Capitolo 5

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Non appena la lezione finì, radunai velocemente le mie cose e cercai di svignarmela senza farmi vedere da quel Reed, magari avrei potuto comunque partecipare e consegnare il testo senza che lui sappia chi sono io, in fondo non conosceva né il mio nome né il mio cognome.
Purtroppo nel mio piano non avevo contato Cassidy, che senza dirmi nulla mi prese la mano e mi trascinò verso Reed.
《Che cosa stai facendo?》bisbigliai a denti stretti.
《Vorrei parlare con Andrew ma mi vergognerei se fossi sola con lui.》
《C'è Mrs Foster!》
《Lei non conta.》
《Oh, andiamo, devo andare via, se no perderò la metropolitana!》
《Ci vorrà pochissimo, te lo assicuro.》
《Pochissimo è già tanto...》
Ma era ormai troppo tardi.
《Ehm... salve.》mormorò Cassie, estremamente nervosa.
Non l'avevo mai vista così agitata, era proprio buffa.
Andrew si voltò e curvò le labbra in un sorriso.
《Ciao.》disse, dando una veloce occhiata a me.
Fantastico.
Davvero meraviglioso, ora potevo anche scordarmi di partecipare a quello stupido concorso.
《Ecco, vede... volevamo solo dirle quanto ci piace la sua rivista e...》
《Volevamo?!》esclamai.
《È stato assolutamente... fantastico, il numero autunnale che è uscito a ottobre!》continuò, ignorandomi spudoratamente.
Cosa dovevo fare per ricordare alle persone che esistevo anch'io? Scrivere sulla fronte a caratteri cubitali :"Sono qui, Effy Harrison! Esisto anch'io, proprio così, incredibile ma vero."
Forse era un po' troppo lungo, mi sarei potuta limitare a un mega cartellone con su scritto qualcosa come, hm, sono in ritardo, statemi alla larga.
Altro che vergognarsi! Cassidy e Reed continuarono a parlare, come se fossero vecchi amici che si incontrano dopo tanto, ovviamente io continuavo a rimanere la ragazza invisibile.
《Allora, se non vi dispiace io avrei anche da prendere una metropolitana...》dissi e mi voltai per andarmene.
《Ci vediamo domani Effy!》
Ma sì, aggiungiamoci anche Harrison e siamo a posto.
《Certo...》borbottai fra me e me.
Poteva anche avere i voti più alti del corso ma spesso dubitavo della sua intelligenza.
Una volta fuori, cominciai a correre all'impazzata verso la stazione ma proprio quando ero appena arrivata, la metro era da poco partita.
Alzai gli occhi al cielo e tirai un calcio a una lattina della coca cola che era lì per terra.
Frugai nella borsa per cercare il portafoglio per vedere quanti soldi mi rimanevano, anche se mi sarebbe costato abbastanza, l'unica soluzione era prendere un taxi.
Cominciai ad agitarmi e anche parecchio, quando vidi che non riuscivo a trovarlo.
Ero sicurissima si averlo messo in borsa dopo aver comprato il cappuccino ma... Andrew Reed!
Doveva per forza essermi caduto quando mi ero scontrata con lui.
Mio dio, poteva andare peggio quella giornata?
Perché doveva avere la visita proprio quel giorno Maggie?
Cominciai a salire le scale e uscire dalla metropolitana.
Magari avrei potuto fare l'autostop, ma se si fosse fermato maniaco?
Oh andiamo, non potevo essere così sfigata...
Dopo che ben cinque auto mi ebbero ignorata senza ritegno, si fermò un Audi nera.
Il finestrino di abbassò e spuntò fuori la testa di quel Reed!
《Hai bisogno di un passaggio?》chiese, piuttosto divertito.
Sbuffai, mi stava per caso prendendo in giro?
Solo perché possedeva una stupida rivista di moda ed era un miliardario non aveva mica il diritto di comportarsi in quel modo.
Okay, forse lo poteva anche fare, visto come mi ero comportata con lui quella mattina e se era davvero questo il motivo, allora era proprio uno stronzo per rinfacciarmelo, dopotutto era colpa sua se non mi aveva visto!
《No.》
《Mi era sembrato che stessi facendo l'autostop.》
《Avrai visto male.》
《Dai sali su, si sta facendo tardi e le previsioni dicono che presto comincerà a piovere.》disse alla fine. 《Puoi stare tranquilla, non sono un maniaco o roba del genere.》aggiunse. 《E poi vorrei chiederti scusa per non averti vista sta mattina.》
Sospirai e salii.
Una volta detto la via, partimmo a tutta velocità.
《Quindi vuoi diventare una giornalista?》disse, qualche minuto più tardi.
《Chi te l'ha detto?》sbottai, voltandomi verso di lui.
《È stata la tua amica Cassidy.》
Fantastico, ora ci mancava solo che sapesse anche il mio codice fiscale.
Non parlammo di nient'altro per il resto del tragitto e presto arrivammo sotto il mio appartamento.
《Quasi dimenticavo, rimettendo a posto i tuoi libri ti eri dimenticata del tuo portafoglio.》disse, porgendomelo.
Meno male che l'aveva ritrovato!
《Okay, quanto ti devo per il passaggio?》
《Cosa?》
《Quanti soldi ti devo?》
《Non voglio niente.》
《Insisto, non voglio avere nessun debito con te.》
《Sul serio, il mio era solo un modo per scusarmi.》
Lo guardai di sottecchi. 《Come vuoi.》
Scesi dalla macchina e prima di entrare nel portone mormorai un grazie.

RED 2 (#wattys2016) Where stories live. Discover now