Capitolo 2: Repercussions.

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È passata un'ora, e niente. Non ho avuto altro che mani sudate e ansia fino all'orlo, ed è allora che si sente un ronzio nel mio ufficio. Clicco il tasto e sento la voce della donna alla reception.

"Ms. Montgomery, c'è un gentiluomo qui senza appuntamento." mi dice, apparendo una donna professionale, poi la sento sussurrare. "È Harry Styles." e so che sta cercando di essere discreta e di rimanere calma, ma sembra nel panico.

"Fallo entrare." le dico e lei riaggancia. Metto in ordine ciò che ho sulla scrivania e afferro il mio album da disegno... indaffarata, appari indaffarata. Dovrei sollevare i piedi? No, sembrerebbe stupido. Forse dovrei alzarmi e osservare la città così quando entra posso voltarmi platealmente proprio come nei film... o po- la porta si apre ed entra Harry, indossando dei pantaloni neri in tessuto gessato e una maglietta bianca, gli stessi anelli ricoprono le sue dita e indossa la stessa collana di sempre. So che tutto quello che stavo pianificando di fare, tutte le idee che avevo in testa, è tutto sparito, ma appena lui mi guarda, riporto l'attenzione sul mio album da disegno. Poso la matita e mi alzo, facendo il giro intorno la scrivania.

"Ciao." è tutto quello che dice, solo ciao.

"È tutto? Non offenderti, ma penso di meritare qualcosa di più di quello." gli dico e lui sorride.

"Ciao, El.. è, um... è davvero bello vederti." mi dice e io sento un fremito nel petto.

"Meglio... è bello rivederti anche per me. Anthony mi ha chiamata, mi ha detto che volevi parlare del MET... ho visto che tu sarai il co-presidente, è eccitante." sorrido, sedendomi sul bordo della scrivania, e lui annuisce.

"Sì... volevi tutto questo o Anthony ha architettato tutto?" chiede e io faccio una smorfia.

"Non sapevo che saresti stato qui fino a circa un'ora fa." gli dico sinceramente.

"Mi dispiace... P-Posso andarmene o riprogrammare, o semplimente ritornare a New York se-" inizia e io lo interrompo.

"No, no, hai fatto un viaggio fino qui da LA, non ti volterò le spalle ora. Parliamo di quello che vorresti e creiamo delle basi su cui partire, va bene?" chiedo e gli indico di sedersi, cercando di rimanere strettamente professionale, lui non ha altre intenzioni da quel che posso dire. "Puoi dirmi a che colore stai pensando? È un tema effeminato e tu sarai il co-presidente, quindi qualcosa di forte potrebbe essere-" inizio, ma lui mi interrompe.

"Nero... tutto nero..." mi dice e io sollevo le sopracciglia, cancellando alcuni punti sul mio album da disegno.

"Va bene, allora... tutto nero, è una possibilità..." mormoro e lo vedo scrollare le spalle.

"Penso che tutto nero sia perfetto, tutti indosseranno colori vivaci e piume, cose strane, ma io non voglio farlo, non voglio niente di tutto questo." mi dice e io annuisco.

"La femminilità riguarda l'espressione, l'arte di essere sopra le righe e questa è la tua versione, sono qui semplicemente per aiutarti a crearlo. Abbiamo deciso sul nero, ma stavo pensando... magari non un completo, forse qualcosa di diverso... magari un vestito a tuta, un unico pezzo?" chiedo e lo vedo sorridere.

"Come a Sacramento?" chiede e io annuisco.

"Come a Sacramento, ma migliore." gli dico e lui annuisce.

"Mi piace... mi ha sempre piaciuto l'aspetto trasparente, qualcosa che mostri della pelle." mi dice e io scrivo tutto quello che sta dicendo, tutto quello sui cui ci stiamo concordando.

"Stavo pensando... pizzo e degli svolazzi sul petto a coprire il centro. Sarà trasparente anche sul retro, con bottoni fino al collo... semplicemente tutto nero, ma decadente. Le scarpe, puoi fare un mix di colori o indossarne semplicemente di nere, e potremmo anche aggiungere qualcosa, un fermaglio o magari un lungo mantello per assomigliare-" smetto di parlare quando alzo lo sguardo e lo vedo sogghignare. "Cosa c'è?" chiedo e lui scuote la testa.

Trendsetter (libro 2) [h.s. - ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora