48 - Letti d'Ospedale

9.7K 344 15
                                    

LETTI D'OSPEDALE

"Gli ospedali fanno schifo." Dico mentre fisso il soffitto bianco. Una risata profonda scappa dalla gola di Harry mentre il suo pollice accarezza la mia mano.

È rimasto seduto qui per ore e mi ha detto che non se ne sarebbe andato finché non fossi ritornata a casa. "Anche essere malati fa schifo." Continuo con mia la lista delle cose che al momento mi fanno schifo.

"Ti sentirai presto meglio, Lucy." Harry mi dice con un sorrido timido sul viso.

"Potresti prenderti cura di me a casa mia, sai. O mia mamma. Non era necessario portarmi all'ospedale." Gli dico e sposto lo sguardo dal noioso soffitto per portarlo su una bellissima vista - il mio fidanzato.

"Se non te me sei ancora accorta i tuoi genitori sono via per il weekend e non ero sicuro su cosa fare dato che stavi male, così eccoci qui." Harry mi spiega e lascia un bacio sul dorso della mia mano, poi sul mio polso, infine sul mio braccio. "E sembra sia stata una buona idea dato che il dottore ti ha tenuto qui per una notte, dovresti essermi riconoscente. Saresti potuta peggiorare."

"Lo so. Grazie, Harry." Sospiro e penso a come posso ammazzare il tempo in questo noioso, bianco ospedale. "Ho dimenticato i letti d'ospedale. Anche i letti fanno schifo."

"Si, è vero. Ti senti sola, eh?" Harry chiede e alza un sopracciglio.

Sorrido, "Ora si, lo sono." e alzo la coperta facendogli capire che voglio che si unisca a me. Dopo che Harry ha guardato dietro la sua spalla per vedere se c'è qualcuno che gli impedirebbe di salire sul letto con me, si toglie le scarpe e si arrampica sul piccolo letto.

Il letto è troppo piccolo per entrambi ma in qualche modo riusciamo a stenderci in una posizione comoda, anche se nessuno di noi ha abbastanza spazio. La mia testa è appoggiata sul suo petto e le mie gambe sono sulle sue. Harry ha entrambe le braccia avvolge attorno a me e, forse, essere all'ospedale non è così noioso come mi aspettavo fin tanto che Harry è qui con me.

Minuti, molti minuti, trascorrono e il petto di Harry si alza e si abbassa più lentamente. Così chiudo gli occhi, sperando di prendere sonno ma la voce di Harry mi impedisce di addormentarmi.

"Ti amo, Lucy." Harry mi dice con voce bassa e lenta, e mi serve un minuto per realizzare quello che mi ha appena detto.

"Davvero?" Chiedo e alzo lo sguardo su di lui. Harry mi sorride.

"Davvero." Risponde e sembra soddisfatto, dopo che mi ha detto questo per la prima volta nella nostra relazione.

"Ti amo anch'io Harry." Rispondo e lui bacia la mia testa. "Sai, mi immaginavo il posto in cui ci saremmo detto 'ti amo' per la prima volta un po' più romantico di un letto d'ospedale."

"Ho delle canzoni davvero scadenti ma romantiche sul mio cellulare. Se vuoi posso metterle e dirlo di nuovo. Tutto quello che devi fare è fingere che io non l'abbia mai detto." Harry suggerisce ridendo e io scuoto la testa.

"No, idiota. Non posso fare finta che tu non l'abbia detto." Gli dico e mi faccio più vicina. Le sue dita viaggiano sul mio braccio e richiudo gli occhi. Molto più contenta di prima, ora che so che Harry mi ama.

Perché alla fine, non importa dove Harry mi ha detto queste tre parole per la prima volta. Alla fine, importa solo il loro significato.

Harry Styles Imagines // libro due (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora