Vorrei non averti mai conosciuta 😖

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L'aveva fatto ancora una volta, l'aveva allontanata, le aveva gridato contro cose che avevano spezzato un'altra parte del suo fragile cuore. Lei che aveva sempre creduto in Regina, lei che l'aveva sempre protetta, che era sempre stata al suo fianco. Lei che l'amava in un modo in cui non aveva mai amato nessuno, ma anche questa volta aveva incassato il colpo ed era rimasta immobile di fronte a Regina e aveva assorbito tutte quelle parole che forse raccontavano una storia che probabilmente avrebbe avuto un finale migliore di quello, un finale che avrebbe visto Regina felice della sua vita ed Emma lontana anni luce.

***

"Sei sempre la solita, non riesci mai a rispettare le scadenze, fai sempre di testa tua. Sembra ti piaccia disobbedire alle mie richieste. Ti avevo semplicemente chiesto di consegnare in tempo il tuo resoconto mensile, una semplice richiesta e come ogni volta che hai fatto? Non hai rispettato le scadenze" urlò Regina piombando nell'ufficio di Emma.

"Calmati Regina, lo sto finendo, la scadenza non è oggi?" chiese Emma alzando lo sguardo dal computer per rivolgere la sua attenzione su Regina.

"Questa mattina doveva già essere sulla mia scrivania" disse con fare arrabbiato Regina.

"Regina avrai la relazione sulla tua scrivania prima di pranzo, te lo assicuro. Non c'è bisogno di fare così."

Regina non rispose, non la guardò nemmeno, le diede le spalle e fece per andarsene ma si bloccò sulla porta sentendo nuovamente la voce di Emma.

"Regina è tutto ok? È successo qualcosa? Non credo che questa furia che hai appena scatenato su di me fosse tutta derivante dalla mia negligenza" disse con voce dolce Emma.

"Cosa ne sai tu di me? Cosa ne vuoi sapere tu?" disse Regina voltandosi di scatto e urlando.

"Regina calmati."

"Non dirmi di calmarmi, tu non puoi nemmeno immaginare cosa passa per la mia testa, cosa devo sopportare ogni giorno, con cosa devo convivere. Non puoi preoccuparti per me, tu non..."

"Pensavo fossimo amiche" disse Emma con uno sguardo rattristato.

"Pensavi male, noi non siamo un bel niente signorina Swan, proprio niente e mai lo saremo. E sai perché? Perché io non ho bisogno di amici. Gli amici ti rendono debole. Io non posso essere debole" disse Regina furiosa.

"Regina ma cosa ti è successo? Ieri non la pensavi così quando abbiamo cenato insieme. Cosa..." provò a dire Emma, ma fu bruscamente interrotta da Regina.

"Tu mi rendi debole, mi fai sentire indifesa, senza protezione. Perché tu riesci dove nessuno era mai riuscito, fai abbassare le mie barriere e giorno dopo giorno mi rendo conto che se in quel momento qualcuno ci dovesse attaccare io sarei debole, senza difese e questo per colpa tua."

"Regina" disse Emma con un tono così dolce che avrebbe fatto sciogliere anche il più freddo dei cuori.

Regina scosse violentemente la testa e guardò Emma negli occhi, quei maledetti occhi che le facevano credere di poter toccare il cielo con un dito. Non poteva permettersi di essere vulnerabile, nemmeno con Emma, tutto quello era troppo persino per lei. Tutto quello non era destinato ad essere, non poteva essere, i suoi maledetti sentimenti non erano veri, non potevano esserlo e se anche lo fossero stati avrebbe fatto di tutto per mandarli via perché quello che il suo cervello stava pensando in quel momento non poteva accadere, né ora né mai. Perché tutto quello era sbagliato sotto tutti i punti di vista, e senza ombra di dubbio sarebbe stata meglio senza di lei, senza le sue labbra che ogni volta sembravano attirarla, quelle braccia che avrebbe voluto attorno ai suoi fianchi, quegli occhi che desiderava tanto avere sul suo corpo. Tutto quello non poteva accadere.

Piccoli momenti di vitaWhere stories live. Discover now