Non tutte le sorprese portano

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In un modesto e sconosciuto paesello,
Viveva in una casupola un ragazzo con sua madre e la sua sorellina di 14 anni;
Una delle peculiarità che lo caratterizzava erano i suoi occhi azzurri come il cielo limpido primavelire chiazzati di un giallo d'orato e poi i suoi capelli fucsia che si tinse perchè era il colore preferito della sua amata sorellina (per poi diventare in seguito anche il suo), che lo rendevano indistinguibile.
Il suo nome era ormai diventato Strecatto a causa dei suoi conpaesani che lo soprannominavano così a causa della sua dote di attirare animali (particolarmente i felini) come se li stregasse a venirgli in contro;
E solitamente passava il suo tempo libero a casa (sopratutto per il fatto che lui e sua sorella facevano scuola online) a prendersi cura della giovane Teresa;
E a causa di questa cosa il nostro caro Strecatto non aveva amici oltre se stesso e alla sua micia Miele.

In un giorno d'autunno Strecatto si mise ad ammirare il panorama composto dalle foglie marroncine che si allontanavano dai propri rami come una pioggia velata;
Dopo poco Teresa venne da lui a "svegliarlo":

Teresa:<<Hoy! Andiamo a giocare fuori con le foglie?>>

Strecatto:<<Si ok,ma non buttarti sulle foglie. Ci potrebbe essere del fango sotto e ti sei lavata e cambiata stamattina;e sai quanto mamma odia qundo deve rilavare subito le cose!>>

~Arrivati in giardino~

Teresa:<<Hoy Stre, io vado per un po nella casa sull'albero!>>

disse mentre iniziava a salterellare vero l'imponente noce insieme a Silver (il passerotto che quell'estate ha salvato dalle grinfie di Miele)

Strecatto:<<Ok,attenta a non scivolare dalla scaletta!>>

Teresa:<<Ok,a dopooo!>>

Strecatto sorride amorevolmente mentre guarda la sorellina dirigersi allegramente verso la casetta,per poi sdragliarsi sulla soffice e fresca erba del prato e pensare al più e al meno...

       ~Dopo una ventina di minuti~

Strecatto aprì gli occhi e si stiracchiò,

Stare:«Hmmm...Credo di essermi addormentato,è meglio se vado a controllare se mamma sta preparando il pranzo così posso aiutarla»

Alzatosi da terra si spolverò i pantaloni e iniziò a dirigersi verso la porta sul retro della casa per poi entrare.
Accorgendosi che le finestre erano ancora aperte (nonostante la madre le chiudesse) si dirise in cucina,
Ma non trovò nessuno ed iniziò a preoccuparsi.
Si dirise verso le case dei vicini e suonò al campanello,dopo qualche secondo la vicinà si affacciò alla finestra;

Arianna:«Cosa ti porta qua caro?»

Strecatto:«Volevo chiederle se per caso aveva visto mia madre passare»

Arianna:«No caro,non l'ho vista passare per il vialetto»

Strecatto:«Ok,la ringrazzio signora»

E dicendo questo stava per andarsene,ma la vicina lo fermò,

Arianna:«Aspetta!Prima mio marito aveva detto di aver visto della gente che si recava verso il piazzale di fronte al fioraio e-»

La signora non fece in tempo a finire la frase che Strecatto iniziò a correre verso il negozio della madre.
Quandò arrivò vide una grande folla di gente che cercava di guardare dentro al negozio,perciò iniziò a farsi spazzio e quando riuscì a superarla vide tre polizziotti che bloccavano l'entrata, e quando stava per entrare venne fermato da uno di loro

Polizziotto1:«Hey ragazzo,dove credi di andare?»

Strecatto:«Questo è il negozio di mia madre e sono qui per vedere dove si trova.»

Polizziotto1:«Oh...mi dispiace dirglielo,ma sua madre è stata trovata morta nel suo negozio,da una prima occhiata abbiamo scoperto che è stata sparata al cuore»

Strecatto sentendo quelle parolè si sentì una stretta al cuore e il sangue gelarsi nelle vene,per poi catapultarsi dentro il negozzio cogliendo di sprovvista i poliziotti che non riuscirono a fermarlo

Polizziotti:«FERMO!TORNA INDIETRO!»

Ma ormai era troppo tardi...

Quell'incontro proibito (Strecico)Where stories live. Discover now