"We can't help you miss"

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Ieri è stata una bella domenica.
Una settima già è andata ma oggi ne comincia una nuova e mi aspettano così tante cose belle. In particolare domani: martedì. Il pomeriggio prevede un cinema e un bel ragazzo di colore.
Non vedo l'ora!

Senza rendermene conto mi sto svegliando e mi sto rigirando nel letto ma non ho voglia di alzarmi. La finestra della mia stanza é leggermente aperta ed entra un venticello quasi caldo, molto gradevole. Adoro questo tipo di tempo: non fa ne troppo caldo ne troppo freddo. Devo proprio ammettere che mi sto abituando al tempo di Londra: la città triste non è poi così triste se ci vivi con le persone giuste.

Presto vengo risvegliata dai miei pensieri quando vedo la luce accendersi. Deve essere Liz; puntuale come sempre.
"mmmh, no troia lasciami dormire!", sento Angela brontolare.
Sorrido perché contenta di non essere l'unica che non vuole alzarsi; prendo le coperte e mi copro il viso fin sopra la testa: oggi il sole mi sta sulle palle.
"no!", esclamo quando sento una mano tirarmele via dal corpo.
"Aisha ma perché è sempre così difficile svegliarti il lunedì?", sbuffa la mia migliore amica ridendo.
"non ce la posso fare - sospiro esausta - ho troppo sonnoo!".
Non riesco ad aprire gli occhi: vorrei prendere i miei bulbi oculari e staccarmeli adesso che ha acceso la luce.
Irene e Clara sono andate via tardi ieri sera perché dopo il film abbiamo insistito sul fare una partita a 'UNO' ma poi da una sono diventate dieci. Angela voleva vincerne almeno una a tutti i costi; risultato: senza accorgerci erano le due; questo non é proprio il suo gioco.
Irene, nonostante non ci avesse mai giocato ha vinto ben tre volte; incredibile. Inutile dire che questo ha mandato fuori di testa l'isterica della mia amica; le ha addirittura messo il broncio e le ha urlato che se non l'avesse fatta vincere non si sarebbe più seduta su di lei.
Il punto é: come glielo spieghiamo adesso che per lei sedersi sopra le persone é un atto di amore?
Mio Dio, che amica strana che ho...

"no ti prego lasciami!", urlo quando sento un peso premere sulla mia schiena.
"dai su Aika, guarda che non scendo finché non scendi tu da questo letto!".
Comincia a saltare sulla mia schiena come se fosse una palla da yoga. Sbuffo irritata.
"ti odio", mormoro nel cuscino; ma lei continua cominciando anche a farmi il solletico. Comincio a scalciare e ad urlare ma i miei sono urli senza forza e sfiatati per il troppo sonno e non fanno che fare aumentare le mie sofferenze e il suo divertimento.
"mmmh - ringhio allora affondando la testa nel mio cuscino - scendi o mi giro e ti butto per terra!", dico cattiva: oggi non é giornata.
"aggressiva!", esclama Angela ridacchiando.
"fanculo", dico quando la sento scendere.
"ti amo anche io".
Si si, va bene...

"ma perché non svegli per prima lei la prossima volta?", piagnucolo aprendo finalmente gli occhi.
Insomma viene sempre a dare fastidio a me per prima: un po' per uno.
"béh, forse perché l'altro giorno ha cominciato a bestemmiare così tanto che ha svegliato pure la vicina sorda? E voleva chiamare la polizia", ride lanciando un'occhiataccia alla nostra amica che la guarda con sguardo colpevole.
"in mia difesa: erano le tre del mattino e mi ha svegliato solo perché Lana del Rey aveva lanciato una nuova canzone...".
"oh, béh si ha senso..", dice Liz prima di uscire dalla stanza.
"giù dal letto pigronee!".

Oggi comincio il mio lavoro.
Sono un po' nervosa perché non so bene cosa mi faranno fare. La signora che mi ha accolta l'altra volta mi ha detto in breve quello di cui hanno bisogno: una che stia in cassa.
Ha anche detto che dovrò mettere a posto la merce sugli scaffali ed essere pronta ad aiutare le clienti: una commessa con i fiocchi in pratica.
Pian piano dovrei memorizzare dove si trovano tutti gli articoli in modo da trovarli più facilmente ed essere più efficente ma per adesso non c'é problema; Melissa, il mio capo, mi ha assicurato che potrò imparare tutto con calma. Ha davvero bisogno di una mano così non mi farà nemmeno fare le solite giornate di prova e dopodiché vedere se assumermi. Mi terrà d'occhio come ovvio che sia, ma si fida molto degli studenti visto che in pratica il suo negozio va avanti grazie a loro. Prende solo quelli che gli appaiono affidabili ed eccomi qui; speriamo di essere all'altezza.

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