La sera finito il mio orario di lavoro mi affaccio all'ufficio di Zac per dirgli che me ne stavo andando a casa.
-Zac- dico entrando, lo trovo con la testa appoggiata alla mano e con gli occhi chiusi.
-Zac- ripeto avvicinandomi. Più mi avvicino e più mi accorgo che il suo viso è angelico così rilassato.
Allungo una mano e gli sposto una ciocca di capelli che dopo una lunga giornata era scappata al gel.
Lui apre gli occhi proprio in quel momento e io mi ritraggo di scatto quasi spaventata di essere stata trovata così.
-Alice...?- si alza a stira i suoi muscoli. -Che ci fai qui? Hai bisogno?-
-No, no io ero venuta a dirgli che me ne stavo andando- dico guadagnando un po' di distanza e tornando dall'altra parte della scrivania.
-Va bene...- mi dice per poi dare uno sguardo all'orologio. -Sto uscendo anche io...- si alza, prende il suo cappotto e mi segue fuori dall'ufficio.
In ascensore nessuno dei due parla, se è offeso o se è rimasto male dalle mie parole dell'altro giorno mi dispiace.
-Allora ciao, a domani- gli dico quando sono arrivata alla mia macchina.
-C'è qualcosa che non va? Sei stata nervosa tutto il giorno- mi chiede fermandomi. -Ha a che fare con me?-
-No assolutamente, scusami se sono stata nervosa-
-Ha a che fare con Daniele, il ragazzo dell'altro giorno?-
-Si... è una situazione complicata non posso parlarne ora- dico mentre mi si forma un blocco alla gola, vorrei poterne parlare con lui.
-Okay, se ti serve qualunque cosa puoi chiedere a me... sai come tuo capo ma anche come... amico-
-Grazie- gli dico sorridendo.
-Io ho una cosa che faccio quando sono giù di morale, mi aiuta a stare meglio... posso condividerla con te se vuoi- mi dice dopo un attimo di esitazione.
Ci penso un attimo, è tardi Mia sarà già andata a dormire quindi non posso passare del tempo con lei comunque.
-Va bene-
-Vieni ti porto io con la mia macchina- mi dice per poi incamminarsi verso la sua macchina e io lo seguo.
Una volta che siamo partiti rimango in silenzio per un po' e poi decido di parlare.
-Per l'altro giorno... grazie di essere venuto ad aiutarmi- dico senza in realtà dire quello che volevo dire.
-L'ho fatto volentieri- mi dice. Rimango zitta per il resto del viaggio non sapendo più come arrivare a quello che volevo dire senza mettermi in imbarazzo.
Quando entra nel garage mi rendo conto che mi ha portata a casa sua.
-Come mai siamo a casa tua?- chiedo mentre usciamo dalla macchina.
-Adesso vedrai, vieni- usciamo dal garage ed entriamo nella villa.
Appena entrato, appoggia il suo cappotto, le sue chiavi e il cellulare su un mobile all'entrata e io lo seguo poi andiamo in un salone.
-Ciao Hannah sono tornato- dice salutando una signora di mezza età che è seduta sul divano.
-Zac finalmente! Dovresti lavorare un po' meno- lo saluta lei alzandosi. -Chris è appena andato in camera a prendere dei giochi-
-Va bene, lei è Alice la mia assistente personale- mi presenta. -Alice lei è Hannah lei si occupa di Chris quando io sono al lavoro-
-Buonasera, è un piacere conoscerla- lei mi abbraccia e mi bacia sulle guancie.
-Ciao, dammi pure del tu tesoro- mi sorride. -Per me è un piacere, ogni tanto sposta qualche impegno a Zac e fallo venire a casa un po' prima... lavora troppo- mi dire sorridendo e facendomi un occhiolino.
-Peccato che sono io il suo capo e decido io i miei impegni- dice Zac scherzando poi i due si salutano e Hannah va via.
-Ti ho portato qui per farti conoscere Chris, è il bambino più dolce e allegro che conosca e riesce sempre a tirarmi su di morale... ho pensato che potesse aiutare anche te- mi dice mentre mi fa cenno di seguirlo lungo un corridoio.
-Chris sono tornato- dice Zac affacciandosi dentro ad una delle stanza che dava sul corridoio.
-Papà!- sento gridare e poi il rumore di piedini correre sul pavimento. Un momento dopo una piccola figura si fionda tra le braccia di Zac che lo prende in braccio e lo stringe. -Oggi mi sei mancato tanto- dice il bimbo. Dalle braccia di Zac vedo spuntare una testina ricoperta di capelli biondi e il viso contro il collo del padre.
-Mi sei mancato anche tu- dice lui. -Ho un'amica che è venuta qui per conoscerti- dice lui accarezzando i capelli del bimbo. Lui alza subito la testa e guarda il papà con un sorriso.
-Un'amica? Posso giocare?- chiede poi gira la testa verso di me e mi saluta con la manina.
-Se lei vuole giocare con te, potete giocare- gli dice Zac mentre io osservo gli occhi azzurri che il Chris ha preso dal padre. -Oggi è un po' triste puoi aiutarla a sorridere come fai sempre con me?- chiede Zac.
-Si!- dice lui scalciando per essere messo a terra. -Giù!-
-Ciao, io sono Chris- mi dice venendo davanti a me. -Vuoi giocare con me?-
-Io sono Alice a cosa giochiamo?- chiedo abbassandomi alla sua altezza.
-Vieni ho le costruzioni nella mia camera possiamo costruire un castello!- dice sorridendo per poi correre nella sua cameretta.
Zac si siede con me sul pavimento e stiamo li con Chris per un po' di tempo, arrivata una certa ora lui mi riaccompagna a casa mia.
-Grazie per avermi presentato tuo figlio... è un bambino dolcissimo- gli dico mentre ferma la macchina davanti a casa mia.
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Domani ci sarai ancora?
RomanceAlice è una ragazza che ama la sua vita: ama il suo lavoro nel settore pubblicitario della casa di moda dei suoi genitori, ama il suo ragazzo Daniele, ama l'appartamento che si è comprata da poco con il suo stipendio. Insomma la sua vita non era per...