Capitolo Nove

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Harry e Louis guidarono fino a casa in silenzio, nessuno dei due sapeva cosa dire dopo quel bacio. 

Beh, ci sarebbe stato silenzio se non fosse stato per i grugniti di frustrazione che di tanto in tanto uscivano dalle labbra di Louis mentre faceva scorrere le dita fra i propri capelli, come se avesse appena fatto la cosa peggiore che potesse mai fare.

"Louis, è tutto okay." disse Harry tranquillamente, quando si fermarono ad un semaforo rosso.

"No, non lo è!" Fu tutto ciò che disse lui, soffiando dell'aria dalla bocca.

"Sai, potrebbe essere tutto migliore se tu potessi spiegarmi il perché dei tuoi sbalzi d'umore improvvisi." sussurrò Harry, scuotendo i propri capelli con le mani prima di spostare i ricci dalla fronte. E tutto ciò che Louis poté fare fu sospirare e poggiare la testa sul volante. 

"Okay, te lo dirò."

Harry aspettò ma il ragazzo di Doncaster non disse nulla.

"Lou-"

"Fammi pensare!" urlò Louis, sbattendo una mano sul volante, colpendo per sbaglio il clacson, facendo così sobbalzare entrambi.

"Okay." sussurrò Harry, mordendosi il labbro e chiudendo gli occhi.  Cercando di non prendere tutto troppo sul personale. 

Perché gli piaceva Louis quando quest'ultimo invece passava la metà del tempo a ferirlo? 

"Harry, mi-"

"Smettila!" urlò Harry, coprendosi le orecchie e strizzando gli occhi.  Si sentì come se avesse avuto di nuovo cinque anni, e stesse cercando di non ascoltare le prese in giro dei suoi compagni di scuola, quando gli dicevano che era strano e che piangeva in continuazione. 

Il più piccolo sobbalzò quando sentì la mano di Louis poggiarsi sul suo braccio, stringendolo appena, dolcemente; subito il suo corpo sembrò rilassarsi al caldo tocco di Louis.

"Harry, scopri le orecchie." disse Louis piano, muovendo la propria mano sul suo braccio fino ad arrivare ad accarezzare i suoi ricci. 

Il riccio tolse esitante le mani dalle orecchie e aprì gli occhi. Il delicato e dolce tocco di Louis mentre arricciava le dita fra i suoi ricci e li accarezzava era l'unica cosa che riusciva a sentire. 

"Harry, parla con me." sussurrò Louis, continuando con quei piccoli e delicati movimenti. 

Ed Harry avrebbe voluto parlare, ma non ci riusciva.

"Harry." cantò Louis, e quando la sua voce si stonò un po' Harry non poté fare a meno di sorridere leggermente, ma tornò subito accigliato. 

"Harry Styles, Hazza, riccio, Harold!"

Ed Harry si ritrovò a sogghignare come un idiota mentre cercava di non scoppiare a ridere perché ora Louis gli stava dando dei leggeri colpetti sulle guance e stava facendo dei versi da bambino. 

"Chi è un bravo ragazzo? Chi è un ragazzo carino?" tubò Louis; ed Harry pensò di morire, perché Louis era così carino; adesso Louis gli stava accarezzando le labbra con le sue piccole dita dolci, morbide e delicate. 

"Dbp." sospirò in fine Louis, poggiando nuovamente la mano sul volante, guardando fisso davanti a sé.

Dbp? Pensò Harry, ripetendoselo più volte a mente in modo da ricordarselo.

Presto furono davanti casa di Harry; Louis aveva un sorriso triste stampato in volto. Harry gli rivolse un saluto timido con la mano, prima di correre su nella sua stanza tirando subito fuori il cellulare dalla tasca.

i sleep naked ➸ larry stylinson [ traduzione italiana ]Where stories live. Discover now