𝓘𝓵 𝓓𝓲𝓪𝓿𝓸𝓵𝓸 𝓗𝓪 𝓲 𝓒𝓪𝓹𝓮𝓵𝓵𝓲 𝓡𝓸𝓼𝓪

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«È tornata!» gridò a pieni polmoni, «È tornata! È tornata! È tornata, cazzo!» Jimin irruppe nel salotto di casa sua, blaterando frasi in coreano e sorridendo come un pazzo

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«È tornata!» gridò a pieni polmoni, «È tornata! È tornata! È tornata, cazzo!» Jimin irruppe nel salotto di casa sua, blaterando frasi in coreano e sorridendo come un pazzo.

Sowon fu il primo mantello rosso che vide, la prese e, piccola com'era, la sollevò da terra senza problemi. Fu soffocata da un abbraccio stretto e inaspettato. La mollò, «È tornata!» ribadì saltellando a Yusuf - del reparto Arti Ninja - e a Nicolas, mettendo una mano sulle spalle ad entrambi. Nemmeno la vista di Johan lo fermò, «È tornata, lurido idiota! È finalmente tornata!» e abbracciò anche lui.

«Perché solo io vengo insultato, Jiminie?» gli ringhiò all'orecchio, scollandoselo di dosso e fermandolo. «Che di prende? Perché sei impazzito? Sono i gas tossici? Hai respirato troppo amianto?»

Jimin scosse la testa, «La memoria!» gli spiegò, sempre sorridendo come un pazzo, «Mi ricordo le informazioni, sono tornate».

«Okay» rispose Johan con assoluta calma, «Discutiamone un po' meglio, Min Elskede, magari tutti insieme» si infilò due dita in bocca e fischiò forte. In pochi secondi il salotto pullulava di mantelli rossi. Alcuni si erano gettati direttamente dal piano superiore, altri erano entrati sbattendo porte e finestre. Sporchi di terra, sudati, con i vestiti sgualciti e lerci, si accucciarono attorno al divano su cui Johan aveva fatto sedere Jimin. «Quindi, che è successo?»

«Quando ho parlato con Crystal Jones ho avuto una strana sensazione» spiegò, più calmo, ma comunque felice. «Poi un mal di testa forte, è durato una frazione di secondo in cui sono stato invaso da centinaia di informazioni. Non sapevo se fosse la voce a parlare o i miei pensieri che si sovrapponevano, ma sono tornati. Sono qua» aveva ricevuto dei ricordi.

I sicari si guardarono perplessi, muti. «Siamo sicuri che sia una cosa positiva?» ebbe il coraggio di dire Riccardo, «Niakaté non ci aveva avvertito su quest'evenienza».

«È vero» aggiunse Yusuf, «Ora siamo fortunati che siano tornate le informazioni della missione, ma se ci fosse una prossima volta?» mormorò insicuro, «E lei ricordasse l'ultimo incarico...?»

Jimin si rabbuiò all'istante e cadde pesantemente contro lo schienale del divano, «Se riusciamo a capire perché sia successo, magari non accadrà» tentò di proporre Johan. Era bravo a cogliere l'umore delle sue bestie e Jimin non era che un ibrido complicato, era forse l'unico che considerava trasparente il suo animo. «La voce non ha detto niente?»

«Nulla».

«E non puoi parlarci?»

Lo guardò malissimo, «Non ci avevo mai pensato, sai? Grazie di esistere, Johan».

«Di niente, Kærlighed, sono lieto tu riconosca finalmente i miei meriti» il suo sorriso scoprì i canini appuntiti,

«Sarà stata la Jones a innescare qualcosa» ipotizzò tentennante Riccardo, «O la voce che vuole suggerirle ciò che sa».

Kohaku {Parĸ Jιмιn}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora