Capitolo 37

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Harry

- Ancora non posso credere che nel futuro abbiate trovato tutti gli Horcrux - continuava a ripetermi James a pappagallo - Ma siete riusciti a distruggerli? -

- No, non tutti - mentii io, stanco di quella conversazione - Eravamo sul punto di riuscirci, ma per cause di forza maggiore siamo dovuti venire qui. -

- Capisco. -

Intendiamoci, adoravo mio padre, davvero. Lo trovavo simpatico, altruista ed ironico. Certo, magari alcune volte esagerava con gli scherzi, ma tutto sommato sembrava essere ok. La stessa cosa valeva per Sirius.
A volte, forse, erano davvero troppo assillanti, ma preferivo averli intorno mentre mi facevano tante domande che non averli affatto.

- Dobbiamo organizzarci per recuperare l'Anello di Gaunt e il Medaglione di Serpeverde. - decretai dopo un po', intento a capire come muoverci al meglio.

- E la Coppa Tassorosso? Il Diario di Tom Riddle? - chiese Ron.

- La Coppa Tassorosso è più complicata da prendere, in quest'epoca. Per quanto riguarda il Diario, non siamo a conoscenza della sua posizione precisa, per il momento. -

Era passato soltanto un giorno dalla proclamazione della seconda parte della profezia, e insieme agli altri stavamo capendo come organizzarci al meglio. In quel periodo, ci risultava ancora praticamente impossibile recuperare alcuni degli Horcrux, quindi ci iniziavamo a preoccupare prima di quelli più facilmente raggiungibili. Inoltre, tentavano di capire chi fosse l'eroe ignaro, ma soprattutto quale fosse il sesto oggetto da distruggere e perché fosse così importante se non era in custodia di un pezzo di anima di Voldemort.
Eravamo nuovamente nella Stanza delle Necessità, io, i miei amici e i tre Malandrini, intenti ad organizzarci con le fasi del piano.

- Io, Ron e Luna andremo a recuperare il Medaglione di Serpeverde. - ci propose poi Hermione, tentando di trovare un cenno di assenso - E magari tu, Malfoy e Ginny recupererete l'Anello di Gaunt. - finì lei, mentre noi ci limitavamo ad annuire.

- E noi? E io? Dovremmo pur fare qualcosa! - intervenne Sirius.

- No, non dovete. - risposi secco.

Come era possibile che loro trovassero sempre un modo per rendere la situazione più complicata?
La verità, non era che pensassi che non fossero all'altezza.
Era che avevo paura di perderli di nuovo. Comprensibile no?
Non avrei sopportato dover osservarli nuovamente perdere la vita impotente, senza poter fare assolutamente nulla per salvarli. Mi avrebbe spezzato più di quanto già fossi.
Mi andava benissimo affrontare tutto, di nuovo, un'altra volta, ma non volevo che venissero messi in mezzo anche loro. Non potevo permetterlo.
Ce l'avrei fatta, lo avrei sconfitto come già avevo fatto: dopotutto ero Harry Potter, il Sopravvissuto.
Però, adesso era diverso.
Non ero più quel bambino che non aveva avuto delle persone che gli volevano bene fino agli undici anni.
Non ero più quel ragazzino che non aveva nulla da perdere.
Adesso, avevo molto di più, e mi sentivo responsabile nel tenere tutti al sicuro, per evitare nuovamente morti e feriti inutili.
Non ero nato pronto. Ero dovuto nascere pronto. E adesso avrei dovuto combattere e dimostrarlo, di nuovo.

- Ma non puoi farmi questo! Sono letteralmente parte della profezia, dovrò fare qualcosa! -

- Ha ragione - intervenne Ron - Dovrà almeno sapere a cosa sta andando incontro, no? -

Questa volta, a malincuore, dovetti dargli ragione.
Comunque, gli altri non erano tenuti a venire.
- Bene. Allora verrai con me e il mio gruppo, che ti teniamo sott'occhio. Voi invece - e mi rivolsi a mio padre e Remus, che intanto aveva in braccio Teddy - Ci aspetterete qui al castello. -

Il Settimo Anno // Golden Trio And Marauders FanfictionDonde viven las historias. Descúbrelo ahora