40. Distrutto

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I giorni passavano ed io avevo saltato quasi la maggior parte delle lezioni, per evitare di incontrare Soonyoung, che nel mentre cercava di raggiungermi in ogni modo: mi chiamava almeno una ventina di volte al giorno; mi riempiva di messaggi che ovviamente cercavo di ignorare; scriveva messaggi su foglietti di carta e incaricava chiunque avesse anche un minimo di contatto con me di farmeli recapitare ma io cercavo di evitare anche questi, sapevo che leggendoli sarei stato peggio di prima; una volta si era persino presentato davanti alla mia stanza ma non lo feci entrare e nemmeno gli rivolsi la parola dall'interno, volevo che lui si rassegnasse e capisse che doveva fingere di non conoscermi, fatto sta che rimase davvero per molto davanti alla porta e giuro di aver sentito anche qualche singhiozzo e a volte urla di ragazzi e ragazze che si lamentavano della lagna. Era sabato, praticamente domani sarebbe una settimana dal suo tradimento ed io non avevo fatto altro che passare le mie notte insonne senza dare ovviamente fastidio a Jeonghan, il quale credeva solo che avessimo avuto un litigio ma niente di più, piangevo tanto e mangiavo davvero poco, avevo sicuramente perso qualche kilo ma non me ne facevo un problema a differenza dei miei amici che cercavano in ogni modo di farmi uscire e mettere qualcosa sotto i denti, ma indovinate? Nulla di quello che provavano funzionava, continuavo a restare chiuso in camera circondato da libri, sempre con le cuffiette e la musica a palla per distrarmi dal silenzio tombale che mi avrebbe fatto cadere nella sua trappola di ricordi e piangere tutto il giorno, probabilmente l'unica cosa che accennavo ad ingerire era un po' di latte e caffè per restare sveglio, non volevo dormire, ogni volta che i miei occhi si chiudono anche solo per un frangete di secondo rivedo Soonyoung con quel ragazzo e man mano che il tempo passava la cosa peggiorava, avevo iniziato persino a immaginarli, li vedo ovunque girassi lo sguardo, ad esempio se fissavo un po' il letto del mio compagno di stanza mi apparivano loro due felici; se andavo in bagno li immaginavo farsi la doccia assieme; se cercavo qualcosa di carino da mettere per potermi piacere un po', dato il calo improvviso di autostima, vedevo e non solo, sentivo la voce di Soonyoung che faceva complimenti che però non erano rivolti a me e ciò faceva male, tanto male. Come ho già detto oggi è sabato, quindi Jeonghan e i miei amici sarebbero andati alle solite feste alla confraternita, quindi potevo stare tranquillo e sfogarmi il più possibile in quanto sapevo che nessuno mi avrebbe dato fastidio e me ne ero assicurato, costringendo tutti a promettere di lasciarmi da solo almeno oggi e dopo varie lamentele e anche una leggera discussione con Minghao ero riuscito a convincerli. Erano le 21:00 e avevo pregato Han di uscire prima così da poter vedere un film e andare a dormire presto, ma in realtà successe ben altro. Misi il film, la mia scelta cadde su un film d'amore misto ad un po' di azione, PPZ (pride + prejudice + zombies), come se non bastasse la mia storia finita male mi ero cimentato nella meravigliosa storia di Elizabeth Bennet e le sue quattro sorelle che nell'Inghilterra dell'800 dovevano difendersi dai morti viventi che avevano invaso il luogo in cui abitavano, usando armi e varie arti marziali. Ad un ballo le sorelle Bennet incontrano il nobile Bingley e il colonnello Darcy, il primo si innamora subito di Jane, una delle sorelle, la quale lo ricambia mentre il colonnello dopo aver visto Elizabeth combattere contro gli zombi ne rimane colpito. Dopo vari alti e bassi anche questi ultimi si innamorano e alla fine dopo la quasi morte del colonnello Darcy, riescono a coronare il loro sogno d'amore sposandosi insieme a Jane e Bingley. Non c'è bisogno di dire che ero in lacrime, il film mi aveva colpito molto e non piangevo perché ci fosse qualcosa di triste ma anzi ero felice e distrutto allo stesso tempo, felice perché i protagonisti erano riusciti a vivere felici e contenti mentre distrutto perché io probabilmente non potrò farlo, almeno non con la persona che mi sono accorto di amare follemente; in questi giorni infatti grazie alla lontananza avevo capito che lo amavo davvero tanto, nonostante cercassi di fare sempre il duro e l'acido probabilmente ero proprio io il più cotto della coppia, o a questo punto è meglio dire "l'unico". Il film che era durato quasi ben due ore, ormai era concluso ed il silenzio era tornato a regnare nella stanza ma questa volta non avrei cercato di scappare mettendo musica o altro, anzi, mi lasciai andare e rannicchiandomi per bene nel letto iniziai la mia lunga nottata; lacrime calde scendevano dai miei occhi e singhiozzi che non accennavano a smettere uscivano dalle mie labbra. Per cercare di calmarmi iniziai a canticchiare ma fu una pessima idea, tutto ciò che mi venne in mente riguardava Soonyoung, in primis c'era il karaoke dove ci eravamo fissati tutto il tempo, poi c'era la volta in macchina, la canzone che gli cantai per farlo addormentare e infine la sala prove, quando avevo scoperto le sue doti di canto e ballo. Ormai era il mio pensiero fisso ed io non facevo altro che mentire, non andavo a lezione non per paura di incontrarlo ma perché sapevo che l'avrei potuto perdonare anche all'istante se solo lo avessi guardato un secondo negli occhi, i messaggi che cercavo di evitare, in realtà li leggevo tutti, ogni notte mentre nessuno mi guardava, li leggevo più e più volte e in me si creava un misto di emozioni, felicità, tristezza, mancanza, rabbia ma mai odio o schifo, non riuscivo a provare ciò, perché lo amavo davvero tanto e nonostante la situazione lo giustificavo meglio che potevo "è un malinteso" mi dicevo "ha sbagliato, a tutti capita" continuavo "era solo sconvolto da quello che gli avevo detto, devo ascoltarlo" e ancora e ancora ma poi non facevo altro che piangere e piangere, lanciare urli soffocati dal cuscino.
-Basta non posso passare il resto della mia vita così- mi dissi sedendomi sul letto e asciugandomi le lacrime che senza controllo continuavano a scendere. Presi un pantalone e una felpa, più larga possibile e uscii velocemente dalla stanza senza meta, infatti vagai per almeno una mezz'ora, poi decisi di entrare in un bar con l'intento di bere un bicchiere d'acqua e magari tornare a casa, poco mi importava dell'aspetto che avevo, sembravo un barbone, con capelli scompigliati, occhi gonfi con delle terribile occhiaie sotto e le guance rosse a causa del forte pianto che aveva rotto qualche capillare. Mi sedetti al bancone e dopo qualche minuto vidi un ragazzo giovane avvicinarsi
-Cosa posso portarti?- mi chiese
-Dell'acqua- risposi in un primo momento e lui me la servì anche se il suo sguardo era del tipo "ma sei serio?" e beh come dargli torto era quasi mezzanotte, ero da solo per strada con un aspetto inguardabile ed ero entrato in un bar solo per un misero bicchiere d'acqua... -Posso avere la cosa più forte che hai?- chiesi richiamandolo e lui annuì mettendomi davanti un bicchiere con chissà quale forte alcolico all'interno
-C'è qualcosa che non va?- lo guardai confuso cercando di capire se parlasse con me, infatti mi guardai attorno -Si parlo con te- rise leggermente
-Ah- dissi
-Insomma cosa c'è? Hai un aspetto,mm, beh ecco-
-Ah già sembro distrutto vero? Si è così- finii la frase per lui, trovandolo in difficoltà -Sono stato tradito due volte in poco tempo da due persone diverse- parlai vedendo che era ansioso di sapere, alla fine non ci avrei perso nulla, non sarei tornato in questo bar e di sicuro non avrei più rivisto questo tipo o per lo meno non lo avrei ricordato in quanto avevo intenzione di bere molto.

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