Suddenly cold

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Finalmente oggi è sabato.
Sono davvero felice che domani avrò un intero giorno per rilassarmi e per non pensare più.
Non ho più risposto a Jason e non me ne sono pentita: lui non mi ha chiamata e non mi ha scritto più; evidentemente non le importa poi così tanto di chiarire.

È stata una settimana impegnativa; molte cose sono successe, soprattutto in negativo e già da martedì avrei voluto buttarla via e iniziarne una nuova.
Fortunatamente gli altri giorni non sono stati così movimenti: sono andata all'università e a lavoro senza troppi problemi; nessun Jason nelle mie lezioni e nessuna signora arrabbiata per non aver trovato la propria taglia.
Certo che da come me l'ero immaginata lunedì questa settimana pensavo sarebbe stata la più bella in assoluto e invece molte cose mi hanno delusa; ma non voglio pensarci, stasera voglio rilassarmi.
Una bella serata tutta per me era proprio quello che ci voleva.

Avevo in mente di infilarmi sotto le coperte e magari guardarmi un bel film comoda nel mio letto ma purtroppo niente va secondo i miei piani: all'ultimo minuto Clara e Irene ci hanno invitati con loro e le loro coinquiline in un locale.
Non ho detto agli altri che non mi andava di andare perché tanto so che non mi avrebbero mai lasciata a casa da sola: avrebbero trovato il modo per rimanere e non volevo essere un peso; è sabato sera dopotutto, farò uno sforzo.
Non ho molta voglia di ballare ma l'idea di distrarmi un po' da tutta questa merda che ho in testa a da questo costante peso sullo stomaco mi piace. Ogni volta che chiudo gli occhi rivedo quei soliti occhi marroni e magari conoscere nuove persone mi farà bene.
Come ho già detto Clara e Irene porteranno anche le loro coinquiline: non le abbiamo viste l'altra sera; ha detto Clara che stavano lavorando. Siamo andati via per mezzanotte e non erano ancora tornate: devono fare un lavoro molto impegnativo se tornano a casa così tardi; trovare un giorno che metteva d'accordo tutte deve essere stata un'impresa, non posso non andare.

Ci troviamo davvero bene con loro e ormai sta diventando un'abitudine averle sempre intorno. Ieri sera Penelope, il gatto rosso di Clara, si è avvicinato a me e si è lasciato coccolare. Mi sta accogliendo il famiglia forse. Di certo era un primo passo.

"uff", sbuffo tirando sulle coperte il mio cellulare.
Sono già le sette e io sto ancora così: in pigiama e distesa sul letto da questa mattina. So che dovrei cominciare a prepararami ma non ho voglia di alzarmi.
Pigrizia, portami via.

"Porco ***, non ho niente da mettere", dice ad un tratto Angela entrando nella nostra stanza; sbatte la porta facendomi sussultare.
"ma che grazia!", la prendo in giro sorridendo.
Tira l'IPhone sul letto ignorandomi, ma non ci prende e cade a terra.
Il mio corpo è percorso da un brivido di paura: l'unica cosa da fare è tapparsi le orecchie ed aspettare che Satana abbandoni il suo corpo.
Ci vorrà un po'.
Circa dieci minuti dopo...
"hai finito?" gli chiedo ma so già che non è così.
Ehh infatti...
Mi fa il dito medio e fulminandomi.
"ti amo anche io pinguina", dico mandandole in bacio ridacchiando.

Mi alzo e vado verso il mio armadio.
Stranamente ho già delle idee, così mi basta poco e ho deciso.
Per stasera dei semplici pantaloni neri eleganti a zampa di elefante e una camicetta bianca larga che ha un piccolo scollo vanno bene. Come ho già detto, l'idea di scatenarmi non mi sfiora nemmeno; mi siederò ad un tavolo aspettando che arrivi l'ora di tornare a casa.
Tolgo la maglietta del pigiama che ho su, rimanendo in reggiseno, e cerco un reggiseno bianco nella cassettiera perché quello nero che ho adesso non va.
Sento il rumore della porta aprirsi e cerco di coprirmi alla meglio con una maglietta trovata lì in giro per paura sia Luca.

"Aika?", sento chiamare; bene, é solo Liz.
Se non fosse lei mi darebbe fastidio quel soprannome ma lei non lo usa per lanciarmi strane sfide come fa qualcuno... coffcoffChiaracoffcoff.
Adesso che mi ricordo...devo mettermi quel maledetto tutù ancora.
Ma che palle...

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