Quando un ragazzo misterioso e affascinante salva la vita di Grace, quest'ultima si sente riconoscente e vuole sdebitarsi con questo ragazzo. Mentre lo cerca per la città mezza distrutta dove abitava, sente qualcuno gridare da un bus dove trova una...
Mi chiudo in bagno con un abito bordeaux tra le mani lungo fino ai piedi. È davvero meraviglioso: il bustino è in pizzo bordeaux e carne mentre la gonna e morbida e copre le mie forme. Valorizza anche il mio incarnato chiarissimo. Abbino un paio di scarpe col tacco bordeaux e mi trucco solo con mascara un filo di lucida labbra.
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Un po' esitante, esco dal bagno pensando di trovare Pietro, ma la stanza è completamente vuota. Poi noto un post-it sull'armadio.
"Ti aspetto giù, piccolo fiore selvatico ;) - Pietro"
Sorrido e mi guardò ancora allo specchio, prima di prendere la maschera sempre bordeaux ed uscire dalla stanza.
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Quando raggiungo la reception trovo il mio cavaliere a fare avanti indietro, nervoso ed emozionato. Il rumore creato dai miei tacchi lo fa voltare verso di me. Mentre mi avvicino, noto la sua espressione stupita e meravigliata stampata addosso, squadrandomi dalla testa ai piedi.
Anche lui è vestito molto bene: ha un completo nero con la camicia bianca e una cravatta bordeaux. Ai piedi ha delle scarpe eleganti nere, che si intonano perfettamente al completo. Sembra che mi abbia letto nel pensiero. Sembriamo fatti l'uno per l'altra. Sotto il suo sguardo scrutatore, arrossisco.
PIETRO
Dire che è bella è un'eufemismo: è un'opera d'arte. Con quel vestito bordeaux che segue le sue curve perfettamente, i suoi capelli biondi che ricadono sulle spalle coprendogli parte del volto, imbarazzata dal mio sguardo meravigliato addosso è davvero uno schianto. Ma cosa ci posso fare se è bella come il sole?
Mi avvicino a lei riponendo una ciocca dei suoi capelli dietro all'orecchio. Mi sforzo di essere rilassato davanti a lei, anche se il mio cuore sembra voler uscire dalla gabbia toracica dov'è rinchiuso.
«Sei bellissima, piccolo fiore selvatico.» mormoro al suo orecchio, facendo aumentare il rossore sulle sue guance.
«G-Grazie, a-anche tu.» bisbiglia Grace, abbassando lo sguardo. Adoro quando ho il controllo sulle sue sensazioni, mi fa impazzire.
Le accarezzo una guancia prima di allontanarmi dal suo viso. «E, comunque, sei lenta.»
GRACE
All'ultimo commento del giovane alzo gli occhi al cielo.
«Andiamo.» dico, dirigendomi verso l'uscita prima che il ragazzo possa prendermi a mo' di sposa e correre via usando i suoi poteri. Arriviamo qualche istante dopo davanti all'edificio, giusto in tempo per notare il cancello della villa aprirsi.
