Capitolo 26.

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Paulo.

Il viaggio dall'aeroporto al quartiere è stato caratterizzato da mia madre che ha parlato solo con Beatrice , che si è fatta raccontare cosa si fosse persa e poi ha fatto solo domande a Mathias , io ho guidato in silenzio , con le ultime parole che ha detto che mi rimbombavano in testa , probabilmente solo a me, dato che a quanto pare ne Beatrice ne mia madre abbiano dato particolare importanza ad esse.

E forse ora è semplicemente il mio subconscio che vuole  farmi vedere qualcosa che davvero non c'è , qualcosa che probabilmente , nel profondo del mio cuore , ho desiderato tanto ma che il destino ha deciso non dovesse essere così.

"Mamma mia che bello sapere di non dovermi più mettere su un mezzo di trasporto per le prossime settimane."
Esclama mia madre scendendo dall'auto , è quella di Beatrice che mi ha cortesemente prestato per andare all'aeroporto.

Si guarda intorno , guarda il mio , anche se più nostro , appartamento , in cui abbiamo vissuto io e lei per anni , anche se inizialmente solo io.

La spiaggia dove abbiamo passato le nostre estati per quattro anni, tutti insieme .

La casa di Giovanna .

La scaletta dove qualche volta è inciampata.

E miriadi di altri dettagli che puoi cogliere solo se hai amato davvero questo posto.

"E' tutto uguale."
Esclama toccando l'albero che c'è all'inizio della scaletta.

"Praticamente si , è rimasto tutto uguale."
Dice Beatrice , prende in braccio Mathias , mentre io vado a prendere la valigia di mamma nel baule.

"Lo sai che Bea ha imparato a fare il mate?"
Chiedo avvicinandomi a loro .

"Davvero?"
Chiede mia madre girandosi verso di lei.

"Si , non buono come il tuo ma me la cavo piuttosto bene."

"Allora uno di queste sere me lo fai provare."
Le dice mia madre e la fa sorridere.

"Certo , quando vieni a vedere casa."

"Alicia , gioia mia , sei arrivata !"
La voce di Giovanna ci fa distrarre ,la vedo con ancora il grembiule addosso che scende velocemente le scale.
"Mi sembrava di aver sentito la tua voce, mamma mia che bello averti qua , finalmente."

L'uragano Giovanna travolge dolcemente mia madre che ricambia l'abbraccio con lo stesso entusiasmo , alla fine sono state insieme anni e anni tutti i giorni , andavano al mercato , a far la spesa , a bere il caffè , insomma tutte quelle cose lì , Giovanna è stata vicino alla mamma quando io non c'ero.

"Non mi sembra vero di averti finalmente qui amica mia."
Dice commossa guardando mamma.

"E invece sono proprio qui e starò qui per un po'."

"Dobbiamo festeggiare , questa sera venite a cena , tutti , specialità siciliane , chissà da quanto tempo non mangi degli Arancini decenti!"
Giovanna la prende sottobraccio , la fa ridere.

"Posso forse rifiutare?"
Chiede mia madre accarezzando la mano della sua amica.

"Beatrice vieni anche tu con i tuoi mi raccomando, anche nonna  , sul terrazzo ci stiamo tutti."

"Va bene Giovà , lo dico a mamma."
Risponde Beatrice sorridendo , mia madre e Giovanna cominciano a salire le scale , si raccontano qualcosa , infondo hanno tanto da dirsi .

"Mangi un boccone con noi?"
Chiedo circondando la vita di Beatrice con la mano libera dalla valigia.

"Vorrei ma ho promesso a nonna che passavo a pranzo , poi Mathias starà con lei ed io devo andare a lavorare."

"Allora passo dopo al chiosco."

"Finirai per farmi licenziare."

"Il chiosco è tuo , non ti possono licenziare!"

"Lo so ma nei film dicono tutti così ."
Alza le spalle , mi fa ridere , Mathias mi guarda stranito perchè probabilmente non gli è ben chiaro cosa mi faccia ridere così tanto , gli accarezzo i capelli , poi bacio Beatrice .

La bacio e la vorrei baciare altre mille volte così.

La bacio e so di volerlo fare per tutta la vita.

-

"La valigia è in camera tua mamma , quando vuoi sistemarla l'armadio è pulito."
Esclamo scendendo le scale , mamma ha bevuto un caffè con Giovanna ed è salita solo ora , si sta guardando in giro , proprio come me quando sono tornato.

"E' ancora tutto uguale qua."
Sussurra sfiorando una foto della nostra famiglia , c'è anche Beatrice abbracciata a me e Mariano.

"Si , Giovanna ha tenuto pulito senza toccare o cambiare nulla."

"Qua era a Ferragosto vero?"
Chiede guardando ancora quella foto appesa al muro.

"Si , il secondo che abbiamo fatto qua mi pare."
Rispondo avvicinandomi , mi appoggio alla parete , la guardo fare un salto nel passato , proprio come ho fatto io .

Gli anni a Palermo sono anni felici e queste foto ne sono una grande dimostrazione.

"Questa ve l'ho fatta io!"
Esclama tutta contenta guardando la foto più grande di me e Beatrice .

"Si , il giorno della sua maturità."
Rispondo felice , è una delle nostre foto preferite.

Ha in mano una bottiglia di spumante che sta stappando , ride felice , io l'abbraccio da dietro , le bacio una guancia .

"Qui invece è stata la promozione in Serie A."
Continua il suo tour per le foto della casa.

"Si quando abbiamo vinto il campionato di Serie B."
Rispondo guardando la foto , ci sono io con in mano la coppa , da una parte la mamma e da una parte Beatrice.

"Sembra passata un'eternità."
Dice accarezzando di nuovo la foto.

"Qua era il tuo compleanno vero?"
Si sposta un po' più in là , sorrido.

"Si , l'ultimo che abbiamo passato insieme , i miei ventun anni ."
Rispondo un po' malinconico , guardo la foto, Beatrice è seduta in braccio a me , una delle poche foto in cui ci stiamo dando un bacio .

La torta davanti a noi me l'aveva fatta lei .

Sorrido felice guardo la foto dopo , sempre del mio compleanno , mamma mi abbraccia da dietro , Beatrice è felicemente abbracciata a Mariano , Gustavo è dell'altra parte con i miei nipoti.

"E' incredibile la facilità con la quale è diventata parte di noi."
Esclama mamma con le braccia conserte.
"All'improvviso nelle foto di famiglia , nelle cene , ai compleanni , ha cominciato ad esserci Beatrice, senza essere invadente , senza essere un peso , è venuto naturale renderla parte della famiglia."
Aggiunge ed io non ci avevo mai pensato ma ha ragione.

"E' vero."
Dico semplicemente non sapendo bene cosa dire.

"Sai cosa penso Paulo?"

"Cosa pensi mamma?"

"Penso che Beatrice sia una parte mancante di te che stavi inconsapevolmente cercando per il mondo , penso che quando sei venuto al mondo già eri inevitabilmente legato a lei , già era scritto che l'avresti trovata sul tuo cammino.
E già era scritto che sarebbe stato  per sempre.
Con mille ostacoli in mezzo , ma per sempre."

Before You Go. - Paulo Dybala. Where stories live. Discover now