weird

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Arriviamo davanti alla villa e dopo aver citofonato Chase viene ad aprirci con un mega sorriso sul volto.
"Ciao ragazze!"
"Ciao Chase" risponde la mia amica con un tono così dolce da far schifo.
Non avevo mai visto Caterina così e la cosa mi divertiva molto.
Io faccio un segno con la mano ed entro, lasciandomi la copietta leggermente dietro.
Comincio a ricercare con lo sguardo i ragazzi simpatici di ieri e trovo su un divano bianco di pelle Tony.
"Ciao Tony!" dico abbracciandolo.
"Hey Eva, come stai?"
"Bene grazie, te?" chiedo
"Bene, un po' stanco perchè ho appena finito di fare un video dopo il millesimo tentativo" mi dice mostrandomi sul telefono un tik tok di lui che ballava su una canzone di Drake.
"Tony sei davvero bravo a ballare, davvero complimenti" dico sincera.
"Grazie apprezzo tantissimo queste tue parole, io e mio fratello ci impegniamo molto nella danza"
"A proposito ma tuo fratello?" chiedo notando il silenzio che a differenza della sera prima dominava all'interno della casa.
"È di fuori in giardino con gli altri, vai pure se vuoi io ti raggiungo fra poco" dice continuando a smanettare con il telefono.
'certo che questi sono proprio attaccati al  telefono' penso mentalmente
Esco in giardino e noto attorno al tavolino tutti gli altri.
Ondreaz,Alex,Kouvr,Charlie,Dixie e Ryland.
All'appello mancava qualcuno però .. ma cercai di non pensarci.
"Ciao ragazzi!" dissi avanzando verso di loro.
Mi salutarono con un ciao generale, anche loro troppo attenti ai loro cellulari.
Decisi di sedermi vicino a Ryland,che sembrava il più "asociale" di tutti dato che l'unica cosa a cui stava prestando attenzione erano i cerchi di fumo che stava facendo con la sigaretta che aveva fra le dita.
"Ciao Ryland" dissi sedendomi di fianco a lui.
"Che bello riaverti qui di fianco a me a distanza di qualche ora,cara italiana" disse neanche guardandomi.
Non ero totalmente sicura di aver compreso la sua frase, non sapevo sinceramente se dietro quelle parole ci fosse un velo di ironia o qualcos'altro.
"Lo sai che sei davvero strano?" dissi senza rifletterci.
"Si lo so, non sei la prima persona a dirmi una cosa del genere"
"Ti sei ripreso da ieri sera?" cercai di cambiare discorso io.
"Ripreso da cosa?" disse ridendo.
"Beh ieri non hai bevuto poco e quando ti ho chiesto di Caterina sembravi su un altro mondo" dissi ripensando alla scena di ieri.
"Guarda che ieri non ho bevuto tanto, il mio massimo è ben altro e tra l'altro capivo tutto"
Si come no..
Finalmente Alex iniziò un discorso,parlando del nuovo video che avrebbe caricato su Youtube e così mi sembro di stare finalmente fra persone normali.
Dopo qualche oretta passava a ridere e scherzare entrai dentro ricercando il bagno.
Salii le scale pensando in realtà che sapevo benissimo dove esso fosse, dato l'incidente della sera prima.
Stavo attraversando il corridoio quando sobbalzai all'improvviso a causa dell'aprirsi di una porta.
Ne uscì fuori Nick con i capelli arruffati e gli occhi ancora leggermente socchiusi.
Probabilmente si era appena svegliato.
Notai la sua espressione leggermente confusa al vedermi ma frettolosamente pronunciai un "ciao" per poi sgattaiolare in bagno chiudendomi a chiave.
Sospirai lentamente e posai le braccia sul lavandino fissando la mia figura allo specchio.
Comincio a far scorrere l'acqua fredda, passandovi sotto le mie mani per posarle poi sul viso.
"stai tranquilla"
ero giunta addirittura a cercare di consolarmi da sola.
Non capivo cosa mi stesse succedendo, mi era servito semplicemente vederlo per rimanere così frastornata.
Dovevo stargli lontana.
Mi diressi di nuovo verso la porta,girai la chiave facendo un bel sospiro.
Aprii la porta sporgendomi leggermente e fortunatamente il corridoio era vuoto.
Uscii dal bagno con dei passi lenti, come se stessi aspettando qualcosa.
Qualcuno probabilmente.
Ero arrivata quasi alle scale ma mi bloccai.
Mi fermai davanti ad una porta, una porta bianca di legno.
La stessa porta dove ieri ero sicura fossero Cate e Chase, la stessa porta che pur essendo in quel momento chiusa riusciva a mostrami perfettamente quello che c'era all'interno.
Il letto con le lenzuola bianche, la foto e la finestra.
Forse in quel momento dentro non c'erano solo quelle tre cose, forse c'era anche lui.
Avevo detto di dovergli stare lontana, ma non ero sicura di volerlo.

please don't go// Nick AustinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora