ricordi dolorosi...

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Le ore aumentavano, erano diventate tre. Infine, dopo quattro ore, quella porta si aprì e deaton uscì. Il suo aspetto era disordinato, il suo viso portava i segni della stanchezza. Stiles, vedendo lo stato pietoso dell'emissario, si precipitò ad offrirgli una sedia, che deaton accettò, ringraziandolo con un lieve sorriso.

<<doc... ti abbiamo fatto stancare, ti preparo una tazza di thè>>

Mentre il ragazzo si portava in cucina, Derek fissò l'uomo.

<<doc... è cosi grave? O magari non grave, ma difficile come sembra dai tuoi occhi?>>

<<mio caro ragazzo, sei sempre stato così inteliggente e intuitivo... ma no, difficile non è l termine adatto, solo... impegnativo ecco>>

Derek si perse nei suoi pensieri... avevano superato tanto insieme, come d'altronde con tutto il branco.. ma mai aveva visto deaton con gli occhi così stanchi.. e questo lo fece stare all'erta.
Il ragazzo preparò la bevanda per tutti, ma varcando la soglia dello studio, i suoi sensi si misero all'erta.

<<doc... parla ti prego.>>

Tutti seduti al tavolo dello studio, dopo aver bevuto un sorso, deaton si decise, finalmente, ad alzare gli occhi sui ragazzi, solo per scoprire che già lo stavano guardo, concentrati e attenti.

<< dunque, stiles i risultati delle analisi vanno benissimo. Anche l'ecografia andava bene... per il tuo caso>>

<<per il mio caso?.. che vuol dire?>>

<<ecco stiles, devi sapere che le volpi non sono esattamente come i lupi... o almeno non tutte. Il lupo si aggrappa al suo umano perché non può farne a meno... le volpi invece, si aggrappano al proprio umano per molti motivi... e per tanti motivi possono addirittura decidere di lasciarli... ecco io penso che.... ecco i vostri animali si siamo già accoppiati in precedenza... cioè prima di questo "calore".>>

<<....doc... ma che cazzo stai dicendo?>>
Disse derek ringhiando. Si sarebbe ricordato, se in forma di lupo si fosse accoppiato.

<< sto dicendo.... c'è una possibilità, che la volpe di stiles, abbia convinto il tuo lupo a lasciarti per un po...>>

Poi spostò lo sguardo su stiles, che stava torturando le sue mani, con gli occhi rivolti in basso...

<<quindi mi chiedevo, da quanto tempo lo sai stiles?>>

<<cosa?...>>

<<che la tua volpe può materializzarsi stiles... perché tu lo sapevi vero?>>

<< i-io... da quando... bhe ecco da tanto tempo>>

Deaton si scambiò uno sguardo con derek, così l'alpha baciò la testa del ragazzo.

<<.. va tutto bene amore...>>

<<lo so... dalla notte del funerale di mamma>>

Rispose il ragazzo rosso in viso, con gli occhi persi nel vuoto.

(Passato)

Stiles era seduto sul suo letto. La mattina era stato il funerale di sua madre. Il piccolo stiles restò in quella posizione per molto tempo. Era caduto in uno stato catatonico, così profondo che iniziò a dondolare avanti e indietro. Il viso ricoperto di lacrime, cadute silenziose. La sua mente piena di pensieri, domande.

" chi si prenderà cura di me e papà ora?
Perche mamma mi hai lasciato qui? Come farò senza di te?"
Il ragazzino tormentava la sua mente finché non sentì un soffio, che gli fece alzare la testa di colpi.

<<chi c'è?>>

Chiese, ma nessuno rispose. "Impazzirò" pensò il ragazzino.

I giorni passavano in fretta e il ragazzo si rifiutava di uscire, se non per mangiare e lavarsi. Quel giorno stiles iniziò ad avere degli attacchi di panico e rabbia. Cosi tanta rabbia e sofferenza che uscì nel cure della notte e si recò nel bosco, dove c'era una grande roccia dove spesso ci andava con sua madre. La roccia era posta ai bordi di un dirupo. Oramai era arrivato, in piedi, e guardava il dirupo sotto di lui. "Cosi forse ci vedremo... cosi staremo insieme dinuovo mamma"
con questi pensieri, chiuse gli occhi e si lanciò nel vuoto.
Si sentiva come se stesse volando. Fin quando non si sentì afferrare. Appena il suo corpo toccò il terreno, aprì gli occhi. E proprio difronte a lui, nel buio vide due occhi luminosi che lo guardavano.

<<c-chi s-sei?>>

"Sono la tua anima stiles... così come tu sei la mia... non devi avere paura di me"

Il suono dolce di quella voce, fù come miele sulle sue ferite. Si calmò piano piano, e dopo aver preso un gran respiro, allungò una mano verso gli occhi che ancora lo fissavano.

<<se è così... allora vieni da me>>

"Se mi prometti che non ti spaventerai, allora io verrò"

Stiles fece un cenno con il capo, e subito dopo una volpe bianca enorme si presentò alla sua vista. Il cuore batteva fortissimo nel suo petto.
Intanto la volpe gli fu ad un palmo. Piano si sdraiò e appoggiò l'enorme testa sulle gambe del ragazzo.
Titubante il ragazzo la toccò. Il dolore e lo stress lo fecero crollare, e si ritrovò a stringere la testa della volpe e a soffocare i singhiozzi sul suo pelo.
" va tutto bene bambino, io non ti lascerò mai.."
E avvolse la grande coda sul piccolo corpo del suo umano.

l'animale e l'uomo SterekOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz