Jessica
Una discussione davanti a casa mi mancava, non mi sorprende che Nicole abbia ascoltato tutto.
Poggiando lo zaino sul divanetto, la trovai con in mano un pacco di snack salati ad osservare attentamente il telegiornale.
《Sono ritornate..》ripugnava ciò che le mostravano gli occhi, mi affacciai anch'io sorprendendomi di ciò che osservavo: un branco di lupi.
《Che cosa dicono al riguardo?》
《Le vogliono cacciare, vedi Jessica, tanto tempo fa..》
《Lo so. Le morti, i cacciatori, i ragazzini. Conosco la storia》annuì con un sospiro, pensava che la tranquillità fosse dalla nostra parte solo perché ci sono cacciatori e poliziotti pronti a sparare al primo lupo che trovi senza una logica, senza che abbia fatto niente.
Io, come altri, eravamo in pericolo.
《Mi chiedo se tu sia d'accordo ad uccidere dei lupi indifesi》
《Sono d'accordissimo! Devono bruciare tra le fiamme della morte come hanno fatto le loro vittime》il mio cuore saltò, fece le capriole e l'ansia si impradonì del mio corpo trasmettendo un tremolio di mano ingestibile.
Sapeva ciò che successe in città ma perché si ostina ancora a non dirmi le cose importanti; se l'ultimo rimasto è vivo, devo trovarlo, fargli delle domande e sapere ciò che aveva visto.
Ne rischia la specie.
《Ma zia, non tutti i lupi sono cattivi..possiamo dire che anni fa quel branco-》non mi diede il tempo di finire la frase che mi disse di fare silenzio, tutto ciò che dicevo lo paragonava ad una azione di difesa per gli animali.
《Luride palle di pelo, sono portatori di sfortuna! Te lo dico io Jessica, loro sono il male》strinse i pugni pronta per stendere il televisore, più lupi mostravano e meno Nicole si rilassava.
《Perché le odi a morte, non hanno portato via nessuno di noi》
《Che me dici di mia sorella, è scomparsa per colpa loro. Non so se sia viva, morta. Nulla》un tuffo negli abissi, mia madre era un punto interrogativo nella mia vita, così come mio padre, non si hanno notizie dalla mia nascita.
Un rimorso mi mangiò il cervello, avevo così tante domande, questa cosa dentro di me sarà per genetica, i miei genitori lo saranno, ne sono certa.
《Comunque, stanotte credo di stare via fino a tardi per un progetto a casa di Liam》vidi un ghigno nascosto.
《Solo progetto?》
《Zia!》scoppiò a ridere facendo cenni con la mano di andare via.
《Oh, stai attenta. Dicono che molta gente si è proposta di aiutare i cacciatori. Non spaventarti se senti spari, vogliono quei lupi feriti ma vivi, chissà cosa vorranno fare..》brividi.
L'oretta passò e i due ragazzi, stranamente, si presentarono insieme.
Ci fu quell'attimo di panico continuo nelle ore proseguenti, tra i dubbi di Liam nel vedere lo zaino di Blake ancora chiuso, nonostante avessimo tirato fuori i libri, il mio guardare intorno senza prestare attenzione e, mano a mano, beccavo Blake puntare l'orologio esausto.
Dopo che Liam ebbe finito sorrise fiero del suo patetico piano, non sapeva che una volta uscito da qui il lupo nero sarebbe entrato una seconda volta.
《Andato via?》
《Sarà tra i quartieri da dieci minuti》annuì rifacendo lo zaino legando i capelli, sentivo il suo sguardo lungo le mie braccia seguendo il movimento che faceva la molla aggrovigliata.
Guardai lui come guardava me, provai una confusione mentale.
Perché continuo ad andare incontro al dolore?
Perché voglio farmi del male?
Dovrò tenermi questo peso per l'eternità.
Il viaggio fu silenzioso, ricordo ancora come Nicole guardava Blake con aria di sfida, lo squadrava dalla testa ai piedi chiedendomi se dovesse accompagnarmi e stare con me da Liam.
Calpestavo le erbacce, alcune piante mi scheggiavano la pelle e puntavano alle caviglie, accarezzavo i tronchi ricordandomi la strada attraverso la loro forma e la loro corteccia, dalla più scura alla più chiara, dalla rigida alla meno molle.
Il cinguettio degli uccelli prendeva il posto delle nostre parole, il disagio di dire la cosa sbagliata era più forte della mia voglia di espandere e fornire fiducia.
《Sei agitata?》mi chiese rompendo il ghiaccio guardando avanti per farmi strada.
《Si, ho il timore delle mie capacità》
《Perché potresti perdere il controllo?》negai con la testa.
《A non essere capace di trasformarmi》rise accompagnando le mie insicurezze in un cupo angolo, non sapevo cosa ci trovasse di divertente tanto che pensa di ridere anch'io.
《Non sarà l'unica cosa di cui dovrai temere, Jessica questa doppia vita ti insegna a come viverla mischiando la fantasia con la realtà.》
Da lì il sentiero era divenne vivace, con battutine e risate, Blake sembrava tutto il contrario James, per lo meno ora, mentre mi aiutava a camminare.
Spero solo uno dei suoi giochi.
Rientrare nel nostro villaggio fa strano, guardata dai tuoi simili ed essere consapevole di avere un dannato animale non mi forniva sicurezza; ogni volta, osservavo quei manti di vari colori sfumati simili al colore del cielo, alcuni manti avevano gli stessi colori del tramonto più limpido e rosso, definirei Blake e altri oscuri come lui delle stelle della notte, i figli della luna che brillano con la loro sincerità e superficialità, nella notte più buia di sempre.
Per lo meno, mi consideravo un fiocco di neve che cadeva sui nasi dei bambini allegri, e sui umidi nasi dei cani.
Sarebbe carino perdermi nelle descrizioni di tutti i loro manti, sarei rimasta ore ed ore a paragonarli con tutto ciò che ritevevo naturalmente fantastico.
《Non aver paura, sono come te. Tutti sono partiti con il nulla》fiutò la mia ansia, mi nascondevo dietro le sue spalle larghe, timorosa di licantropo come me.
《È complicato ciò che provo》
《Stanne certa, percepisco il tuo caos.》
Mi incantai a vedere alcuni lottare, tra denti e unghie, si nitavano gocce di sangue e terreno nei loro occhi.
Blake chiamò alcuni dei tanti licantropi, paragonati ai figli della notte, lo raggiungevano con maestosità.
In confronto a loro, ero tesa come uno straccio strizzato.
《Al fiume, Moore?》lui annuì facendomi gesto con la mano abbassata di seguirlo, mi sentivo una intrusa tra le loro chiacchiere; in totale eravamo in cinque, due lupi e tre umani.
Seguì il suo amico, un giovane alto, con un ciuffetto biondo annodato da un elastico, perfettamente scolpito con una mascella quadrata delineata da due occhi azzurri; era un miracolo.
I due lupi da colori più sfumati del nero e grigio, erano già arrivati correndo come se ci fosse stata una gara.
《Tu devi essere Jessica?》quando arrivammo anche noi, il ragazzo mi porse la mano in attesa di essere stretta, feci un sorriso timido presentandomi.
《Sono Ethan, ho sentito parlare molto di te》mi bloccai, pensavo di essere una sconosciuta come lo erano per me e invece sapevano cose basilari.
Con la coda dell'occhio puntai Blake, nel tento di fare gli affari suoi; che avesse già saputo del mio potere?
Affascinata dai minimi consigli e le lotte amichevoli con i due lupi ancora incogniti, imparato sotto l'ombra di un pino.
Ricavai molte informazioni, le mie orecchie erano attente ad ogni spiegazione di Ethan, aveva dato consigli a Blake quando scoprì i suoi poteri e persino ai due lupi sotto il sole, a quanto pare era più grande fra i quattro.
《Jessica?》mi risvegliai, guardavo Blake tornare in campo stuzzicano uno dei due lupi, il più scuro, un grigiastro.
《Si?》
《La regola principale del branco è il senso di umanità, attacchiamo solo quando è necessario. Incutiamo timore quando crediamo di essere in pericolo. E altra regola, se non la più importante: non si uccide senza una buona ragione.》
Vidi Ethan serio, sembrava abbastanza amichevole all'inizio, si vede che ci tiene alle sue spiegazioni.
《E per quanto riguarda i cacciatori? Avete sentito i telegiornali?》
《Staremo attenti, una mossa sbagliata e possiamo essere portati dalla scientifica o peggio, torturati a morte》ingoiai tanta di quella saliva che tossì, lui era il lupo dalla pelliccia grigiastra mentre Blake con quel manto nero come la morte pronto a sbranarlo, nessuno di loro aveva paura di ciò che poteva succedere, tutti tranne me, che se la poteva fare addosso appena notava qualcosa di anomalo.
《Per questo, oggi iniziamo con allenamenti basilari. Attacco, difesa e furbizia》chiamò Blake in campo che lo accolse con la sua trasformazione decisa.
Si aggredivano a destra e sinistra, prima in attacco, poi in difesa e quei momenti di silenzio persi a pensare a qualche tattica, il sangue al lupo nero colava vicino al muso.
Ebbi paura di questo lato aggressivo di ognuno di loro, quando roteavano per terra con tanti tipi di versi e ringhiate sembravano chiari segni di concorrenza, non si vorranno mettere in mostra spero.
Terminò la sua piccola lezione scuotendo il pello arruffato e sabbioso, zoppicare con la gamba destra nel mentre, con la coda alzata, scodinzolava di poco nel guardarmi.
Si porse accanto a me leccando le ferite piccole e fresche che gli davano fastidio, porsi la mano nel suo pelo sporco uscendo con qualche macchietta di sangue e pelo.
Sarà dura.
《Jessica proviamo》
《Mh, no..》
《Non era una domanda》fece un sorrisetto angelico, come se non lo avessi visto massacrare Blake prima.
《I-io non so trasformarmi, non capisco cosa devo fare?》le mie dita si stringevano nel palmo della mano, le gambe non riuscivano a reggere il mio peso, per la prima volta mi sentivo più debole della mente.
Era una tortura psicologica più che fisica, dovevo domare il mio panico eppure, se l'ansia si prendeva gioco di me, io come potevo fare lo stesso?
《Sei qui per imparare. Non sei una bambina, alle prime armi ma con una forza da adulta》
《È la prima volta!》
《Si lotta per salvarsi la pelle Jessica, non traggo vantaggio, insegno oltre gli estremi.》
Blake sparì nel bosco, i due lupi si sdraiarono da un lato con gli occhi rivolti versi il campo pronti ad assistere alla scena del secolo; intanto Ethan mi prese per mano portandomi all'estremo del campo posizionandosi dall'altra parte.
Tremavo come una lepre sotto il suo sguardo furtivo.
La dura, la tosta, la bella.
《Fammi vedere chi sei Fox, fa uscire le tue emozioni con una secchiata d'acqua ghiacciata!》 provai a chiudere gli occhi lasciandomi trasportare in questo fiume di sentimenti contrastanti, dovevo buttare giù questo muro infernale per far uscire le emozioni così com'erano; ascoltai nella mia mente tutte le voci crudeli con frasi dette tempo fa che mi spezzano in due, potevo osservare il volto sfacciato di James, il tradimento di Blake, le bugie di Liam e il silenzio di Ashley.
Con le debolezze ci si fortifica.
Quando riaprì gli occhi, Ethan era già un licantropo e aveva il pelo così bello e morbido, di un grigiastro neutro zeppo come una spazzola piena di capelli o l'elastico sciolto con i nodi strappati.
Dovevo essere crudele se volevo essere come ho sempre sognato.
Davanti a me, le sue zampe scavavano sulla terra e, come un toro inferocito, ululò osservando ogni mia mossa.
Ringhiava incutandomi terrore, le mie zampe tremavano sul suolo, mi guardavo in giro per cercare un qualsiasi cosa che mi possa aiutare, dovevo competere per il cielo.
Quando capì che la mia difesa fu permanente, attaccò senza pensarci, senza sapere chi avesse sotto.
Cercavo di evitare di gemere per il dolore, mi aiutavo con la zampe anteriori per toccare terra senza cadere d'impatto per terra, i suoi denti aguzzi si infilzavano dentro di me neanche fosse un succhia sangue; lanciai con lo sguardo una breve richiesta d'aiuto che Blake ignorò.
Perché il dolore?
Perché amare questo genere di dolore?
Rotolai scappando dalla sua presa, e mentre mi girai, lui mi stava già per saltare addosso; mi levai e provai a far uscire gli artigli colpendolo, gemette così mi fermai mantenendo una certa distanza, mi sentì in colpa.
Con il busto piegato, provai ad avanzare lentamente ma non seppi che quella trappola mi costò caro.
Lo vidi con la bocca aperta, i denti riflettevano il mio vero animo impaurito, in un niente mi trovai sotto di lui.
Ero a pezzi, sotto lo sguardo di tutti, una dal manto bianco si trasformò in una pozza di sangue.
Scaraventata contro un tronco d'albero, me ne restai accovacciata lì aspettando che le ferite si curino da sole, come mi avevano accennato.
Da umano, dopo aver messo i boxer, venne verso di me accarezzandomi il pelo.
《Non male Jessica, temevo peggio》non saprei se prenderla come soddisfazione o presa per il culo.
Non mi mossi, il ragazzo se ne andò seguito dagli altri due lupi stringendo le palpebre per il dolore atroce.
《Ed eri una catastrofe..》sorrise Blake venendomi incontro, inginocchiato accanto a me immergeva senza pensarci la sua mano sulla testa, togliendo della terra da dietro le orecchie.
《Ascolta Jes, è la tua prima volta. Io ti considero una brava attaccante, cerca di pensare alle tue mosse prima. È come una partita di football》peccato che io non giocavo a football, non sapevo nulla.
《Dai alzati, andiamo a mangiare qualcosa. Ci aspetta di peggio.》
Mi rialzai scuotendo le zampe davanti e quelle posteriori, Blake mi stava aiutando accarezzandomi la schiena dove proprio il dolore si accumulava anche sulla punta della lingua, mi aiutava a camminare mettendomi di buon umore.
Che cosa avrei fatto per piccole gentilezze.
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La Nuova Alpha
WerewolfCompleta ✔︎ (In revisione, scritta molti anni fa) "𝘓𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘢𝘯𝘪𝘮𝘢 𝘦𝘳𝘢 𝘣𝘭𝘰𝘤𝘤𝘢𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘶𝘯𝘢 𝘨𝘢𝘣𝘣𝘪𝘢 𝘥'𝘢𝘳𝘨𝘦𝘯𝘵𝘰, 𝘥𝘪𝘦𝘵𝘳𝘰 𝘪 𝘴𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘴𝘪 𝘤𝘦𝘭𝘢𝘷𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘵𝘢̀. 𝘓𝘶𝘪 𝘴𝘢𝘱𝘦𝘷𝘢 𝘨𝘪𝘢̀ 𝘤𝘩𝘪 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘪...