Capitolo 22.

3.4K 115 22
                                    

Paulo.

Continuiamo a baciarci .

Beatrice tiene una mano fra i miei capelli e con una mano mi accarezza la schiena , mi tocca , mi sfiora , mi fa sentire vivo.

Vivo come non ero più da tempo.

Ci stacchiamo probabilmente controvoglia ma bisognosi di riprendere fiato.

Abbiamo il fiatone entrambi , Beatrice sorride un po' imbarazzata , le accarezzo il viso , si appoggia alla mia spalla , le lascio un bacio fra il naso e la bocca.

"Dimmi che non ho fatto una cazzata Paulo."
Mi sussurra dopo qualche istante di silenzio.

"Noi non saremo mai una cazzata Beatrice , tutto ciò che ci riguarda non potrà mai essere una cazzata."
Rispondo sicuro.

E so per certo che, anche se non la posso vedere perchè si nasconde nell'incavo del mio collo , stia sorridendo.

"Volevo farlo da tanto , volevo farlo dal primo momento in cui ho alzato lo sguardo e ti ho visto qui , davanti a me."
Mi dice sistemandosi meglio fra le mie braccia , la stringo più forte ,  le bacio una spalla.

"Anche io Beatrice , anche io avrei voluto farlo appena ti ho vista."
Le dico e so che la faccio sorridere di nuovo.

"Non sarei riuscita a superare queste giornate senza di te , non sarei riuscita a reagire così bene alla morte del nonno, hai aiutato me e soprattutto hai aiutato anche Mathias , l'hai distratto , l'hai fatto ridere , te ne sei preso cura."
Mi dice mentre mi accarezza un fianco.

"Mi è venuto naturale."
Le dico solamente senza sapere bene cosa dire.

"E' stato come se il destino ti avesse rimesso sulla mia strada proprio quando ne avessi un disperato bisogno , non solo per il nonno , per tutto il resto."
Sono parole che sussurra piano , parole che forse nemmeno voleva dirmi ma come sempre aprirsi con me le viene naturale , è una cosa che le viene spontanea.

"Che succede Beatrice?"
Le chiedo piano , rispettando i suoi tempi , all'inizio non mi risponde , si stringe di più a me .

Le bacio di nuovo la spalla , la prendo in braccio e la faccio scendere dal bancone sempre tenendola stretta a me.

"Che ne dici di dirmi che ti succede davanti ad un bicchiere di Ginger ed un sacchettino di caramelle mou? Tanto fino a che piove così forte non ci possiamo muovere da qua."
Intreccio le mie mani con le sue e abbasso lo sguardo , sfiorando il naso con il suo , per farmi guardare.

"Tu si che sai come conquistarmi."
Rido , le lascio un bacio a stampo.

Ci stacchiamo , mi siede ad un tavolo e lei mette sul vassoio il suo Ginger , un Coca zero , le mie caramelle mou ed anche qualche stuzzichino perché obbiettivamente è orario di aperitivo.

Si mette difronte a me , beve un sorso del suo Ginger , mangia una pizzetta ed io le lascio il tempo che le serve , so che non parla mai facilmente e quando lo fa ha bisogno dei suoi tempi .

"Ti ricordi che volevo studiare fotografia? "

"Certo , amavi così tanto le foto , volevi immortalare ogni momento per rendere quei momenti immortali."

Sorride perché nota che ancora mi ricordo le precise parole che usava.

"All'inizio mi sono presa del tempo ,mettere da parte i soldi lavorando qui e al bar perché non volevo pesare sui miei dato il costo eccessivo di corso e materia , poi volevo del tempo per i nonni , per la mia famiglia , soprattutto per te , volevo del tempo per noi che finalmente avremmo potuto avere un po' di tranquillità."

"Lo so , me lo ricordo."

"Per un motivo o per l'altro ho sempre rimandato, quando poi ho deciso di provarci seriamente sono rimasta incinta di Mathias ed ovviamente ho dovuto mollare tutto.
Avevo fatto domanda per entrare nella facoltà di fotografia di Milano , la più prestigiosa.
E magari chissà , se la distanza era solo quella tra Milano e Torino avremmo potuto riprovarci perché io senza di te mi sentivo soffocare qua , all'inizio è stato un inferno per me non averti più accanto."

"Lo è stato anche per me Beatrice , è stato atroce all'inizio."
Le dico perché non voglio che pensi che io me ne sia andato facilmente , non voglio che pensi che sia stata una passeggiata lasciarla andare.

Beve un sorso di Ginger.

"Mi avevano presa , ero al settimo cielo .
Poi però ho scoperto di essere incinta.
Mathias è assolutamente la cosa più bella e importante della mia vita , il regalo più bello che la vita potesse farmi ma negli ultimi tre anni mi sono completamente annullata per fare la mamma.
Sono andata a vivere da sola ancora prima di partorire perché c'era ancora Alessandro troppo piccolo.
Ho imparato a fare tutto da sola , perché Mathias stava volentieri solo con me ed il nonno.
Miriadi di notte insonni da sole perché all'inizio soffriva tantissimo di coliche , passeggiate sulla spiaggia in piena notte perché il rumore delle onde lo calmava .

Non sono più uscita se non con Mathias , se gli altri volevano vedermi venivano a casa.
Quando si è ammalato il nonno poi mi sono completamente divisa fra lui e Mathias perché quando il nonno stava con noi si rasserenava , reagiva , tornava se stesso.
Così abbiamo cominciato con le colazioni sulla spiaggia , mi svegliavo quasi un'ora prima per preparare un'ottima colazione e poi per preparare Mathias ed andare a prendere il nonno."

Fa una pausa , le trema leggermente la voce per i ricordi di suo nonno , appoggio una mano sulla sua.

"Rifarei tutto Paulo , ogni cosa.
Non ho voluto mandare Mathias al nido perché avrei avuto il terrore di perdermi pezzi fondamentali della sua vita , sono felice di averlo fatto , anche perché le poche volte che non è con me , come ora , mi manca da morire.
Ho pensato che avrei potuto cominciare i corsi di fotografia quando a settembre andrà all'asilo."

"Ma?"

"Ma soprattutto nell'ultimo periodo , da quando è morto il nonno , sento che il quartiere non sia più il mio posto , sento come se il mio amato quartiere mi stesse tappando le ali.
E questo l'ho notato da quando Alessia mi ha fatto vedere la sua vita a Verona , i suoi sogni si stanno realizzando piano piano.
Io qui il massimo a cui posso ambire è lavorare al Chiosco Paulo ma io non voglio passare il resto della mia vita al chiosco.
Sento di aver bisogno di un cambiamento , lo sento da anni perché qui non è rimasto più nulla della mia vita di prima , sento che rimanendo qui un giorno mi guarderò indietro e penserò di aver sprecato la mia vita.
Nessuno sa di Milano , sei il primo a cui lo dico.
E nonostante siano passati anni ne sento ancora il rimpianto , sento ancora che questa cosa mi mancherà tutta la vita."

"Devi riprovarci Beatrice!"
Le dico subito deciso.

"Non posso , non posso andarmene."

"Perché?"

"Perché no."

"La realtà Bea è che nemmeno tu sai cosa ti tenga legata qui ora , la verità è che hai paura di deludere i tuoi dopo il modo in cui se ne è andata Alessia ma non puoi , non puoi rimanere relegata qui per sempre."
Si asciuga una lacrima , stringo forte la sua mano.
"Nena guarda me , se non me ne fossi andato , se non avessi scelto il Palermo , non ce l'avrei mai fatta nella vita ."

"Non saprei come andare a Milano , sono troppi soldi , devo mantenere me e Mathias."

"E tu pensi che io stia fermo a guardare?"

"Non posso chiederti tanto , non sono più nessuno per te."

"Non sei più nessuno ? Cazzo Beatrice ti ho appena baciata , non l'ho fatto perché voglio portati a letto dopo , l'ho fatto perché cazzo desideravo quelle labbra così tanto , volevo baciarti e ti rivolevo mia.
Ti rivoglio mia Beatrice.
Ti rivoglio nella mia vita.
E sono disposto ad aiutarti sotto ogni punto di vista."

"Hai la tua vita Paulo ."

"La mia vita non può essere definita così se non ci sei tu."

Sorride , ora stringe lei la mia mano.

"La soluzione Beatrice ce l'hai , ce l'hai sotto gli occhi , sta a te decidere ora se guardarla o girarti dall'altra parte."












Before You Go. - Paulo Dybala. Where stories live. Discover now