Capitolo 3 - E lui non dovrebbe essere il tuo ragazzo?

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Quel pomeriggio era passato tranquillo, impegnati entrambi con diverse riunioni fino a poco prima di cena.

-Sei pronta?- chiede Zac dopo aver bussato alla porta della mia camera.

-Sisi, un secondo- rispondo mentre mi affretto a cercare la mia borsa.

-In questa camera è scoppiata una bomba?- commenta lui, osservando il disordine. Arrossisco, vergognandomi del caos, ma continuo a cercare la borsa.

-Non trovo la mia borsa, scusami- dico, frustrata.

-Non serve, ti terrò il cellulare in tasca io- propone con tranquillità, come se non fosse niente di importante.

-Nono devo prendere anche un paio di cose- dico imbarazzata.

-Non ti servono soldi, non ti serve altro-

Ma guarda te se sa lui cosa devo prendere o meno.

Sbuffo alla fine, non trovando la borsa, e gli porgo il cellulare. Andiamo alla macchina noleggiata e saliamo, solo noi due, senza autista.


-Comunque volevo dirti che Andrea non è il mio ragazzo- confesso dopo un attimo di silenzio. Lui annuisce soltanto. Stavo per riprendere la parola quando, però, mi accorgo della bellissima casa di fianco a cui ci eravamo fermati.

-Buonasera- ci invita ad entrare Michael e prosegue presentandoci la moglie Annabeth e il figlio Josh, il ragazzo che era con lui al primo incontro.

La casa di Michael è spettacolare, un'elegante dimora che riflette il suo successo. Annabeth ci accoglie con un sorriso caloroso, mentre Josh sembra più freddo e distante. Il cenare con "la coppia felice" e il loro finto idillio sembra quasi surreale.

-La cena è quasi pronta intanto possiamo accomodarci a tavola- dice la signora mentre ci fa strada.

Zac mi fa accomodare per prima e poi si siede vicino a me mentre inizia a parlare di affari con gli uomini. Io cerco di mantenere l'attenzione; dopotutto, sono la segretaria.

-Uomini basta parlare di lavoro- li interrompe Annabeth quando arriva il cibo in tavola.

-Zac ho saputo dall'hotel che avete preso due stanze separate- dice dopo poco Michael.

Io deglutisco lentamente mentre aspetto la risposta.

-Questo è un viaggio di lavoro, non di piacere... Alice è anche la mia assistente personale per cui cerchiamo di mantenere il rapporto giusto durante il lavoro- dice sorridendo calmo.

-Capisco, capisco... ma ogni tanto lo svago è utile per sciogliere i nervi- dice ridendo l'uomo. Io mi trattengo dal portare gli occhi al cielo e mi concentro sul mio cibo.

-Da quanto state insieme?- chiede Josh.

Zac mi guarda e per la prima volta prendo la parola. -Non abbiamo una data.. abbiamo iniziato ad uscire insieme poco dopo la sua rottura con Vanessa e poi le cose sono evolute- dico cercando di sembrare sicura di me.

-Sicuramente siete bravi a far sembrare le cose solo professionali- dice Josh dubbioso. Effettivamente io e Zac eravamo freddi tra di noi, niente dava a pensare a un rapporto.

In quel preciso istante, il mio telefono inizia a squillare. Zac lo tira fuori dalla sua tasca e me lo porge.

-Grazie...- gli sorrido e guardo chi è.
Andrea. -Scusate devo rispondere-

-Pronto?- rispondo una volta che mi sono allontanata.

-Alice ciao, mi dispiace disturbarti, so che sei a lavoro ma Mia ha un po' di febbre e non riesco a tranquillizzarla. Magari sentirti la aiuta-

Domani ci sarai ancora?Место, где живут истории. Откройте их для себя