomi un dolce 'ti amo', che sembra proteggermi da tutto come una potente corazza.
Ancora con le iridi incastrate alle sue, mi giro lievemente, guardando l'infermiera per comunicarle con lo sguardo di essere pronta. Ci avviamo verso la porta vetrata con molta calma e prima di sparire del tutto, ruoto il capo verso la direzione del mio uomo, guardandolo da lontano per l'ultima volta ma con la stessa intensità di qualche secondo fa. Ci separano circa quindici metri, ma mi sento come se fossi ad un centimetro da lui, che mi stringe in un abbraccio a distanza.
Solleva il braccio lentamente, muovendo con dolcezza le sue dita per salutarmi. Io faccio lo stesso, regalandogli un piccolo sorriso che profuma di tanto e infinito amore. Mi bastano questi semplici gesti per farmi andare avanti, per cui, con un pizzico di energia in più, supero il ciglio della porta, in modo da raggiungere la sala operatoria. Con il cuore pieno di emozione e gli occhi colmi di lacrime, sospiro, pensando alla felicità che avrò quando mi ritroverò nuovamente al fianco di Riccardo e con due piccoli gioiellini da crescere e amare.

Buon pomeriggio!♥️

Gocce di memoria - Federica e RiccardoWhere stories live. Discover now