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Jessica

Dire che ero spaventata fu estremamente poco.
Nascondevo il tremolio delle mani continuo nelle tasche della felpa, lo guardai massacrato per terra in una sua pozza di sangue mentre quel liquido battezzava il portico di casa.
Ero faccia a faccia con la morte.
Si toccava lo stomaco con i denti battenti e gli occhi stretti.
《..Aiuto》fu l'unica cosa che disse aggrappandosi a me entrando in casa.
I suoi gemiti di dolore improvvisi erano attutiti, chinato se ne stava poggiando i piedi uno davanti all'altro strisciante; nel girarmi, si sfracellò per terra tossendo.
《Santo Signore, cosa è successo?》mi immersi nella parte della Jessica insicura, debole e inconscia.
Gli presi le mani sporche tingendosi con le mie, seduti sul divano porsi due cuscini dietro il capo.
Mi allontanai da lui solo con la scusa del kit per infortunio, in cucina poi, nascosi sotto il pantalone il coltello più piccolo e affilato che ci fosse.
《Qualunque cosa accada, non aprire la porta》disse con un colpo di tosse secca.
《Come sarebbe a dire, non ho nulla qui per medicarti!》
《Non aprire la porta!》quella tonalità di voce fece arrizzare ogni pelo che avevo sul corpo, lo scrutai con maestosità mentre tastava le sue ferite.
Non capii lo stato d'animo che ruotava intorno, un vuoto nel sentire una voce possente che solo un animale avrebbe avuto.
《Mi cercano, se mi trovano e..e se trovano anche te con me..non me lo perdonerei. Non accetterei il dolore che potrebbero causarti per colpa mia.》
Camminai lentamente fuoriuscendo ciò che serviva, il minimo necessario per sopprimerlo.
《Come sei fuggito da loro?》non sapevo cosa fossero, le sue scuse banali mi importavano poco ogni volta che il suo corpo sfiorava il mio.
《Mi sono tagliato e ferito di proposito per lasciare una pista sbagliata.》
Per un tempo impreciso, la sua faccia fu come nuova e, prima che potessi sbottonare la camicia, rimasi a guardarlo inginocchiata al suo volere.
Presi la benda spezzando il tessuto con i denti, nel tastare il sangue caldo, notai una cosa.
Il taglio si stava chiudendo da solo nel giro di pochi minuti, senza che lui soffrisse, disteso non provava un minimo.
Fu lì che i dubbi divennero certezze.
Afferrai di nascosto il coltello nel pantalone, lo impugnai invano perché lui mi notò e si alzò in piedi privo di ogni sofferenza.
《Alza le mani dove posso vederle》gli puntai la lama, sorrise.
《Meschina e perspicace》borbottò seguendo i miei piani divaricando le gambe e toccando il cielo con le dita.
《Chi sei in realtà Dylan》sbuffò sedendosi graziosamente sul divano, non mi azzardai a lasciare il coltello e nemmeno avvicinarmi.
《Sai bene chi sono, ragiona》aprì più gli occhi ingrandendo il suo volto.
Ci fu una scintilla nelle sue iridi, la stessa di quando quel lupo mi attaccò e, dopo quel flash, i suoi occhi divennero rossi.

Un ringhio mi fece venire i brividi, oscuro e potente, proveniente da un lupo che si nascondeva tra le ombre sfruttando gli ultimi raggi del tramonto per confondermi.
Il respiro divenne irregolare, fui scioccata nel vedere nell'ombra, due brillanti occhi iniettati di sangue.

《Brutto pezzo di merda》rimuginai colma di rabbia, per colpa sua avevo visto l'inferno per interi giorni.
《Calma piccola lupa, quel taglietto era stato un avvertimento. Non dovevi sottovalutarmi e ci sei stata》sorrise di gusto, strusciò il naso contro il dorso della mano per poi immergere la mano nell'altra, puntai ancora il coltello in cerca visiva di qualche altra arma nel caso dovessi perdermi.
《Mi hai squartato!》si accigliò.
《Se fossi stato delicato avresti dato la colpa a te stessa. Volevo lasciare un..segno》ringhiai come un cane ribollendo in un pentolone di acqua bollente.
《E quel biglietto, lo hai lasciato tu, si? Alpha. Eri quell'alpha》
《Lo hai decifrato! Sono così orgoglioso》disegnò una risata su quelle labbra, un gesto dolce che mi fece rabbrividire.
《La caccia..Steve..》quel cacciatore morto seguivano il branco di Dylan, spiegato il motivo per cui i cittadini volontari e i cacciatori non si spingevano oltre il nostro confine.
E Blake, avevo dubitato del suo Fiuto quando disse che aveva sentito l'odore di licantropi sconosciuti.
《Sei sempre stato con me》
《Sono sempre rimasto》il mondo crollò sulle spalle.
Acidità, nausea, mal di testa.
《Perché io?》
《Tu..nah. Tuo padre è il mio problema》un senso di angoscia e tristezza pervase dentro di me da quelle parole pronunciate in modo così sfacciato.
Lui lo conosceva ed io no.
《Papà? Tu lo conosci?》con sguardo interrogativo mi guardò dalla testa ai piedi, non si aspettava un balbettio.
《Mia piccola Jessica, si è nascosto persino da te?》divenni debole seguendo qualsiasi sua indicazione per sapere le informazioni che aveva su papà.
Feci come mi disse, sedendomi sopra la sedia guardandolo con l'arma puntata, dovevo sapere tutto.
《Ci fu una guerra dei territori, il vostro confine era attaccato dal mio》ascoltai le sue parole amare.
《Sangue e morti, cittadini attaccati e nessuno che sapeva gestire la situazione. Così, il vostro alpha decise di proporre un accordo di pace》
《Cosa hai chiesto?》
《Volevo giocare, possedevo già cose concrete, non avevo nulla da chiedere》strinsi il coltello sentendo il suo sguardo fisso provocatorio contro il mio viso gelido.
《Allora feci un patto: il primogenito doveva essere un licantropo maschio. Sarebbe venuto con me nel mio branco, e avrebbe fatto da tramite. In segreto vi avrei neutralizzato comunque》mi si gelò il sangue, il viso come il resto della pelle divenne bianca, ero davanti ad un mostro, a un capo di un altro branco che voleva uccidere il capo del mio.
《Hai giocato con furbizia. Avremmo perso comunque con qualsiasi scelta. Cambiava solo l'arco di tempo》applaude, l'idiota applaudiva e basta.
《E tuo padre mi ha mentito, il tuo cazzo di alpha mi ha preso in giro》il mondo si rivelò più crudele di quanto pensassi perché Brad è sempre stato mio padre ed io lo ci ho persino parlato.
《Ho atteso la nascita di Noah, un bel maschietto forte e sano. Immaginavo fosse un licantropo, nato da due lupi.. ma il destino è malvagio》non appena si alzò, lo seguì.
Tremavo di rabbia e paura, mi sarei trasformata, stavo esaurendo.
《E mentre tuo fratello cresceva, il frutto della passione ha portato te. Tua madre sapeva in che guai si trovasse così vi ha nascosti prima che io potessi fiutarvi》i miei occhi erano accecati dalla rabbia, stavo perdendo il controllo di me stessa trasformandomi in quello che lui voleva.
《Li conosci più di me. Perché mi perseguiti?》strinsi ancora più forte il coltello, sudavo e il palmo divenne scivoloso, la tentazione di trasformarmi fu possente.
《Perché sei la soluzione meno distruttiva e diabolica. Voglio vendicarmi ma posso proporre un nuovo accordo》mi fermai alleggerendo la presa.
《Io e te, solo noi》volevo piangere e azzannarlo vivo.
《Ti seguo da quando ti sei trasformata, sei atterrata qui e ho riconosciuto il tuo odore, così come quello di Noah》è tutta colpa mia.
Solo mia.
Non parlai, gli diedi il libero accesso alla mia mente.
《Ho frugato nella vita dei tuoi ed ora sono un custode di segreti. Povera la mia lupa, cosa hai dovuto passare è ingiustificabile》sospirò stanco di parlare, indirizzato in cucina prese la bottiglia grande d'acqua e ne scolò metà dissetato.
《Smettila di definirmi tua, appartengo già a qualcuno》
《A quello lì? Un..beta?》
《Lo avrei scelto anche se fosse stato umano.》
Alzò le spalle, la mia risposya lo lasciò perplesso.
Lì provai a fingermi furba, dimostrargli che doveva avere paura di me, della futura alpha di questa cittadina poco calcolata.
《Cosa desideri Jessica? Se avessi avuto un'altra vita, cosa faresti ora?》rimasi di stucco nel sentire una domanda al di fuori di ogni contesto, senza alcun legame.
《La forza con cui poterti massacrare》rise leggermente.
《Ma se avessi di più, qualsiasi cosa, ti esporresti?》
Pensai a Blake, ai nostri sogni, alle nostre mete e ai desideri.
Si, per lui andrei in capo al mondo.
《Se fosse di vitale importanza..》
non mi muovevo, lo guardavo e basta, uno sconosciuto nemico era in casa mia a farmi da psicologo.
《Allora rischia con il mio patto, ne vale la vita di tutti》aprì la bocca impaurita, annuì soddisfatto percependo i miei squallidi timori, mentre mi persi nell'oblio della mia anima.
Girovagò intorno a me pulendo la camicia, aggiustandosi le maniche, e quel ghigno di vittoria ruotava intorno ai miei occhi come la lama che puntavo contro di lui.
《Mi segui, conosci il mio passato e la mia famiglia. Sei sempre stato nascosto e hai dato cenni di avvertenza. Volevi che non ti sottovalutassi quindi, adesso, cosa vuoi da me?》un sorriso beffardo apparve disegnato sulle sue labbra rosse, si avvicinò silenziosamente al mio corpo, centrò dritto gli occhi miei come obbligo, come se un grosso macigno si volesse filtrare nella mia pelle per sprofondare.
Era così essere alpha?
Io dovevo diventare così?
Quel peso mi fece perdere dalle mani l'unica arma che avevo per difendermi, osservai i palmi vuoti e, con una forte presa, mi fece sbattere contro il muro.
Il suo petto occupava ogni mia di fuga.
《Pensai a Brad non appena annusai il tuo odore. Non ci credevo quando mi hai detto che persino lui si nascondeva da te》azzardò a rubarmi il mento con le dita, dovevo cadere nel suo buio per alimentarlo.
《Non vedermi come il cattivo della storia Jessica. Noi due, così diversi e simili allo stesso tempo..possiamo controllare la situazione.》
I piedi non riuscirono a toccare il suolo quando la sua mano mi bloccò la gola, mi strinse forte per non lasciarmi andare anche se, senza fiato, potevo abbandonare ogni speranza.
《Ferma la guerra, mettimi i bastoni tra le ruote, massacrami. Dimostra agli altri ciò che sei realmente.》
Accennavo alla lupa di uscire, intimorita quanto me, si mostrava opaca.
《Basta!》ringhiai ponendo forza alle braccia, lo graffiai minimamente, ero in procinto di trasformarmi se solo fosse rimasto umano per un po'.
Le sue pupille si dilatarono e l'iride cambiò colore, i suoi occhi divennero qualcosa di realmente tenebroso: un rosso talmente chiaroscuro che risultò la luce delle ombre, la stessa tonalità del sangue.
Erano un qualcosa di realmente terrificante.
《Dimmi di sì e ti lascerò andare. Se così non fosse, ucciderò tutti coloro che proveranno a salvarti》trasalii.
《Che prevede il patto?》
《Doveva venire tuo fratello nel mio branco, ora lo farai tu. E resterai con me fino alla fine dei tuoi giorni.》
Caddi a terra respirando a malapena, toccai la gola violacea catturando attimi di respiro e vitalità mentre esso si toccava lo stomaco dolente.
Feci per gattonare e prendere il coltello invano, lo calciò via prendendomi con forza e voltandomi.
Al suo volere, io dovevo essere la futura madre del suo branco.
《Giochi sporco, non ci sto》
《Stupida bambina! Cerco di avvicinarmi a te mettendomi nei tuoi panni e rifiuti qualsiasi accordo?》sputò acido arruffando ogni ciocca di capelli nel palmo della sua mano, gemetti di dolore nel sentire il suo tono di voce incupirsi.
《Non hai le ovaie di sfidarmi? Preferiresti uccidere coloro che ami anziché venire da me per essere trattata da regina?》
Con tanta paura, la mia lupa decise di uscire.
Danzavo con le mie quattro zampe, incerta su ciò che dovessi fare restavo a guardarlo in agguato.
《Forza lupa mia, non abbiamo tempo per i giochi. Hai una guerra da neutralizzare》mi scaraventai contro mordendolo ovunque, gustando il suo sangue sui denti; riaprì le cicatrici, azzanandolo e creandone altre.
E lui mi guardò perfido, lasciandomi fare senza soffrire.
《Giochiamo..》disse prima di prendermi a mo' di sacchi di patate e lanciarmi come un giavellotto al muro, andai a sbattere la testa all'angolo osservando il nero, un colore che tanto ammiravo, abbracciarmi.
Con quel che riuscivo a notare, opaco, i suoi piedi vicini si bloccarono davanti al muso; con un semplice gesto di mano lo strinse forte scuotendomi, dovevo svegliarmi, riprendermi.
Gli morsi le dita cacciata dall'ansia, mi voltai eppure le sue mani afferrarono le zampe anteriori tirandole verso di sé, ed io spaventata, ululai un pianto atroce.
Non avevo coraggio e forza per affrontare da sola un alpha, in un confine che non era mio.
Nel sentire all'esterno il rumore delle ruote contro il terreno, feci un sospiro, ero salva.
《Ti aspetto a Shelton per una conferma decisiva. Rifletti attentamente alle conseguenze》bisbigliò nel mio orecchio accarezzandomi il capo.
Scomparve poi, in un volo estremo, con un salto fuori dalla finestra, un passerotto di passaggio.
Prive di forze ritornai umana, coprendo e riscaldando il corpo nudo con le mani.
《Jessica!》e quando la porta si aprì, fu straziante il modo con cui disse il mio nome.
Blake si inginocchiò davanti a me con il battito in preda ad un galoppo impazzito, a rodeo il suo cuore fu massacrato.
La voce tremante, i secondi contati, gli occhi lucidi..era deceduto.
Si tolse la felpa arancione coprendomi come un fagottino, prendendomi in braccio e stringendomi a sè.
《Sono qui》sussurrai decisa e distrutta, nonostante tutto ero lì.
《Rimarrò per sempre qui》giocò con le ciocche dei capelli in panico.
Ora ero al sicuro.
Assaporai l'odore di cannella, dovevo eliminare qualsiasi traccia di menta.
Eppure Dylan e il suo odore mi aspettavano a casa.



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