Capitolo 1 - Tre anni dopo

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Tre anni dopo...

-Mama...- sento sussurrare vicino a me. Lentamente apro gli occhi, ancora assonnata, e giro la testa verso la fonte del suono.
Per terra ai piedi del letto, vedo la mia dolce bambina di due anni, seduta che mi guarda con un libro tra le mani.

-Mama- ripete sorridendo quando mi vede alzare la testa.

-Buongiorno, piccola- dico, alzandomi dal letto per prenderla tra le braccia e baciarle le guance. -La zia Chiara ti ha svegliato oggi?- chiedo lascio la stanza.

-Chia- risponcon gioia, pronunciando il nome della mia amica.

-Buongiorno Ali! Sono estremamente in ritardo per il lavoro, ci vediamo sasera quando torni- dice Chiara mentre si infila le scarpe prima di uscire di casa.

-Vai tu a prendere Mia all'asilo oggi, vero?- chiedo mentre metto la bimba nel seggiolone della cucina.

-Certo, la porto al parco e la tengo fino ad ora di cena, poi la porto dai miei genitori, e tu la vai a riprendere quando torni dal lavoro- ripete il programma della giornata la mia amica.

Sono passati tre anni da quando Chiara e io ci siamo trasferite a Los Angeles. I miei genitori, venuti a conoscenza della mia gravidanza e della rottura con Daniele, mi dissero che avrei dovuto cavarmela da sola. Chiara è stata la mia roccia in quei momenti difficili. Quando ha dovuto trasferirsi più vicino ai suoi genitori per assistere il padre malato, mi ha invitato a seguirla. In Itailia, per me, non c'era più nulla, così ho deciso di unirmi a lei. I genitori di Chiara mi hanno accolto come una figlia, aiutandomi con Mia ogni giorno. Appena ho potuto, dopo aver partorito Mia, ho cercato lavoro, cercando di non gravare più sulle spalle di Chiara e della sua famiglia. Ora viviamo insieme in una casetta non troppo lontana dai suoi genitori.

-Grazie mille Chia- le dico mentre riscaldo il latte di Mia.

-Chia!- urla Mia, felice, e getta il libro per terra. Lei è una bambina molto vivace e caotica, ma sa conquistare il cuore di tutti.

-Ciao, mia piccola stella- le dice Chiara baciandola per poi uscire di casa.

-Ora siamo solo io e te- le dico, mentre la aiuto a bere dal suo biberon.

Il mio cellulare suona, rompendo la tranquillità del momento. Guardo l'orario, sono le 7:30; non sono in ritardo.

-Pronto?- rispondo.

-Alice, dove sono i rapporti della settimana scorsa?- chiede il mio capo, senza neanche salutare. In queste settimane è sempre nervoso, forse a causa della rottura con la fidanzata, ma quensto non giustifica il modo in cui tratta tutti in ufficio.

-Glieli ho inviati per mail signore- rispondo.

-No non ci sono, non mi sono arrivati- dice sbuffando. -Non sono così idiota se me li avessi mandati, ci sarebbero e non ti avrei chiamato- continua, senza dare spazio a scuse.

-Mi scusi, ne ho una copia catacea sulla mia scrivania- dico, cercando di pulire Mia che sta facendo casino. -Nella cartelluba blu... No! Ma che casino!- alzo la voce quando Mia, agitandosi, fa cadere la tazza della mia colazione.

-Veda di arrivare in ufficio al più presto! Non mi interesano le sue faccende personali. Stia attenta a come mi parla se non vuole essere licenziata!- detto questo il mio capo chiude la chiamata senza lasciarmi l'opportunità per chiarire e scusarmi.

Mia nel frattempo si è fermata e mi guarda intensamente con i suoi occhioni castani.

-Abbiamo fatto un casino..- sospiro per poi prenderla in braccio quando ho finito di pulire la cucina. -Andiamo a prepararci, altrimenti l'antipatico mi sgrida ancora se arrivo in ritardo-

Domani ci sarai ancora?Where stories live. Discover now