Capitolo 4

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"Eccovi tornati!" esclama il manager quando io e Harry raggiungiamo la sala riunioni "Il ragazzo mi stava spiegando un paio di cose. Sono sicuro che ci troveremo davvero bene a collaborare con voi, non è vero Harry?"

"Ne sono certo." dice voltandosi poi verso di me per farmi l'occhiolino

Noto lo sguardo confuso del mio migliore amico in cerca di spiegazioni.
Alzo le spalle e scuoto la testa.

"Harry, Jeffrey mi diceva che ti piacerebbe che nel video di Falling ci fosse un pianoforte." dice Jayce

"Sì, ci stavo pensando. La canzone è una ballad piano-voce quindi mi piacerebbe la presenza di un pianoforte." annuisce spostando lo sguardo da me al mio amico

"Certo, comprendo." lo asseconda Jayce

"Insomma, voglio che il video sia molto semplice, ma al tempo stesso voglio che rimanga impresso nelle menti, se capite cosa intendo." continua passandosi una mano tra i capelli

"Non era così difficile a quanto pare."

Mi accorgo di averlo detto ad alta voce solo quando noto gli occhi di tutti puntati su di me.

"Cosa?" chiede Jeffrey non capendo

"Già cosa?" chiede Harry divertito, ma so che lui ha capito bene a cosa mi stavo riferendo

Non so cosa dire e non ho il coraggio di guardare in faccia il mio migliore amico.
Deve essere più che arrabbiato con me e non ha tutti i torti.

"Che ne dite di fare una pausa?" propone Jayce rompendo il silenzio causato dalle mie parole

Tutti annuiscono ed io tiro un sospiro di sollievo.
Quando Harry e Jeffrey escono dalla stanza il mio amico mi tira per un braccio nel suo ufficio.

"Tu hai chiaramente qualche problema oggi." mi dice con tono aggressivo

Non l'ho mai visto così arrabbiato con me.

"Jayce io..." cerco di parlare ma la sua voce sovrasta la mia

"Non so cosa ti sia successo ma vedi di tornare come prima perché io non voglio mandare tutto all'aria per colpa tua."

"Scusami." dico abbassando lo sguardo

Mi sento male.
Non voglio che Jayce sia arrabbiato con me.
Non voglio far arrabbiare né tantomeno deludere qualcuno.
Oggi non è una buona giornata per me e a quanto pare non riesco a nasconderlo.
Sento un nodo in gola, mi viene da piangere ma io non lo faccio mai davanti agli altri, neanche di fronte al mio migliore amico.
Non lascio mai far vedere le mie debolezze, soprattutto non alla luce del sole.
Mi capita spesso di piangere, e le mie cugine lo sanno bene.
Lo faccio di notte però.
Quando mi sveglio è come se nulla fosse successo.
Un po' come è accaduto stamattina dopo l'episodio di stanotte.

"Mi dici che ti prende o no?" mi chiede Jayce avvicinandosi e toccandomi la spalla

Il suo tono ora è più calmo. Deve aver visto quanto mi hanno scossa le sue parole.
Al suo tocco, però, mi alzo di scatto.
Se aprissi bocca in questo momento scoppierei a piangere, non riuscirei a trattenermi.
Esco dalla stanza per recarmi nel mio ufficio.
Mi chiudo a chiave e, solo quando sono certa di essere sola, lascio venir fuori tutto quello che ho trattenuto fino ad ora.
Tutta la frustrazione, il nervosismo, lo stress, la paura si impossessano di me.
Sento il cuore battermi velocemente e capisco che sta per arrivare un attacco di panico.
Gli arti iniziano a formicolare e so che a breve non avrò più il controllo di questi.
Velocemente prendo il telefono e compongo il numero di Maggie.

"Marley? Sono in ufficio, tu non sei a lavoro?" mi risponde

Io non riesco a proferire parola. Respiro sempre più a fatica e sento un enorme peso sul petto.

È solo successo ||Harry Styles||Where stories live. Discover now