⚡️ T h r e e ⚡️

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No more sad songs •

Tornati alla Stark Tower, mi sono rinchiusa in camera mia per riprendermi dall'accaduto. Ho salvato la vita ad un bimbo e tutto grazie all'intervento di Pietro, senza di lui sarei già nel mondo dei morti.

Prendo il cellulare, le cuffie e faccio partire Wildflower a palla nelle orecchie. Mi lascio andare ad un balletto vittorioso e liberatorio. Ondeggio a tempo con la canzone, mentre canto a squarciagola la mia canzone preferita, ignara che c'è qualcuno in camera mia e sta fissando la scena divertita.

Salgo sul letto e inizio a saltarci sopra, contenta ed elettrizzata. Quando mi giro verso la porta, mi accorgo della presenza di Wanda che sta trattenendo un sorriso divertito.
Mi immobilizzo sul posto, togliendo le cuffie e buttando il cellulare sul letto affianco a me.

Dire che sono rossa come un peperone è un eufemismo.

«Oh, ciao, Wanda.» la saluto, imbarazzatissima.

«Scusami, non volevo disturbarti.»

«Non fa niente, anzi povera te che hai assistito a questa patetica scena.»

«Mai interrompere una ragazza nel bel mezzo della sua canzone preferita!»

«In questo hai ragione.»

Le rivolgo poi un sorriso, picchiettando il posto libero vicino a me.
«Prego, siediti pure.»

«Grazie.» mi sorride la giovane, prendendo posto affianco a me.

«Mi hai fatto spaventare a morte oggi...» dice, stringendosi nelle spalle.

«Lo so, sono stata così stupida e avventata! Avrei dovuto ascoltare mio zio, ma alle volte sono così cocciuta da non pensare al perché mi abbiano detto certe cose.»

«Anche io sono un po' come te. Però, se avessi ascoltato Stark, non avresti salvato una vita.»

«Già, ma se non ci fosse stato Pietro non sarei in vita per raccontarlo!» sbraito, esasperata. Gli devo la vita a quel ragazzo, se non ci fosse stato lui sarei dentro ad una bara in questo momento e non seduta accanto alla sorella del mio salvatore.
Non so perché, ma il suo sorriso si fa spazio nei miei pensieri e di conseguenza sorrido senza pensarci e senza un motivo.

«Qui qualcuno si sta prendendo una cottarella...» mormora la giovane, dandomi una gomitata scherzosa. Arrossisco, colta sul fatto.

«N-No, ma che dici...»

«Hey, lo sai che oltre a rivelare le paure più grandi delle persone e a manipolare le loro menti, so leggere i pensieri?»

Sospiro, esasperata, coprendomi la faccia con le mani. Benissimo, adesso andrà a dirlo al suo fratellone!

«E no, non glielo dirò. Puoi starne certa.»

«Grazie, Wanda.» le regalo un sorriso sollevato.

«Dopo tutto quello che hai fatto per lui, questo è il minimo. Ti sarò per sempre debitrice.» dice, attirandomi in un abbraccio.

«Io non ho fatto nulla di che.»

«Quel "nulla di che" ha riportato da me mio fratello, non scordarlo.» mormora, alzandosi poi in piedi.

«Ci vediamo dopo, Grace. Mi raccomando, vestiti bene.» e, dopo avermi schioccato l'occhio, esce dalla stanza.

Sospiro, controllando l'orario. Mio zio ha detto che la festa inizierà alle otto con l'aperitivo e, dato che a me piace cantare e ho una bella voce, o almeno così dice lui, canterò qualcosa per dare inizio alla festa.

𝙒𝙞𝙡𝙙𝙛𝙡𝙤𝙬𝙚𝙧  ❃ 𝙋𝙞𝙚𝙩𝙧𝙤 𝙈𝙖𝙭𝙞𝙢𝙤𝙛𝙛 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora