Capitolo 28

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Finalmente il freddo dell'inverno aveva lasciato spazio al clima temperato e nuvoloso della primavera, rendendo più piacevole passare i momenti di pausa nel cortile della scuola, in quei pochi attimi di pausa dallo studio per gli esami.
Mancava, infatti, meno di un mese all'inizio degli esami e ogni studente, a modo suo, tentava di gestire quella pressione nel miglior modo possibile.

Erano ormai più di 5 mesi che io Draco stavamo insieme e la nostra situazione era abbastanza strana.
Finalmente, dopo settimane di tortura, sembrava che tutti si fossero abituati all'idea che io e Draco stessimo insieme, fatta eccezione per Pansy Parkinson, che non faceva altro che lanciarci sguardi carichi di una malsana gelosia, ma questo non mi dispiaceva.

Eppure era sempre più raro per me e Draco vederci. Lui era sempre preso dallo studio e io non ero messa di certo meglio. Inoltre era così stressato da sembrare irriconoscibilmente insopportabile.

"Sarà meglio che io torni a studiare adesso" disse, alzandosi dal muretto sul quale eravamo seduti "Ho da studiar molto per difesa contro le arti oscure"

"Dai, stai ancora un po' qui." lo attirai a me, tirandolo per un braccio e, con tono supplichevole, aggiunsi: "Non ci vediamo mai, per una volta che riusciamo a stare un po' insieme scappi via?"

Si passò una mano sul viso, stropicciandosi gli occhi stanchi. Lo stress sul suo volto era evidente: delle rughe definite si erano create sulla sua fronte, gli occhi erano sempre contornati da occhiaie scure e il viso pallido era più scavato che mai. Senza contare il tremore nervoso delle sue mani e il suo respiro costantemente irregolare.

"Mi piacerebbe, lo sai, ma sono indietro con il programma e ho poco tempo per studiare. Ma ti prometto che domenica staremo insieme, ok?"

Annuii rassegnata.

Mi prese il volto tra le mani, dandomi un tenero bacio "Ci vediamo".

Lo vidi andar via voltandosi diverse volte indietro, come per assicurarsi di non avere lo sguardo di nessuno addosso.

Con il poco tempo in cui riuscivamo a vederci, era diventato impossibile riuscire a parlare seriamente di qualcosa e non riuscivo a non pensare che Draco mi nascondesse qualcosa. Forse ero solo paranoica, ma pensare che tutto il suo stress e le sue preoccupazioni fossero dovute all'arrivo degli esami mi veniva difficile.

Presi un profondo respiro e, una volta che lo vidi entrare nel castello, mi decisi a seguirlo.

Torna indietro, Jane.

Cercando di essere più silenziosa possibile, lo tallonai lungo le diverse rampe di scale.

Non era diretto nè alla sala comune, nè tantomeno alla biblioteca, quindi era chiaro che la sua intenzione non era quella di studiare.

Quando, con il fiatone, percorsi l'ennesima rampa di scale, capii dove era probabile che fosse diretto e quando, bloccandomi dietro una parete, lo vidi fare avanti e indietro per il corridoio del settimo piano, i miei sospetti vennero confermati: la Stanza delle Necessità.

Una grande porta in mogano affiorò dalla parete, nella quale Draco si buttò in fretta, guardandosi ancora una volta alle spalle.

Una volta richiusa la porta, questa prese lentamente a scomparire.

Mi avvicinai alla porta, mettendo una mano sulla maniglia, pronta ad abbassarla e a scoprire cosa ci facesse li Draco, ma non lo feci.

La verità non è mai facile da accettare, sorellina. Una volta scoperta la verità, per quanto brutta e devastante essa sia, non puoi tornare indietro. Inizi a vedere le persone e le cose sotto una luce diversa e ti sembra che nulla abbia più un senso. Le bugie sono sottovalutate; ci permettono di vivere una vita più semplice, fino a quando non scopriamo che si tratta di finzione. Quindi, perché complicarsi la vita con cose inutili e facoltative, tipo la verità?

Shadow || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora