𝓝𝓪𝓽𝓼𝓾𝓴𝓪𝓼𝓱𝓲𝓲

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«Kyuho!» Johan parlò forte dalla cucina e si affacciò in salotto, «Che vuoi?» sbuffò, era coperto di sangue e con la lancia unta di sudore

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«Kyuho!» Johan parlò forte dalla cucina e si affacciò in salotto, «Che vuoi?» sbuffò, era coperto di sangue e con la lancia unta di sudore. Lui stesso era madido e puzzava.

Sul divano, si trovavano Kyuho, Sowon e Riccardo: non avevano preso parte alle lotte del pomeriggio e, mentre Riccardo lavorava, Kyuho scriveva al telefono con Sowon che spiava ogni parola.

«Io?» chiese, con la sua vocina flebile da quattordicenne. «Nulla»

Johan lo fulminò, «Mi avete chiamato, brutti idioti» ringhiò grottesco, «Ho portato il mio bel culo qua perché Jimin non c'è, ora ditemi che cazzo succede».

Kyuho si paralizzò, Sowon con lui. Erano piccoli, i più piccoli di tutta la A-27. Mentre Nicolas, Vikash e Mynte ormai vantavano un mantello nero, loro non avevano mai visto una selezione della Cerchia, erano minuscoli, bassini, tutti e due uguali: con capelli neri, corpi gracili e un fucile più grosso di loro a segare le spalle.

In particolare, Kyuho aveva paura di Johan, del suo atteggiamento e delle sue parole, scherzava sul tutto e sul niente, rendeva le sue parole tanto volatili quanto dure e si divertiva a spaventarlo. Johan fiutò il suo terrore, così come fiutò quello di Sowon. Soltanto Riccardo era tranquillo. «Ti ho chiamato io» disse infatti. «Kyuho ha ricevuto un messaggio dal dirigente Torisei».

«Oi» esclamò di getto, «Quel fallito? Dimmi di no, che vuole?»

Kyuho scordava che Riccardo controllasse sempre ogni loro azione, anche le più semplici. Sentendosi colpevole, parlò. «Vuole sapere della missione».

«Gli hai detto qualcosa?»

«Ancora no».

«Ancora?» sbuffò Johan, «Non devi dirgli nulla, se vuole sapere, leggerà il rapporto. Che cazzo».

«Si, ma» deglutì, «Si preoccupa per noi» e non poteva ribattere.

Keimon Torisei era uno smilzo soldato dagli occhi incavati, l'aspetto malaticcio e una frangia nera curata in modo maniacale, vantava il titolo di dirigente del reparto Tiratori, quarant'anni e un fucile che era l'orgoglio del reparto Tecnologico. Nel corso della sua carriera, aveva conosciuto Sowon e Kyuho per i loro meriti, si era accorto subito che fossero dei prodigi e li aveva addestrati con cura maggiore. Non riusciva ad ammetterlo, ma si era affezionato molto.

«Non mi interessa» ribatté Johan, «Jimin si è andato a disperdere, perciò comando io e ti vieto di aggiornarlo. Se proprio devi, digli che state bene».

«Posso scrivergli che ho platinato Dark Soul?» chiese Sowon con la testolina che sbucava dal divano, con il mantello rosso le avvolgeva le spalle largo e deformato.

«Siete irritanti, baby-snipers» brontolò, «Rick, blocca Torisei, così eviterà di maledire Jimin».

«Ma dov'è?» chiese Kyuho, passandosi una mano tra i capelli neri che gli cadevano sugli occhi troppo grandi per un asiatico.

Kohaku {Parĸ Jιмιn}Where stories live. Discover now