Capitolo quarto

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flashback

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Tentativi

La luce della luna attirava l'attenzione del piccolo che, affacciato alla grande finestra, la osservava ammaliato da quei raggi sottili che gli illuminavano le ciocche di capelli.

Era una notte tranquilla, pensò il piccolo, sentiva il verso dei grilli tra i cespugli e la voce delle donne che gentilmente portavano i bambini a letto. Il piccolo si lasciò scappare un sorriso, era una tenerezza che aspettava anche lui, ma che probabilmente non sarebbe arrivata.

Ma preferì concentrarsi sulla grande luna, che davanti a lui illuminava quella notte. Era così bella, così calma, gli faceva pensare alla mamma, si disse. Era lei che ogni notte gli diceva di guardare la luna e pensare a lei, aspettando il suo arrivo.

Poco dopo, infatti, sentì uno scricchiolio.

«Mamma?»
Ma non era la mamma ad entrare dalla porta, bensì una giovane donna. Il bambino avrebbe voluto essere grande abbastanza da distinguere gli odori, così da capire se avesse l'odore della mamma addosso, se fosse un Omega o se, in caso contrario, avrebbe dovuto avere paura.

«Tua madre non verrà stasera, sono qui per dirti questo»
Il bambino guardò per terra, non era una situazione anomala, ma quella sera era una serata speciale.
«E...dov'è?»
«Non credo tu voglia saperlo»
«Si invece» Decise il piccolo Omega, dalla figura esile e decisamente indifesa davanti la giovane donna.
«Col re, non credo finiranno stasera»
«Oh, d-dille che l'aspetto»
«Si, certo»

La porta venne chiusa nuovamente, lasciando il bambino da solo, di nuovo. La mamma faceva spesso visita al re, diceva che erano molto amici e che lui aveva bisogno di lei. La mamma diceva anche che lui gli somigliava molto.

Solo che, ovviamente, lui era un Omega.

Il bambino rimase a pensare, nel buio della sua cameretta, illuminato solo dalla luce della luna, con le gambe a penzoloni dal piccolo sgabello su cui era seduto.

~

«Mamma!»
«Yoongi!»

Faceva caldo, quel giorno.
Yoongi sentiva il proprio sudore sulla pelle come una bruciatura, mentre si divincolava dai due uomini che lo tenevano per le spalle e con la mano cercava di raggiungere la madre.

«Mamma! Mamma!»
Si sentì tirare per i capelli, per le braccia. Tentò di calciare i due uomini, ma non ebbe alcun effetto. Aveva le lacrime agli occhi, il fiato corto e annaspava per liberarsi.

«Non potete farlo!» La donna era nella sua stessa situazione, due uomini la bloccavano, tentando di calmarla.

«Ordini del re» Disse una delle guardie in modo duro, il suo tono era freddo, privo di emozioni.

My Brother's Slave Il Sope OmegaverseWhere stories live. Discover now