Capitolo 13

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Non mi sono accorta del cellulare che squillava, nemmeno se anzichè della vibrazione avessi impostato la suoneria lo avrei sentito per via della musica alta, l'ho abbandonato in fondo alla sala, è depositato sul parquet di legno e girandomi mi sono resa conto dello schermo illuminato, perciò mi sono affrettata ad abbassare il volume e a raccoglierlo da terra. "Vio, hey" faccio io, accettando la chiamata, "Mia, Mia, cazzo, non hai idea di ciò che ho da dirti" urla lei al cellulare, "okay, piano, vai, spara" faccio io e Viola comincia a sclerare: "è stata Margherita. L'ammazzo, quella donna! Ha avuto la geniale idea di terminare la coreografia con un bacio. Un bacio, ti rendi conto? Fra me e Ale" strilla, io scoppio a ridere, "oh, andiamo, non dirmi che ti dispiace" la stuzzico, "il solo pensiero mi manda in iperventilazione" continua a dare di matto, "Alessandro ed io ultimamente siamo più vicini, però questo non da certo il permesso a Marghe di farsi venire questa folle idea" dice, "che cos'è che dici sempre a me? Di non fare la sciocca, no? Perciò ecco, approfittane" le suggerisco, "Marghe ha avuto un'idea fantastica, secondo me. A proposito, per che giorno è previsto il saggio?" mi informo, "il ventuno dicembre, lo sai, viene fissato sempre poco prima di Natale" risponde, "mandami poi qualche spezzone, d'accordo? Sono curiosa di scoprire quanto vi siate superati questa volta" esclamo, "non è lo stesso senza di te" commenta la mia amica, "dove ti trovi in questo momento?" mi domanda, io sospiro, "all'interno della sede della Big Hit Entertainment" le confesso. Sono tornata a Seul da già tre giorni e considerando come poteva andare a finire, direi che posso ritenermi piuttosto fortunata ad essere stata rispedita in Corea piuttosto che in Italia. "Che è successo?" chiede Viola, intuendo che qualcosa non va, "l'ho combinata grossa" ammetto, "i Bangtan hanno alzato il gomito, è stata una mia idea. Non so cosa si siano inventati per togliere di mezzo il loro manager, avranno utilizzato una qualche scusa valida, il signor Sejin non li avrebbe mai lasciati da soli, deve aver scoperto che i ragazzi hanno esagerato con l'alcool, si è sentito preso in giro, i ragazzi però mi hanno difesa, non sono stata io a chiedere loro di imbrogliarlo" racconto, "ma, sai com'è, lui mi tollera a stento e poi" e qui mi fermo un attimo, "Mia, che altro hai fatto? Santo Cielo, ti sei ubriacata anche tu per caso? No, perchè ti conosco, quando bevi non riesci più a renderti conto delle tue azioni. Grazie a Dio non arrivi quasi mai a quel punto" esclama Viola, "ero cosciente" cerco di giustificarmi, "ricordo ogni cosa, avevo solo la testa un pò per aria", "tu non me la racconti giusta" intuisce Viola, io alzo gli occhi al cielo e decido di sputare il rospo: "quando mi sono svegliata, Namjoon dormiva accanto a me, il suo braccio mi cingeva il busto ed io non indossavo altro che l'intimo"; okay, si, gliel'ho detto. "Tedeschi Mia" grida Viola, sta per avere un altro dei suoi scleri, "mi sentivo poco bene, lo volevo vicino. Ti giuro che non è successo niente" specifico, "cosa? Sei stata tu a chiedergli di dormire con te?" fa lei, "Vio, ti prego, ti prego" la supplico io, è stato già abbastanza imbarazzante, per me, aprire gli occhi e ritrovarmi distesa sotto al braccio di Nam con quasi niente addosso, non voglio rivivere quel momento, mi vergogno troppo, senza parlare poi di ciò che è successo dopo. Il mio cuore batteva all'impazzata, sentivo il peso di Nam su di me, il profumo dei suoi capelli e il suo respiro sulla mia spalla nuda ma cercavo di restare immobile per non svegliarlo, lo fissavo mentre dormiva, era stupendo come sempre, un angelo candido che mi riposava vicino, il mio istinto mi spingeva a baciargli la testa ma mi sono trattenuta, intanto il sole filtrava dai fori delle serrande e da fuori sentivo dei lamenti che diventavano via via sempre più forti, facendosi vere e proprie urla. Nam ha iniziato a muoversi, io ho riconosciuto la voce agitata all'esterno ma non ho avuto modo di scendere dal letto per nascondermi, "aprite questa dannatissima porta" urlava Sejin e si è messo a bussare, "Nam" ho sussurrato io, "Nam" e l'ho scosso, lui ha aperto gli occhi, mi ha fissata come per cercare di ricordassi cosa ci facessi con lui, finalmente ha realizzato, "non abbiamo fatto niente" ho detto io, più per convincere me stessa, "no, certo che no" mi ha tranquillizzata, "non abbiamo fatto niente" ha ripetuto lui a Sejin, da dentro, poi si è alzato per aprire la porta e io intanto mi sono infilata la sua maglietta, gettata per terra, forse se n'è sbarazzato durante la notte, chi lo sa. "Voi due" ha urlato Sejin ed è entrato in stanza, dietro di lui sono comparsi gli altri: Jin sembrava parecchio stordito, aveva le mani alla testa, Jungkook più o meno uguale, Tae e Jimin sbadigliavano ancora, troppo assonnati per realizzare cosa stesse succedendo, Yoongi invece sembrava freschissimo, come se non avesse toccato nemmeno una goccia d'alcool, Hobi alternava lo sguardo da Nam a me; non avevamo l'aria da innocenti, lo ammetto, Nam a torso nudo ed io vestita soltanto con la sua t-shirt ma giuro che non era come sembrava, non appena abbiamo toccato il letto, abbiamo subito preso sonno. "Tu sei una maledetta" e si è fermato dal pronunciare la parola, Sejin avrebbe forse voluto dire 'puttana' ma Nam l'ha fulminato con lo sguardo, "non si sentiva bene, sono rimasto con lei, non è accaduto nulla di ciò che non doveva accadere" ha esclamato quasi ringhiando, i due avrebbero potuto discorrere in coreano ma no, facevano in modo che anch'io potessi capire, "mi sembra che ultimamente stia ricorrendo troppo spesso alla tattica di fingere un malore" ha commentato con sarcasmo Sejin, "forse dovremmo rimandarla indietro affinchè si riposi un pò", i ragazzi hanno sgranato lo sguardo, io ho creduto stesse accadendo ciò che ho sempre temuto, "non prenderai parte al prossimo live in Arabia, lascerai i Bangtan oggi stesso e rientrerai a Seul" mi ha ordinato, ho sussultato incredula, "non voglio mai più beccarti in atteggiamenti intimi con qualcuno dei ragazzi, giuro che se succede ancora qualcosa del genere, non ti rivedranno mai più" mi ha urlato, agitandomi in faccia quel dito che spesso mi punta contro. Ho annuito, nessuno dei ragazzi ha detto una parola, per un attimo tutti abbiamo pensato che volesse licenziarmi, che che mi stesse ordinando di lasciare i Bangtan per sempre, ma non è in Italia che mi ha rispedita, bensì in Corea, perciò va bene lo stesso. Acquistare un biglietto per prendere un volo con così poco preavviso mi è costato, ma non è ciò che di più mi è dispiaciuto, in realtà ero triste per il fatto che non sarei stata con i Bangtan Boys al loro prossimo evento e speravo con tutta me stessa che Sejin non decidesse di proibirmi di salire sul palco ai prossimi concerti. "Quell'uomo è veramente insopportabile" commenta Viola, "quando li rivedrai?" chiede poi, "credo già domani" le rispondo, "li ho salutati in aeroporto, loro avrebbero preso il volo per l'Arabia Saudita ed io per rientrare a Seul. Yoongi mi ha detto di non temere, mi avrebbero raggiunta presto, dopo il concerto in Arabia torneranno qui anche loro per una pausa di circa un mesetto, non so, credo abbiano qualcosa in mente" riferisco a Viola, "Jin è stato dolcissimo, mi ha consegnato di nascosto la chiave della loro villa affinchè potessi fermarmi da loro in mancanza di un posto in cui stare, non voleva che alloggiassi di nuovo in hotel" le dico, "e poi c'è stato Hobi" faccio io, "di lui non ti ho raccontato alcune cose". Parlo a Viola dei sentimenti di Hoseok nei miei confronti e le riporto la nostra ultima conversazione, avuta non faccia a faccia ma tramite SMS: stavo per impostare la modalità aerea, appena poco prima del decollo, quando ho ricevuto il suo messaggio, "Yoongi mi ha detto che ieri ho provato a baciarti, mi dispiace, spero di non averti infastidita", l'ho tranquillizzato del fatto che non me la sono presa, "con Joonie stavolta non è successo nulla, questo mi solleva, perchè non lo avrei sopportato. La colpa forse è mia che non ho parlato con franchezza, ma l'ho appena affrontato, adesso gliel'ho detto, l'ho detto anche a te, ieri, me l'ha riferito Yoongi, ma adesso te lo ripeto mentre sono in me: mi piaci, Mia. Sono innamorato di te". La telefonata con Viola termina poco dopo ed io torno ad aumentare il volume della musica allo stereo, cerco di muovere dei passi di danza, così, per sfogarmi, per distrarmi da ciò che ho appena confidato alla mia migliore amica, ma il brano che stavano passando si è appena concluso ed io sospiro, illuminandomi poco dopo perchè riconosco quello che segue: "Zayn Malik" esclamo io a me stessa, adoro questo artista, adoro questa canzone, è 'Dusk till down', cantata assieme a Sia e mi impegno per ballare al meglio, seguendo la melodia e le parole. Un'applauso esplode alla fine del balletto, io sobbalzo perchè non me l'aspettavo e sgrano lo sguardo: "ragazzi? Siete qui?" mi sorprendo, "da quando?" domando, "beh, da abbastanza tempo, abbiamo seguito tutta la tua coreografia" esclama Jungkook, "te lo avevo detto che ti avremmo raggiunta, non vedevamo l'ora di rientrare" fa Yoongi, "sentitelo com'è elettrizzato" lo prende in giro Tae, "deve registrare e rilasciare la sua nuova canzone" mi spiega quest'ultimo, "un pezzo unicamente suo" chiarisce Jimin, "e il tour?" chiedo, "riprenderemo dopo Natale" annuncia Jin, "sarà la volta dell'Europa".

Sorry, I love you~Where stories live. Discover now