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EMMA

Una volta messo piede dentro casa, mi prendo qualche istante per guardarmi intorno ed imprimere così ogni dettaglio nella mia mente.
Il piano terra comprende un unico grande salone, ampio e riempito solo da un divano, un tavolo per mangiare e giusto due poltrone, mentre la cucina, che è disposta sul lato destro, salta subito all'occhio perché non è separata da alcuna porta, tanto che con la coda dell'occhio riesco a scorgere una parte del frigorifero e anche dei fornelli, che per fortuna sembrano essere abbastanza moderni.

Di fronte a me c'è una grande finestra che da su un grande terrazzo con un tavolo a forma circolare e parecchie sedie, anch'esse bianche.
Sulla sinistra invece c'è una scala di legno scuro, che deduco porti alle camere e ai vari bagni, oltre che alla lavanderia e al ripostiglio.
Non so bene come o perché, ma questa casa mi ispira parecchio.

Tolto il fiorentino s'intende.

<< Allora, milanese, hai intenzione di presentarti, oppure devo aggiungere anche maleducata alla lista delle tue qualità?>>.

Ma prima ancora che io abbia la possibilità di replicare, uno dei suoi amici interviene dandogli una pacca sulla spalla, non so bene se come ammonimento o per semplice abitudine.

<< Nico, placati un attimo e dalle tregua, visto che a quanto ci hanno detto dovremmo convivere per tutta la vacanza e l'ultima cosa che voglio è partire con il piede sbagliato.>>

Il moro, dopo aver ripreso il suo amico, avanza poi di qualche passo, facendo cenno anche all'altro ragazzo, fino a quel momento rimasto immobile e silenzioso, di fare altrettanto.

<< Ciao ragazze, io mi chiamo Emanuele Bartolini, detto Ema, mentre lui e' Giorgio della Valle, detto Gio. Il ragazzo con lo sguardo poco amichevole si chiama Niccolo Antinori, detto Nico.>>

I due, dopo essersi presentati, allungano le mani con fare amichevole, proprio mentre Cecilia replica per noi, stampandosi un sorriso gigantesco sul volto e pizzicandomi di nascosto il braccio per costringermi a fare altrettanto.

<< Piacere di conoscervi, ragazzi! Io mi chiamo Cecilia Biffi, detta Ceci, mentre loro sono Beatrice Brioschi, detta Bea ed Emma Galbusera, che a differenza nostra ha mille soprannomi diversi, dato che il suo nome e' impossibile da abbreviare in maniera decente.>>

Mentre stringo le mani ai primi due, non posso fare a meno di notare che a differenza del loro amico, loro sembrano davvero gentili e amichevoli, motivo per cui decido di abbandonare le mie riserve e di optare per un approccio più morbido, dato che come ci è stato fatto gentilmente notare, saremo coinquilini, volenti o nolenti.

<< Siete anche voi di Firenze?>>.

<< Affermativo. Abitiamo tutti e tre in centro ed essendo cresciuti insieme, fare il viaggio di maturità insieme ci sembrava scontato. Voi invece ?>>.

<< Ma guarda un po'! Anche noi milanesi doc, cresciute insieme e piene di progetti per questo viaggio devasto! Penso proprio che ci divertiremo tanto, tutti insieme.>>

E mentre Cecilia pronuncia le ultime parole, posso giurare di scorgere degli occhi ammiccanti verso Emanuele, il quale ricambia senza troppi complimenti.

Dei del cielo.
Neanche dieci minuti passati con loro e già fraternizza con il nemico.

<< Sai Ceci, credo che tu abbia ragione. Passeremo dei giorni indimenticabili, noi sei.>>

A parlare è Niccolo, il quale non distoglie mai, neanche per un secondo, lo sguardo dalla sottoscritta. Mi guarda in volto e poi concentra la sua attenzione su tutto il mio corpo, senza preoccuparsi minimamente del fatto che intorno a noi ci sono i nostri amici.
E visto che non sono una che si lascia colpire facilmente, imito il suo stesso gesto senza troppi problemi, soffermandomi prima sul suo viso, in particolare modo sugli occhi e sulla labbra, per poi passare alle braccia muscolose e a quella che immagino essere una tartaruga da dieci e lode.

VAMONOS !Where stories live. Discover now