rain

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Il tragitto verso casa fu molto silenzioso, Caterina aveva palesemente capito che qualcosa non andava ma non osava proferire parola.
Sapeva come ero fatta e di cosa necessitavo in quei momenti.
Arrivammo a casa e mi catapultai in camera.
La stanza era a soqquadro, guardando tutti i vestiti ed il mio intimo sparso per la camera mi venne quasi il disgusto.
Mi venivano in mente tutte le serate precedenti passate in discoteca ad ubriacarmi e provarci con ragazzi ogni volta diversi.
Aprii l'armadio e presi un pigiama, lo infilai e sgattaiolai nel letto.
Avevo la testa piena di pensieri, non sapevo se il mal di testa fosse dovuto ai residui della sera prima o alla scena di poco prima.
*toc toc*
"Sono Cate"
"Entra" dissi io.
La camera era alquanto buia, quindi lei accese una piccola lampada sulla scrivania e notai che aveva in mano qualcosa.
"Ho fatto una pizza al microonde e te ne ho portata un po'".
"Grazie Cate" la presi e ne assaggiai un pezzo.
"Mi spieghi allora cos'è successo?"
Annuii e cominciai a spiegarle il tutto, passo dopo passo,ciò che era successo durante tutta quella giornata.
"Beh, sicuramente la situazione non è delle migliori" disse facendo una pausa " ma Nick non mi sembra una persona stupida o cattiva, se ti ha confidato una cosa importante come questa e non l'ha detta a tante altre persone ci sarà stato un motivo"
"Si ma allora perché è scomparso all'improvviso oggi? Per non parlare poi del fatto che dopo essersi smaterializzato è arrivata da lui la sua amichetta Amelie" dissi gesticolando con la mano e Caterina cominciò a ridere.
"Beh per questa gelosia ho da dirti che secondo me dovresti dare tempo al tempo e che probabilmente capirai che la realtà delle cose non risiede solo in ciò che vedi per trenta secondi" disse lasciandomi un lieve bacio sulla fronte.
La abbracciai e la ringraziai per poi affermare:
"E comunque non sono gelosa" dissi con una smorfia.
"Si come ti pare, vediamo un film?"
"Solo se non è un romantico ti prego" dissi io buttando la testa all'indietro sul cuscino e ridendo.
"Va bene va bene, arrivo con il computer".
Rimanemmo probabilmente una mezz'ora a scegliere il film da vedere, ma inutile dire che dopo i primi dieci minuti io ero già crollata in un sonno profondo.
—————
Ero completamente nelle braccia di morfeo nel momento in cui un tuono cadde vicino casa nostra provocando un boato tremendo.
"perfetto" dissi tra me e me.
Ci sarà almeno una volta in cui riuscirò a riposare in santa pace?
Accesi il telefono e vidi che erano le 3.55.
Richiusi il telefono e cominciai a rigirarmi nel letto.
Sentivo un rumore fortissimo fuori dalla finestra,dovuto alla pioggia.
Mi rilassai però al sentire il suono della pioggia battere sulla mia finestra.
Nel momento in cui pensavo fosse arrivato il fatidico momento in cui stavo per riaddormentarmi, un rumore diverso da quello della pioggia batté sulla finestra.
"Ma che cavolo" dissi io alzandomi di getto.
Pensai fosse solo la mia immaginazione, quindi mi ristesi.
Ma nel momento in cui poggiai di nuovo il viso sul cuscino risentii lo stesso rumore di prima.
deciso allora di levarmi le coperte ed alzarmi per andare a controllare alla finestra.
Mi affacciai e l'unica cosa che riuscivo a distinguere erano le varie case di fronte alla nostra.
Il minimo di sonno che mi era rimasto scomparve completamente con l'arrivo di un sassolino sulla finestra.
Ecco da cosa proveniva quel rumore, c'era sicuramente qualcuno di sotto allora.
Aprii velocemente la finestra affacciandomi e sperando che la persona non continuasse a tirare sassolini.
Non vedevo molto, la pioggia era molto fitta, ma finalmente riuscii a scorgere una figura; cominciai a strizzare gli occhi poiché dato il sonno e la pioggia fittissima non riuscivo a vedere bene.
In pochi attimi riuscii a capire completamente di chi si trattava e dopo aver sentito una sua vaga implorazione di parlare non avevo dubbi su chi fosse.
"Vieni verso la porta" urlai prima di chiudere la finestra, correre per le scale ed andare il più velocemente possibile verso la porta.
La aprii e lui era lì di fronte a me,in tuta e completamente zuppo.
Aveva il viso stanco, come il mio molto probabilmente.
"Nick, ma sei pazzo?"gli dissi guardandolo.
"Avevo bisogno di parlarti" mi rispose.
Una folata di vento mi arrivò addosso e mi spronò a far entrare il ragazzo davanti a me dentro casa.
"Vieni dentro" gli dissi.
"Levati le scarpe e seguimi,sei zuppo".
Fece come dissi e mi seguì fino in camera mia.
Aprii l'armadio e cercai la tuta più larga che avevo in modo che potesse andargli bene.
"Tieni prendi questi, il bagno è infondo a sinistra"dissi undicandogli la strada.
"Grazie" mi disse andando verso il bagno.
Mi presi qualche secondo per pensare
Mi sedetti sul letto,con le mani fra la testa, ma cosa prendeva a questo ragazzo?

please don't go// Nick AustinWhere stories live. Discover now