Capitolo 7

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"Qua non piove più, giuro che era ciò che ho sognato sin quando è stato il mio compleanno. Tutti i giorni, si, da giorni la mia stella brilla in cielo in questo notti" fa la voce di Gionata che arriva alle mie orecchie per mezzo delle cuffie; seduta sui gradini del portone principale, mi stringo sempre più a me stessa immaginando di sparire piano piano, mentre ad occhi chiusi viaggio con la mente attraverso la musica di Sfera. Rivedo ancora quelle immagini, rivivo quei momenti: Cesara Buonamici, al TG5 delle venti aveva parlato dell'incidente appena fuori la Feltrinelli nella quale si svolgeva il firma-copie di Sfera Ebbasta e anche lui, Gionata, dedicò un post su Instagram alla vittima anche se non sapeva nemmeno chi fosse, però è stato un bel gesto il suo. Sospiro, apro gli occhi e guardo il cielo: non intendo fermarmi proprio adesso, non mi importa se passerò la notte qui fuori, non importa se non ho più un posto dove stare, sopporterò, lo farò perchè è vicino il momento che tanto ho aspettato; intendo parlare con Taehyung di Sara non appena i Bangtan ritorneranno. Riabbasso lo sguardo e sul cellulare apro l'app di messaggistica per rileggere l'ultimo SMS: "Hobi ti ha lasciato il suo numero di telefono e voglio che tu abbia anche il mio" mi ha scritto subito dopo la loro partenza, Nam ha avuto il mio numero rovistando fra i fogli delle assunzioni, ma la prima volta che mi ha contattata telefonicamente, non lo ha fatto col suo cellulare, ha usato sicuramente la scheda di qualcun altro, mentre il numero dal quale ho ricevuto il messaggio è davvero il suo e l'ho salvato in rubrica. "Fammi sapere se stai bene" mi ha chiesto ma io non ho potuto rispondere, non ho credito , ma se lo avessi, gli scriverei che non desidero altro che tornino, perchè adesso che sono via, io mi sento di nuovo sola. Forse ho sbagliato, forse mi sono affezionata a quei ragazzi fin troppo in fretta, non ne avevo il diritto, non solo è qualcosa di proibito che può ritorcersi contro di loro, è anche un male per me, perchè capisco bene che degli artisti di fama mondiale non sono esattamente le giuste persone alle quali affidarsi in momenti bui come questo, loro non hanno tempo per me. Però non posso non ammettere che mi mancano, sopratutto lui, sopratutto Namjoon. "Mia? Sei ancora qui?" domanda qualcuno alle mie spalle, avevo messo in pausa la musica e la voce che mi ha appena parlato in giapponese mi fa sussultare e balzare in piedi, "gli altri ballerini si sono già dileguati da un pezzo" esclama il coreografo. Mentre i Bangtan Boys sono altrove per le loro faccende, noi ballerini siamo stati convocati alla sede della Big Hit per iniziare con le prove per l'imminente tour che avrà inizio a novembre, quindi fra poco più di un mese, presto i biglietti per i concerti saranno disponibili in rete, tutte le informazioni verranno date a breve, quando l'agenzia lancerà anche 'Black Swan'; credo che i ragazzi abbiano già terminato con le riprese del video ma bisogna ancora montarlo, comunque tutto sarà pronto in pochi giorni. Il mondo intero freme per l'avvento di questo grande tour mondiale, fans di ogni dove non fanno che controllare e ricontrollare il sito ufficiale dell'agenzia per riuscire a scoprire qualche maggiore dettaglio, i negozi online e fisici per l'acquisto dei biglietti vengono già presi d'assalto, sui social network non si fa che parlare di questo grande evento, insomma, è attesissimo e sarà qualcosa di fenomenale ed è assurdo pensare che faccio anch'io parte di tutto questo! Viola vorrebbe che le rivelassi qualche informazione in più, che scoprissi un metodo affinchè lei ottenga uno di quei biglietti per la tappa in Italia prima che si esauriscano nel giro di niente ma di queste cose io non ne so nulla, non ho davvero idea di come fare affinchè lei ne ottenga uno. "Ti prego Mia, io devo vederli, devo" esclamava proprio ieri al telefono, "se potessi ti aiuterei, lo sai" le ho detto, nonostante abbia problemi ben più grossi del suo desiderio di assistere ad uno di questi live, "potrebbe anche essere un modo per rivederci, non lo vuoi anche tu?" piagnucolava lei, certo che mi farebbe piacere poterla riabbracciare ma tornerò in Italia solamente per lavoro e non sarà così semplice poterla incontrare, date le circostante, e comunque, devo ammetterlo, l'idea di rimettere piede nella mia terra non mi fa impazzire, quasi vorrei che la data dell'evento in Italia venisse cancellata. Non ho nemmeno idea di quando si terrà ne dove si svolgerà, se a Roma o a Milano, non ho idea di quali siano le altre tappe, non ne so ancora nulla davvero, tutto ciò che so è che devo presentarmi ogni giorno alla stessa ora alle prove, al momento opportuno verrò aggiornata di tutto, mi forniranno i vestiti di scena e sapremo esattamente cosa fare e come comportarci ad ognuno di quei concerti. "Stai dicendo sul serio?" chiede in giapponese, sembra molto stupito dalla mia rivelazione, ma è la verità, non ho più un posto dove stare, "senti, lo so che è chiederti troppo, ma potresti fare in modo che io resti qui almeno durante la notte? Potrei occupare uno dei divanetti degli uffici, non mi va di dormire sotto le stelle, per quanto romantico possa sembrare" esclamo e sospiro, il coreografo mi fissa con l'aria di chi è veramente dispiaciuto ma anche di chi sa che potrebbe mettersi nei guai se mi desse una mano, alla fine scuote la testa: "farò un tentativo, parlerò col direttore, aspettami qui" dice e torna dentro. Non è da molto che sto a Seul, mancano ancora dieci giorni al mesiversario del mio arrivo qui e perciò non vedrò un soldo ancora per un pò, ma devo stringere i denti, prima o poi arriveranno e allora potrò tornare a pagare qualche altra stanza d'hotel, affittare un monolocale non mi conviene perchè tra non molto me ne andrò in giro per le diverse nazioni, significherebbe spendere inutilmente quei soldi. Immagino già la fine di tutto, quando i Bangtan porteranno a termine questo grande progetto mondiale, allora mi ritroverò con una grossa cifra in tasca perchè qualcuno dei miei colleghi mi ha già informato sul fatto che verremo pagati profumatamente e chissà allora come mi sentirò: sarò riuscita a realizzare il desiderio di Sara? Cosa deciderò di fare? Rientrerò a Roma o me ne andrò finalmente a Tokyo? Sarò felice? "Mia" fa la voce del coreografo che mi distoglie dai miei pensieri, "mi dispiace" sussurra e abbassa lo sguardo, "non fa niente, me lo immaginavo" ammetto, intanto insieme iniziamo ad allontanarci dall'edificio, fuori è già buio e quest'uomo deve tornare a casa, non può occuparsi di me, "comunque ti sono grata per aver tentato di aiutarmi" gli dico e sorrido, "ma dove te ne starai adesso?" si preoccupa lui, io alzo le spalle, "la mia roba è all'interno della Big Hit, ho confinato tutte le mie cose in diversi armadietti, ne ho occupati parecchi, spero non me le facciano togliere" dico, "per quanto riguarda questa notte e le prossime, beh, mi sistemerò su una qualche panchina" ipotizzo, non ho la più pallida idea di dove andarmi a sdraiare, qualsiasi punto io scelga so bene che darò ai passanti l'impressione di essere una barbona, ma onestamente non me ne frega un fico secco, sopravvivrò. "Non mi piace" sussurra il coreografo, poi ci accorgiamo che il direttore ha appena lasciato la struttura per rincasare, il coreografo torna a fissarmi, "mi ucciderebbero se sapessero che è stata una mia idea" dice, poi mi afferra per il braccio e mi trascina nuovamente all'interno del palazzo; "che sta succedendo?" chiedo io un pò confusa, "non posso lasciare che tu te ne stia fuori da sola di notte, è disumano".

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