Capitolo 15

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"Marls!" sento gridare da qualcuno "Il tuo telefono sta squillando da venti minuti! Ti alzi da quel letto?"

È mia cugina Lola.
Apro gli occhi e mi accorgo che non è in camera con me.
Strano, deve essersi svegliata prima questa volta.
Allungo la mano verso il comodino per prendere il telefono, ma dopo un po' mi rendo conto che non è lì.
Mi guardo intorno, sembra non essere nella camera.
Sbuffando mi alzo dal letto.
Chissà chi mi sta chiamando a quest'ora.
Un momento...ma che ore sono?
Mi fiondo in cucina dove, proprio come mi aspettavo, trovo le mie cugine.

"Dov'è il mio telefono?" chiedo con il fiatone

Maggie indica un punto sul tavolo.
Lo sblocco e per poco non mi viene un infarto quando mi rendo conto che sono le otto e mezza: il meeting è fra un quarto d'ora ed io sono ancora in pigiama.

"Perché diavolo non ha suonato la sveglia?" mi agito

"Potrebbe aver suonato e potrei averla spenta automaticamente quando sono scesa qui per preparare la colazione." mi dice Maggie con occhi colpevoli "Scusa è stato un gesto automatico. Non ho pensato di doverti svegliare."

"Dannazione a me che ieri sera ho dimenticato il cellulare al piano di sotto! Tu perché non mi hai buttata giù dal letto quando hai visto che dormivo ancora?" chiedo a Lola furiosa

"Perché pensavo avessi il giorno libero o qualcosa del genere!" alza le mani lei in segno di difesa "Quando ti sveglio ti arrabbi sempre!"

Emetto un verso di frustrazione.
È troppo tardi.
Non ce la farò mai ad arrivare a lavoro in tempo.
Devo ancora chiamare il taxi e...
All'improvviso il mio telefono squilla di nuovo.

"Pronto!" rispondo con un tono troppo acuto

"Finalmente!"

Riconosco subito la voce, anche se sono confusa perché non mi aspettavo di ricevere una chiamata da lui.

"Non è il momento Harry." sbuffo "Che vuoi?"

"Sono qui avanti da quasi mezz'ora. Dimmi che non sei in taxi e non sei uscita di casa con largo anticipo perché potrei urlare dopo un'attesa così lunga." lo sento ridere

Che ci fa avanti casa mia? E soprattutto chi diamine gli ha dato il mio numero?
Poi capisco, deve essere stato Jeffrey.
In una situazione normale mi sarei arrabbiata perché non avrei voluto che mi desse un passaggio, ma adesso sembra essere l'alternativa più conveniente.

"Sono a casa e potrei necessitare uno strappo in agenzia." gli dico mentre corro in bagno

"Sono qui per questo tesoro."

"Non chiamarmi mai più così." sbuffo

"Sbrigati, ci farai fare tardi." dice prima di chiudere la telefonata

Alzo gli occhi al cielo e nel giro di cinque minuti riesco a lavarmi e vestirmi. Non ho tempo per truccarmi o sistemare i capelli, quindi mi limito a legarli in uno chignon.
Dopo aver preso al volo la mia borsa, saluto le mie cugine dopodiché esco di casa.
Harry è proprio qui davanti, poggiato alla sua auto.

"Buongiorno." mi saluta sorridendo e aprendomi lo sportello

"Ciao." dico entrando in macchina "Sappi che sarà la prima e ultima volta che prenderò un passaggio da te."

"Come sei scortese." sbuffa sedendosi al posto del guidatore e accendendo il motore "Come stai?"

"E non prendere mai più iniziative." lo ammonisco ignorando la sua domanda

"Ed io che volevo essere gentile..."

Durante il tragitto mi capita di voltare la testa nella sua direzione per guardarlo.
Lui è concentrato sulla strada.
Ogni tanto gioca con le dita sul volante, sembra quasi stia suonando un motivetto.
So che ha notato che lo sto osservando.
Lo capisco dal sorriso che ha in volto.
Stranamente non mi dice niente, non fa neanche una delle sue solite battute.
Quando arriviamo davanti all'agenzia aspetto che parcheggi l'auto prima di scendere.

È solo successo ||Harry Styles||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora