Un nuovo lavoro

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???:«Benvenuto...Strecatto»

Strecatto:«C-Come fai a sapere il mio nome...?»

???:«Ma come...Ti sei scordato di me?»

Disse ridacchiando,
Strecatto in quel istante riconosce quella risata,che qualche giorno fa aveva udito da uno dei clienti del negozio e sobbalza di poco sorpreso ed impaurito;

Strecatto:«P-Perchè mi hai portato qui..? Cosa vuoi da me? Non ti basta aver preso il mio negozio..?»

Il ragazzo dai capelli rossi lo guarda in modo scherzoso,

???:«Hey hey,calmati micio..devi farmi una domanda alla volta»

Dopo che il ragazzo chiamò Strecatto in quel modo le sue guance iniziarono a ribollire di rossore, forse a causa della rabbia o forse a causa della vergogna;

???:«A quanto pare il gatto ti ha preso la lingua huh?»

disse mentre si alzava dalla sedia e si dirigeva verso Strecatto,
Strecatto fece un passo indietro,

Stre:«Chi sei..?»

???:«Io? Io sono Cico l'erede della famiglia Tobbi...»

Si avvicinò a Strecatto e gli sussurrò qualcosa,

Stre:«..ed il tuo capo..»

Strecatto:«C-COSA?!»

Cico:«Come ho già detto io non ho pagato solo per il negozio,ma anche per avere te..»

Disse con sguardo superiore,

Strecatto:«MA IO NON HO MAI ACCONSEN---»

Prima che Stre potesse finire Cico gli fece segno di fare silenzio,

Cico:«Non sapevo che i gatti potessero miagolare così tanto..»

Strecatto a quel punto si rassegnò,

Stre:«Cosa devo fare?»

Cico lo guardó sorpreso ma si ricompose immediatamente

Cico:«Da oggi sarai il domestico della mia dimora,dovrai preparare il cibo e tenermi compagnia,niente di che...»

Strecatto:«Non posso accettare

Disse lanciandogli uno sguardo gelido, Cico si immobilizò incredulo.
Strecatto lo guardò con sguardo serio ed impassibile,

Stre:<<Non sempre puoi avere ciò che vuoi.>>

Dopo aver pronunciato quest'ultime parole uscí dal salone e iniziò a cercare l'uscita della struttura;
Dopo un po si sentì afferrare la spalla,
Era Cico, solo che ora indossava una fedora che gli copriva il viso,

Cico:«Seguimi ti porterò all'uscita.Ma sappi che l'offerta di lavoro è ancora aperta.»

Disse mentre guidava Stre all'uscita cercando di evitare il contatto visivo.
Arrivati all'immenso portone Stre si fermò un secondo e si girò verso Cico, che stava guardando da tutt'altra parte.
Stre esce e inizzia a guardarsi intorno per orientarsi e tornare a casa,
La prima cosa che notò era un imponente albero nero senza fronde,
Era molto simile a quello disegnato da sua sorella.
La villa della famiglia Tobbi era la struttura più costosa mai costruita in quel paesino,ed era situata su una collina molto vasta.
Dopo poco Stre iniziò ad incamminarsi verso casa

          ~qualche settimana dopo~

Con il passare del tempo il cibo iniziò a scarseggiare e le bollette iniziarono a diventare imbagabili per Stre,
E si era ripromesso di tenere i soldi guadagnati in più dalla vendita del negozio per gli studi di Teresa,
Si rese conto che a quel punto non aveva più scelta...
Iniziò a fare le faccende di casa e mise a lavare i vestiti che gli furono prestati alla villa,
E provò a far di tutto per distrarsi dal pensiero delle bollette.

              ~un po di tempo dopo~

Il cancello della via si aprì e si sentovano dei passi lungo il vialetto per poi interrompersi davanti al portone.

*ding dong*

Il maggiordomo aprì il portone,

Maggiordomo:«Bentornato ragazzo»

Quell'incontro proibito (Strecico)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora