Capitolo 4.

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Paulo

"Permesso."
Chiedo bussando allo stipite della porta e spostando la tenda gialla uguale a quella di quattro anni fa e degli anni prima.

"Vèni trisoru , sunnu pi cucina."
Mi urla Giovanna ed io so benissimo dove devo andare , ho salutato Beatrice da poco , sono tornato a casa giusto il tempo di una doccia e di cambiarmi , poi sono venuto subito.

"E finamente ti sei degnato di tornare a casa!"
Questa volta è Elena che parla , rientrando dal terrazzo , con i capelli bagnati , un abito da casa e le ciabatte , mi salta in braccio , la stringo forte , è sempre stata come un sorellina. 
L'ho lasciata a quattordici anni non ancora compiuti ed ora è quasi maggiorenne.

"Finalmente si."
Nemmeno mi sono reso conto di quante persone mi siano mancate così tanto.
O meglio , me ne sono reso conto ma non ho davvero realizzato quanto mi siano mancati.

"U Picciriddu miu."
Questa volta è Salvatore che parla e si avvicina anche lui per salutarmi , mi abbraccia e mi lascio abbracciare , è così bello essere di nuovo qua , circondato da semplicità e vero amore.

"Un giorno di questi mi porti a pescare."
Dico quando mi stacco dall'abbraccio , mi da un leggero buffetto.

"Certo che ti portiamo a pescare!"
Simone fa capolino da quella che ancora è la sua stanza , mi fa sorridere.
E' l'unico che ho visto in questi quattro anni , è venuto qualche volta a trovarmi a Torino e ci siamo sentiti ogni giorno anche se non abbiamo mai parlato di Palermo , degli altri , di Beatrice e di quello che avessi lasciato qua.
E' come un fratello , un migliore amico , una spalla.

Abbraccio anche lui , un abbraccio fraterno che mi fa dimenticare tutto quello che non sta per niente andando negli ultimi mesi.

Ceniamo sul balcone , con le stelle che ci illuminano , il rumore delle onde come sottofondo ed il profumo del pesce cucinato da Giovanna .

"Allora Joya , che si prova a giocare accanto al più forte di tutti?"
Chiede Salvatore , uno stuzzicadenti in bocca ed il suo profondo amore per il mondo del calcio.
Sfegatato tifoso del Palermo e mio primo tifoso.

"E' strano , è la cosa più bella del mondo e mai l'avrei immaginato di poter giocare con i calciatori più forti di sempre, anche se emergere con  accanto questi campioni è una cosa più difficile di quel che possa sembrare."
Dico con un po' di malinconia, pensando alle difficoltà dell'anno appena passato.

"Hai dimostrato quanto vali , sarebbe folle non credere in te."
Esclama con disappunto Giovanna che per me ha avuto sempre fin troppo occhio di riguardo.
"Sei il futuro di questo sport."
Sorrido .

"Hai già visto qualcuno degli altri?"
Mi chiede Simone cambiando discorso , sa benissimo quanto sia qua soprattutto per staccare dal calcio e dall'ultimo periodo troppo frenetico.

"Sono stato in spiaggia oggi pomeriggio , volevo fare una passeggiata e c'era Beatrice al chiosco."
Dico piano , facendo fermare tutti dalle azioni che stavano facendo.

Lo sanno tutti di me e Beatrice , non siamo mai passati inosservati per il quartiere per quanto ci provassimo.

I piccioncini du quartiere.
Era un modo affettuoso che avevano di chiamarci.

"E con lei c'era Riccardino , poi sono arrivati Caterina e Luigi con Alessandro e Mathias."
Volevo dirlo con più normalità ma nel dire il nome del piccolo la mia voce ha tremato un pochino.

"Non te l'ho detto perchè Beatrice mi ha chiesto non dirti nulla , ha detto a tutti di non dirti nulla."

"Lo so , me l'ha detto , ha detto che sarebbe stato un dolore di cui non avrei avuto bisogno , non in quel momento della mia vita."
Rispondo riportando le parole che Beatrice mi ha detto oggi .

Beatrice che è sempre stata brava a preoccuparsi più per me che per se stessa.
Beatrice mi ha sempre messo davanti a tutto anche a duemila chilometri da qua.

"L' ho vista bene."
Dico quando c'è un silenzio troppo imbarazzante.

"Sta bene ora , all'inizio non è stato facile , all'inizio si vergognava e piangeva ogni giorno."
Dice Simone e mi si spezza il cuore.

"Poi però le abbiamo organizzato una festa per il bambino ,ha partecipato tutto il quartiere , l'abbiamo fatta al chiosco anche se era Dicembre , poi ci siamo spostati al bar per una cena e li ha capito che non c'era nulla di cui vergognarsi e che aspettavamo tutti l'arrivo di Mathias come lo aspettava lei."
Sorrido , avrei voluto esserci.
Avrei voluto starle accanto e farle capire che non ci fosse nulla di male nel diventare mamma , anche se aveva solo ventun anni , anche se non era sposata.
Avrei voluto che non fosse sola , avrei voluto non lasciarla sola.

Avrei voluto troppe cose e lo sto realizzando solo ora.

"E' andata a vivere da sola lo sai?"
Mi dice Giovanna tornando con la moca del caffè ed un sacchetto di caramelle mou , le mie preferite che so perfettamente abbia comprato apposta per me.

"Davvero?"

"Si  , ha preso quella casetta piccolina che vi piaceva tanto da picciriddi ."

"Quella vicino agli scogli ? Dove c'è suo nonno?"
Chiedo ricordandomela bene ,  era una casettina piccolina , su due piani , con il terrazzo che dava sulla spiaggia che distavasolo un paio di metri dall'abitazione.

"Si quella , l'ha messa apposto insieme ai suoi fratelli ed a suo padre , un po' l'abbiamo aiutata anche noi , gliel'ha regalata suo nonno che la voleva ancora più vicina perché gli  stava per dare una delle più grandi gioie della sua vita , un altro nipotino."
Mi dice Simone.

Ha sempre detto che lei abitava troppo lontano dal mare per sentirne il rumore ed addormentarsi cullata da esso.
Mi ha sempre detto che avremmo preso casa vicino al mare e vicino al nonno , le cose che più amava al mondo.

Avevamo tantissimi sogni e tantissimi progetti , progetti sempre creati sullo sfondo di un addio inevitabile.

Due stupidi accecati dall'amore che nonostante tutto hanno progettato una vita insieme pur consapevoli che non ci sarebbe mai stata una vita insieme.

Eppure eravamo pieni di sogni e progetti ben precisi.

Ed alla fine Beatrice ha realizzato questi progetti.

Lo ha fatto anche senza di me.

Ed è ora che capisco che non sono solo io ad essermela portata a duemila chilometri da qua.

E' anche Beatrice che mi ha tenuto dentro di lei , senza mai lasciarmi andare davvero.

Before You Go. - Paulo Dybala. Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon