mistero

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Eleine

Presimo i nostri cavalli e dovevamo prendere anche provviste, io subito implorato legolas di prendere ,oltre al solito Pan di via quella MERAVIGLIOSA CREMA DI NOCCIOLE CHE AMERÒ PER IL RESTO DELLA MIA VITA, credo che la chiamerò....
SOSTANZA DIVINA
Si gli si addice.

Legolas

Dopo che mi implorò per più di 20 minuti dovetti cedere... era impossibile dirle di no!
Presi, come la chiama ora lei la " SOSTANZA DIVINA" e partimmo, mi pesava nasconderle la missione, odiavo mentirle... specialmente che oggi, be', è il suo compleanno...
Poi ad un certo punto mi chiese, " e quella porta si è chiusa da sola?" Mi chiese con tono di sfida?
"Emm... probabile?!" Dissi sarcastico.
Poi lei mi guardò negli occhi, era così bella...le donava molto il bianco, le dava un tocco di delicatezza.
Era seria e io lo diventai ancora di più.
Poi lei disse, "mi avevi detto che potevo fidarmi", in tono deluso e più distaccato.
"Ora non mi posso più fidare?" Mi chiese con quegli occhi così innocenti.
"Certo che ti puoi fidare, è solo che non mi avevi convinto del tutto, e comunque sei uscita comunque, no?"
"Sarà come dici tu..."disse
"Dove mi stai portando?"
In un posto, dissi mostrando un sorrisetto felice.

Elsa

Adoravo il suo sorriso... mi faceva pensare al cielo...
Non ero contenta dell'accaduto, ma sentivo di potermi fidare, lo diceva il mio sesto senso , e lui non sbagliava mai.
Non mi sentivo molto bene, i capogiri erano peggiorati...
Mi sentivo strana, tipo attratta da qualcosa, mi sentivo cadere a terra...
Legolas lo notò, come era sensibile...
" stai bene?" Mi chiese, "si certo!"
"È solo un capogiro," dissi cercando di pensare a come cambiare discorso...
Il viaggio continuò e io mi sentivo molto affaticata... avevo il fiatone ed ero scoordinata , lo notò addirittura il cavallo, iniziai ad avere una scossa alla schiena e poi finì sul braccio, mi sentivo molto male, Legolas questa volta non si fece sfuggire l'occasione, "cos'erano quelle, convulsioni?" Disse preoccupato e in allerta.
" non lo, so ma non farci caso"... dissi velocemente, poi iniziò a girarmi di più la testa e Legolas a quel punto mi disse che era il momento di fermarsi a fare una pausa, lui scese velocemente fissandomi attento si vedeva che avevo qualcosa che non va... infatti appena scesa da cavallo persi l'equilibrio e lui mi sorresse, disse che probabilmente era un calo di zuccheri e mi diede la mia amata sostanza divina.
La mangiai e mi sentii un po' meglio, poi risalii a cavallo e vidi una cosa, o meglio qualcuno, vidi una donna, e... ATTIMO, poi nulla perché nel mentre gridai all'improvviso e Legolas subito mi chiamò più volte preoccupato, subito mi chiese spiegazioni e io per non complicare di più la giornata li dissi semplicemente che avevo avuto un attacco di panico e che mi capitava spesso, da quando facevo degli incubi, che , da una parte era vero ma dall'altra, credo sia diverso avere un attacco di panico dall'avere una visione, comunque non credo che mi credette...

Legolas

Era strana oggi, mi preoccupa molto, passammo il resto del viaggio a fissarla e lei continuava incessantemente a fissare il cielo...
Arrivammo, era un posticino tranquillo con un albero bellissimo, ci venivo da piccolo e mi sembrava magico...
Era un albero altissimo e molto possente, Elsa era veramente contenta e appena a terra sempre con un capogiro si guardò meglio attorno, lei osservava sempre tutto, ogni particolare, mi piaceva comunque si era fatto tardi, eravamo rimasti lì a parlare e a divertirci, dovevamo tornare per la festa, la chiamai ma notai che non mi rispondeva, si era allontanata, fissava di nuovo il cielo ma questa volta con più attrazione verso di esso, non sbatteva neanche più le palpebre...

Elsa

Non sentivo altro:

ELEINE
ELEINE
ELEINE...
il cielo era bellissimo, sentivo solo lui, poi sentii un brivido, mi piaceva quella sensazione, mi ero dimenticata di Legolas, di tutto, c'eravamo solo io e la luna.
Poi la rividi... la visione!

Legolas:

Elsa!
Iniziai ad innervosirmi , mi avvicinai, non mi notava neanche più, ma era tranquilla, poi, ad un certo punto si sollevò in aria, la colpì un fulmine.
Lei sembrò sovraccaricarsi, io ero sbalordito...
Poi, ad un certo punto lei cadde a terra, iniziò ad agitarsi e a gridare sempre la stessa parola: NO
Poi iniziò a tremare e ebbe delle convulsioni.
Poi, si fermò e i suoi occhi divennero bianchi, poi tornò tutto normale.
Iniziò a tossire, io intanto mi ero piegato accanto a lei, aveva iniziato a lacrimare, io non sapevo cosa fare, poi si calmò e mi calmai pure io.
Lei si alzò ma cadde, io la presi in braccio prima che cadesse e la misi sul suo cavallo, aveva gli occhi spenti, non aveva ancora detto una parola, io ero affianco a lei e la sorreggevo.
Poi disse:
Cosa è successo?

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