I colori dell'amore.[Charles Leclerc]✅

Quarantuno - Epilogo.

Maëlys' pov

Flashback

«Lys hai capito cosa ti ho detto?» Ryker mi stringe la mano dolcemente ed io annuisco. Ormai non parlo più, faccio solo dei piccoli cenni con la testa.
«L'aereo lo hai, anzi, lo abbiamo domani mattina alle sei. Ti prego, devi esserci. Sei la nostra ultima speranza.» annuisco di nuovo.
«Arthur.» borbotto.
«Cosa?» Ryker ed Arthur parlano nello stesso istante.
«Voglio Arthur lì, al tuo fianco. Se dovessero dir di no, io non ci sarò.»

🎧 Jason Walker - Echo
📍Abu-Dhabi

«Odio tutti questi occhi su di me.» borbotto stringendo la mano di Max.
«Pensa solo che tra cinque minuti potrai rinchiuderti nel box.» mi dice subito Lando, stringendo l'altra mano.
«Oh, puoi ben dirlo.» ridacchia Max.
«Dobbiamo parlare, lo sai vero?» Pierre borbotta queste parole in modo tale che solo noi quattro possiamo sentire.
«Non provate a farmi dei favoritismi. Fate quello che avete deciso con i vostri team.» Sposto lo sguardo su Pierre che ha serrato la mascella.
«Lys, sai cosa significa?» dice subito Lando.
«Ventisei punti separano Charles da Hamilton per il mondiale. Lo so.»
«Non è questo il punto.» dice subito Max.
«Lorenzo non ti ha detto che non solo separano Hamilton ma anche Max.» spiega Pierre.
«Hai vinto le ultime due gare?» domando all'olandese che annuisce.
«Appunto per questo non dovete fare favoritismi. Siete idioti? Max potrebbe vincere il mondiale.»
Siamo entrati di corsa dentro il motorhome di Charles, sedendoci subito sul letto nella stanza.
«Potrebbe vincerlo Charles però. La FIA ha deciso di far gareggiare a te la sua ultima gara. I team hanno tutti acconsentito ed erano anche molto entusiasti di averti in pista.» Carlos ci ha raggiunto, adesso è seduto a terra, con la schiena poggiata al muro.
«Sei pronta psicologicamente di salire su quella macchina? Non hai nemmeno potuto fare le prove libere e le qualifiche. Partirai dalla pitlane.» sospira Lando.
«Non lo sono affatto, appunto per questo voglio Arthur insieme a Ryker.» bisbiglio passando la mano tra i capelli.
«Possiamo usare le air pods. Non diciamo nulla a nessuno. Mandiamo la chiamata e stiamo tutti insieme.» propone all'improvviso Max.
«Sì, assolutamente sì. Almeno sono più tranquillo.» dice subito Lando.
Scuoto la testa in segno di negazione.
«No. Se dovessero scoprirlo, rischieremmo tutti la squalifica. Non voglio che Hamilton vinca il mondiale solo perché io e Max siamo fuori gioco.»
«Parte anche dalla prima posizione e quando è così raramente riesce a cederla.» Pierre si guarda intorno.
«Con quale tuta gareggerai?» Carlos mi sorride.
«Quella di lui.» nella stanza sembra come se mancasse l'aria e si è creato un silenzio opprimente.
«Ragazzi, dovete andare. Ci sarà il giro di prova tra quindici minuti e vi dovete tutti preparare.» È Riker ad informarci e tutti tranne Lando lasciano il motorhome.
«Qualsiasi cosa, fammi avvertire, okay?» Annuisco sorridendo mentre lui mi bacia la fronte.
«Vinci quel titolo per lui.»

È strano star seduta dentro la sua monoposto, mi è anche strano stare ferma ad osservare quei cinque semafori che sono ancora troppo rossi per i miei gusti.
A dire il vero non so nemmeno come faccio a vederli, sono troppo lontana dalla linea di partenza, ma i miei occhi sanno dove sono e sanno che sono rossi.
Non avrei mai immaginato di accettare, ma ho dovuto farlo comunque. Non mi è mai stato riferito che nel suo contratto e anche nel mio c'era scritto che se il terzo pilota non è disponibile, sono io l'ultima scelta del team.
Carlo almeno mi ha spiegato che non era prevista questa situazione. Si è scusato decine di volte, e alla fine l'ho perdonato. O meglio, non lo sto facendo per lui o per il team. Lo sto facendo, perché correre è sempre stato il mio miglior modo per sfogarmi. Quell'adrenalina che è in circolo per quell'ora e mezza di gara o anche solo dieci minuti, mi fa staccare la spina da tutti i problemi e pensieri che mi avvolgono come una bolla protettiva, con l'unica differenza che questa bolla non mi protegge, anzi, mi sta mandando fuori di testa.