Capitolo 4 - Ti va di bere qualcosa?

50 2 0
                                    

Il mattino seguente, trovo Zac al piano terra nella zona ristorante mentre sta facendo colazione. Decido di unirmi a lui al tavolo, e mentre gustiamo la colazione, intratteniamo una conversazione leggera riguardo al lavoro. Mi ha sorpreso vederlo a colazione e non al suo pc, stiamo comunque parlando di lavoro ma almeno sono passi avanti.

-A che ora rientriamo a casa oggi?- chiedo, rompendo il discorso lavorativo una volta conclusa la nostra discussione.

-Il volo è previsto dopo cena. Abbiamo un'ultima cena di lavoro con tutti gli investitori- risponde Zac mentre si alza dalla sedia.

Rientrata in camera, decido di chiamare Chiara per darle un aggiornamento e per accertarmi di come sta Mia. Dopo aver terminato la chiamata, mi ricongiungo con Zac, e insieme ci dirigiamo verso gli uffici dove avranno luogo le ultime riunioni della giornata che servono a concludere i contratti.

Durante l'incontro, Michael mi presenta come l'assistente e compagna di Zac. La finzione della nostra relazione deve continuare anche con questi soci, il che rende tutto ancora più complicato.

L'intera giornata si svolge in modo tranquillo, e ci prepariamo per la cena che avverrà presso il ristorante. All'interno, troviamo tutti i nuovi soci e investitori di Zac. Fortunatamente, queste due giornate di lavoro sono andate bene, speriamo solo che una volta tornati a Los Angeles, Zac non torni al suo comportamento nervoso precedente.

Durante la cena, ho l'occasione di chiacchierare con Josh sulla sua carriera nel campo dell'arte, ma il tempo vola e arriviamo presto al dolce.

-Scusatemi, ma devo andare in bagno- dico alzandomi dalla sedia dopo aver ordinato il dolce.

Una volta fuori dal bagno, mi imbatto in josh appoggiato al muro opposto. Mi stava aspettando?

-Josh? Che ci fai qui?- chiedo, cercando di mantenere un tono neutro.

-Volevo parlarti in tranquillità, lontano da tutti gli altri- mi spiega, staccandosi dal muro e avvicinandosi.

-Non credo serva...-

-Tu e Zac sembrate quasi attraversare un brutto momento. Ripeto, da fuori non sembrate neanche una coppia- afferma.

-Cerchiamo di rimanere professionali. Siamo in mezzo a della persone, e tutti e due siamo persone molto risevate- rispondo, cercando di muovermi verso l'uscita del corridoio per tornare al tavolo. Tuttavia, Josh mi ferma per un braccio.

-Calma, sto solo dicendo che stasera ho sentito una sintonia con te e credo che l'abbia sentita anche tu- sostiene.

-Ti ripeto che ho già il ragazzo, non mi interessa nessun altro- dico, spostando la sua mano dal mio braccio e tornando a sedermi al tavolo.

Inizio a mangiare il mio dolce, e quando vedo Josh sedersi di nuovo davanti a me, prendo la mano di Zac, incrociando le nostre dita. Dobbiamo dare qualche dimostrazione di relazione per evitare che smettano di crederci, altrimenti potrei essere licenziata. Josh mi fissa e il suo sguardo è ancora carico di interrogativi e dubbi. La situazione sembra sempre più incasinata, e la presunta relazione tra me e Zac sta chiaramente suscitando troppe domande.

-Tutto bene?- mi chiede Zac avvicinandosi, abbassando la voce.

-Si...- annuisco, continuando a mangiare il mio dolce.

-Sei stata molto in bagno- mi dice girandosi completamente verso di me.

-Josh mi ha seguita... ha detto che non dimostriamo di stare insieme, e poi ha provato a dire che stasera lui ha sentito una connessione con me- dico indecisa. -Mi ha semplicemente disturbato, non ti preoccupare- gli sorrido.

Zac annuisce e torna a inserirsi nella conversazione con gli altri, continuando a tenermi la mano. Finito il dolce, mi appoggio allo schienale della sedia e mi rilasso mentre parlo con Annabeth e altre signore.

-Zac, presto verrò a trovare tua madre. Mi aspetto di vedervi tutti- dice Michael. -Magari porto anche Annabeth e Josh, e facciamo una di quelle cene che piacevano tanto a tuo padre.-

Sento Zac irrigidirsi di fianco a me e mi volto verso di lui.

-Mia madre non ha più tanta voglia di avere ospiti o preparare un evento così- dice con voce ferma, lui ma i suoi occhi si abbassano per non incrociare quelli di altri.

-Alice tu non hai fatto in tempo ma i genitori di Zac preparavano le feste migliori durante le vacanze di natale- dice Annabeth entusiasta.

-No non ho fatto in tempo, è un dispiacere- dico gentilmente.

-Ricordo che quando Chris era piccolo amava il Natale con tutto se stesso- continua a parlare Annabeth. -Deve essere difficile anche per lui la siuazione, poi senza una mamma...- continua.

Sento la presa di Zac sulla mia mano farsi più stretta, e guardo il suo volto serio. Cerca di trattenersi, ma è arrabbiato.

-Chris è in gamba- intervengo per concludere la conversazione. -E Zac è un padre fantastico, se la cavano benissimo- dico convinta, alzandomi dalla sedia.
-Se volete scusarci ora noi andremmo. Ci aspetta l'aereo, ed è stata una giornata pesante- dico guardando Zac.

-Non volete rimanere ancora un po' per godervi la città? Potrei portarvi in giro io stesso- interviene Josh. -Se Zac deve tornare a lavorare, puoi rimanere tu, Alice, e ti farò vedere quanto è bella New York-

-Alice ha ragione, dobbiamo tornare a casa- dice Zac alzandosi anche lui, lasciando la mia mano e mettendo il braccio intorna alla mia vita. -Scusateci, ma dobbiamo andare. E per quanto riguarda la tua offerta, Josh, mi dispiace rifiutare,g ma torniamo a casa proprio stasera. Porterò Alice a vedere la città un'altra volta- dice guardando il ragazzo con uno guardo tagliente.

Dopo aver salutato tutti ci dirigiamo in macchina e poi subito verso l'aeroporto.

-Ma come si permettono- alza la voce frustrato Zac mentre sta guidando e si allenta la cravatta. -Non sanno niente della mia vita, di mia madre e di Chris- vedo le sue nocche sbiancare dal tanto stringe il volante.

-Zac loro.. volevano solo- cerco di calmarlo ma non mi lascia finire.

-Non cercavano di fare niente, se non insinuare che Chris non sta crescendo bene! E poi Josh! Con che faccia tosta- alza la voce innervosito, e decido di lasciarlo solo con la sua rabbia, smettendo di parlare.

Durante il volo di ritorno, cerco di distogliere la mente, concentrandomi su documenti e progetti di lavoro. Zac, d'altro canto, sembra profondamente immerso nei suoi pensieri.

Arrivati a Los Angeles, ci dirigiamo verso casa. Siamo entrambi stanchi, ma la tensione che ho sentito tutta la sera, tutto il viaggio tra di noi non accenna a diminuire. Quando scendo dall'auto, Zac scende con me e mi accompagna fino alla porta.

-Mi dispiace per prima per aver gridato, non è colpa tua- dice mentre camminiamo.

-Non ti preoccupare-

-E grazie per aver fatto finta di essere la mia ragazza-

-Beh quello è stato utile anche a me- dico ridacchiando. -Ha tenuto Josh un po' più fermo- gli sorrido una volta arrivata sul pianerottolo. -Sono arrivata-

-Grazie per avermi accompagnato e per tutto- dice per poi girarsi, ma dopo aver fatto qualche passo torna verso di me. -Comunque, per farti sapere... non ti avrei licenziato. Sei la migliore assistente che io abbia mai avuto- mi dice, e io sorrido.

-Beh è il mio lavoro. Cerco di farlo al meglio-

-Non è che avresti voglia di andare a bere qualcosa?- mi chiede.

La risposta sarebbe assolutamente si se non ci fosse Mia in casa che mi aspetta. Non sono abituata a lasciarla per due giorni, e soprattutto il fatto che non sia stata bene... proprio stasera non riesco a dire di sì a lui.

-Mi dispiace ma proprio non posso- gli dico per poi aggiungere velocemente. -Magari un'altra volta- lui annuisce mi da la buonanotte e se ne va.

Domani ci sarai ancora?Where stories live. Discover now