If the world was ending...

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Aisha

"Pronto?", porto il telefono all'orecchio dopo aver schiacciato il tasto verde.
È Angela.
"dimmi amore...oh no no, adesso no sono a lavoro ancora. Si si, a stasera! Ciao...si si anche io".
La chiamata si chiude ed il mio occhio cade sull'ora.
"uff...almeno sono quasi le sette", sbuffo lievemente consolata.
Questa gionata sembra non voler finire mai.

"Hey", sono appena uscita dalla porta e mi giro di scatto quando sento qualcuno toccarmi la spalla.
È Matt, non lo avevo nemmeno sentito avvicinarsi; la mia testa sta scoppiando. Sono stanca, stanca morta.
Sono arrivata presto stamattina e siccome l'università era chiusa oggi per festività, mi sono offerta di stare anche il pomeriggio ad aiutarli. Idea del secolo proprio...non mi sento più le gambe.

Per fortuna sono sempre in perfetto controllo sui miei impegni con lo studio; oggi comunque, se non fossi andata a lezione, non avrei avuto più dei soliti cinque paragrafi da fare. Non li ho terminati per oggi ma non è niente che non possa sostenere; mi rimetterò in paro questo weekend senza problemi.
D'altro canto, loro avevano bisogno di una mano e non me ne pento assolutamente.
Da orario erano solo in due, Julie e Matt, e di sicuro sarebbero impazziti senza di me.
non vedo l'ora di mettermi lunga sul letto e svegliarmi quando è ora di ricominciare la settimana.

"hey...", rispondo sorpresa.
Sono un po' preoccupata adesso: mi aveva detto che potevo andare alle sette, ho paura che voglia chiedermi di restare di più.
Vi prego no...
Morirei.

Ma non vuole dirmi niente del genere per fortuna.
"just saw you here alone...do you want a ride home?".
Abbassa la testa a guardare il suo casco facendomi fare la stessa cosa.
"ahm... - mi mordo il labbro insicura.
Non sono mai salita su di una moto prima, per quanto possa far ridere quello che sto per dire, non so se sarei capace di mantenere la calma. Ovviamente lui sarà esperto e responsabile ma...sono io quella inesperta ed inresponsabile.
- ahm...I'm afraid", mormoro abbassando il viso.
"ora penserà che sono una cagasotto! Aisha, é solo una moto", mi dico.
Ma invece lui sorride...
Ma cosa ha da sorridere?
Certo che...
Ha davvero un bel sorriso però.
Clara probabilmente ha occhio, non ci avevo nemmeno mai fatto caso prima: quando sorride i suoi occhi color cielo si fanno di un blu ancora più chiaro.
Amh

"oh, com'on...you are afraid of what? I got this with me", indica di nuovo il suo casco.
"you've only got one...", rispondo trovando una scusa.
Che poi tanto scusa non è: col cazzo che salgo sopra quella moto pure senza casco. Ma siamo impazziti?
"who said so?", mi guarda con aria di sfida.
Non mi lascia il tempo di dire niente: si volta e fa qualche passo verso la sua moto poco più in là.
"you thought that I'd only got one huh? And....- apre velocemente il sedile e ne sfila un'altro più piccolo e di colore rosa - you're wrong!".
Ah...davvero?
Scuoto la testa e mi mordo il labbro nascondendo un sorriso: e adesso che invento?

"isn't it a little too girly for you?", piego la testa e lo prendo in giro così.
"no, I actually like it the best!", sorride a sua volta facendo una vocina acuta e scimmiottandomi facendomi ridere.
"so...no excuses now... - ride - you ready?", me lo porge convinto.
Ma io non lo prendo e rimango a fissare la sua mano che regge il casco.
"ahm...", mormoro di nuovo.
Nulla é cabiato da prima.
"oh, come on!", sorride ancora.
So che tenta di convincermi scherzando ma non credo ci riuscirà. Ha un bel sorriso, davvero bello, ed è anche molto carismatico, ma non c'è verso di farmi cambiare idea.
Apprezzo lo sforzo però...
"hey! Don't mess with me Zac Efron!", deciso di scherzare anche io.
In effetti scoppia immediatamente a ridere.
"at least you like Zac Efron! I've heard that every girl had a crush on him", sorride.
Rido alzando anche il sopracciglio ripensando a Clara.
Era rimasta senza parole una volta incontrato lui, evidentemente Zac Efron è davvero la cotta di molte.
La mia cotta in high school Musical però non era Troy; ero più il tipo che moriva dietro al suo migliore amico: Chad.
E poi, a giudicare da con chi sono finita, i cioccolatini sono più il tipo di uomo con cui mi ritrovo sempre a fare i conti. Anche attraverso lacrime però...
Ma cerchiamo di non pensarci.

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