12.

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Dormo ma ho gli incubi, sogno che sono di nuovo in gabbia, sogno la fibbia della cinta sulla schiena che mi graffia la pelle. Mi agito, sudo, finché non sento scuotermi.
"Kostas" mi sento chiamare.
"Mhhh" spalancò gli occhi con la tachicardia e il fiatone.
"Che c'è.." mi chiede.
"Cazzo, dove sono.." tocco il letto e le accarezzo la guancia.
"Stai a casa, tranquillo. È tutto a posto" mi dice.
"Mh.." mi passo le mani in faccia "ero di nuovo lì, continuavano ad ammazzarmi di botte"
"No, non ci sei, rimettiti giù dai"
"Devo calmarmi. Mi fumo una sigaretta" dico, lei annuisce e mi alzo, prendo una sigaretta e me la fumo ala finestra. Lei rimane a letto. Fumo ancora agitato per quello che ho rivissuto poco fa. Mi rimetto a letto.
"Meglio?"
"Spero"
"Ma si vieni" mi copre. Mi avvicino e lei mi abbraccia, mi coccola e mi da i baci per farmi stare più tranquillo. Sospiro ma si, mi sento meglio.
"Mi è preso un attimo di panico"
"Tranquillo" mi accarezza.
"Mi sto riprendendo" le respiro sul collo "ora tiho svegliata però"
"Eh vabbè, mi riaddormento" mi dice. Le accarezzo il collo con il naso e lei mi tocca, facendomi calmare. Chiudo gli occhi e piano piano mi riaddormento tra le sue braccia.

La notte è poi passata tranquilla, non ho fatto più incubi e ho riposato davvero bene. Non ho neanche scalciato. Mi sveglio e noto che lei ancora dorme, così mi alzo e scaldo il latte. Lei si sveglia e viene di là con una faccia mezza preoccupata.
"Buongiorno" mi dice.
"Giorno, ho scaldato il latte"
"Madonna, addirittura. E che è successo?" mi chiede.
"Boh, stamattina mi gira così. Vedi di approfittare perché non so se ricapiterà di nuovo" dico e lei ride.
"Comi ti senti?"
"Meglio, stanotte è stata brutta" sbuffo.
"Eh ho visto. Vabbè basta che è passato" si siede.
"Si, ora si" dico, lei sorride, le passo la sua tazza. Prendo la mia e mi siedo a fare colazione.
"Oggi che fai?" mi chiede.
"Vado a fare una corsa clandestina, tu?" dico.
"Io niente sto a casa. Ora sistemo. Perché ci vai?"
"Perché ci sono un sacco di soldi in palio con scommesse e roba varia. Vuoi venire?" le chiedo a bocca piena.
"Mh.."
"Dai si, è fico. Vieni in macchina con me. È anche nuova la battezziamo"
Si mi rendo conto di essere super bipolare. Stanotte l'ho mandata a fare in culo, ora la porto alle corse clandestine.
"Si l'ho vista, va bene vengo"
"Mh. Gareggia anche uno dei tuoi" mi pulisco la bocca.
"Ah si, chi?"
"Quello biondo, bassino"
"Ah Daniel" dice.
"Si boh non so come si chiama, l'ho visto mentre pagava. Ora andiamo" dico e metto via le tazze nel lavandino.
Lei annuisce, mi aiuta a sparecchiare e si prepara. Vado a sistemarmi anche io. Scendiamo e saliamo in macchina, tutta tirata a lucido. Parto.
"Bella eh, senti come ansima questa, non fa come te che si trattiene" dico.
"Ancora è basta" ride "quanto mi sono divertita"
"Mortacci. Io per niente cazzo, anzi sono stato incazzato tutto il giorno, la notte, pomeriggio" sbuffo.
"Ti devi far perdonare ora" mi dice.
"Io? Tu ti devi far perdonare"
"No, tu"
"Io e che dovrei fare?" chiedo.
"Al ritorno me la fai portare" mi chiede sorridendo.
"Sto cazzo ti faccio portare, se vuoi quello, okay"
"Dai"
"Nah, c'è l'hai, è uguale a questa eh" dico. Arrivo sul raccordo, ovviamente tutto bloccato per la nostra corsa. Non passa neanche una macchina, strano ma vero. É pieno di gente che inizia a scommettere e appena parcheggio un gruppo di ragazze acclama il mio nome.
"Dai solo una volta"
"Vedremo Mh, ora fammi concentrare" dico e mi parcheggio al mio posto "tutto il raccordo per noi"
"Daje, vinci eh" mi dice.
"Certo che vinco io, ovvio" dico e mi accendo una sigaretta "mettiti la cinta" ordino mentre guardo male i miei vicini nelle loro auto. Lei mi da ascolto e si mette la cinta.
Tolgo il freno a mano e sgasso mentre la groupie si mette in mezzo e sventola un fazzoletto iniziando il countdown da tre.
"Ansia?" le chiedo.
Due.
"No mi piace l'adrenalina" risponde Camilla.
Uno.
Do un'altra sgassata, la ragazza lancia il fazzoletto e si parte. Corro, corro forte, odio perdere. Devo vincere io, con le buone o con le cattive.

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