29.

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BURAK

"Papà me lo prendi un cagnolino come quello?" MI domandò, indicando il televisore.

Feci una smorfia, assomigliando probabilmente a Shrek. "Non credo che a Sirius farebbe piacere sai? Anzi sono quasi sicuro che se lo papperebbe appena metterebbe una zampa in casa." Le dissi sinceramente, continuando ad accarezzarle i capelli biondi.

Numerose volte, quando le sue lunghe ciocche chiare erano appoggiate sul mio braccio, mi ritornavano alla mente i ricordi di quando rimproveravo scherzosamente Hulya di essere andata con qualcun altro dato che entrambi eravamo scuri di capelli mentre nostra figlia era bionda come una californiana.

"Daiiii papà, non fare lo scemo! Sirius avrebbe finalmente qualcuno con cui stare." Mi rimproverò con quella sua voce così dolce.

Le solleticai il fianco. "Hai dato dello scemo a tuo padre?" La ripresi, facendola ridacchiare.

"Allah, che brutti quegli affari! Cosa sono?" Domandai, inorridito da quei mostri. Ma eravamo sicuri che questo fosse un cartone e non un horror?

Si tirò su, sistemandosi meglio sulla mia spalla, non prima di essersi girata una ciocca di capelli dietro l'orecchio nello stesso modo di Hulya. "Non sono dei mostri papà!" Ridacchiò, continuando a tenere gli occhi incollati alla TV. "Era Rasputin che cercava di attirare Anastasia nella trappola." Spiegò, confondendomi ancora più di prima.

Aggrottai la fronte e sospirai; i cartoni animati erano difficili da capire.

Alzai per un attimo il braccio che tenevo posato su di lei per dare un'occhiata all'orologio. Non tardava mai di un minuto; non ero preoccupato ma non riuscivo a capire il perché di quel ritardo.

Banu sembrò capire i miei gesti. "Ma non doveva venire zio a prenderti?" Chiese, appoggiandosi ora al divano, guardandomi per un nano secondo.

Annuii. "Hai proprio ragione. Mi toccherà andare a vedere perché non ha portato la sua faccia da schiaffi qui." Dissi, alzandomi dal comodo sofà. Il divano era l'invenzione più intelligente del mondo insieme al letto.

Bloccò il film e salì in piedi sul divano, mettendo un finto broncio. "La prossima volta però rimani qui fino a che non finisce. È già la seconda volta che lo mettiamo e poi vai via prima che finisca." Fece una pausa, accusandomi con gli occhi.

"Ci siamo capiti?" Disse, posando le mani sui fianchi, cercando di intimorirmi. Aveva preso da me.
Cercai di non ridere per la sua espressione buffa e mi inginocchiai per terra, arrivando all'altezza della sua pancia. "Avete ragione mia signora, vi chiedo umilmente perdono." Abbassai il capo, come un cavaliere pentito di fronte alla sua regina.

Non ebbi nessuna risposta e quando feci per alzare il capo, lei mi saltò addosso e insinuò le mani tra i miei capelli appena sistemati. Sapeva che mi dava fastidio ma ovviamente dovevo meritare una punizione per il fatto che non avrei visto il finale di Anastasia.
Mi sollevai con lei, che si era abbarbicata sulla mia spalla e sul mio collo, sperando di sfuggire al solletico ma invano.

La buttai sui cuscini e presi a solleticarla dappertutto, tanto pativa tantissimo persino sulle ginocchia. Provando ad allontanarmi mi afferrò alcuni ciuffi, tirandomeli all'indietro. Mi arresi, non potevo sopportare che i miei poveri capelli indifesi venissero trattati a quel modo.

Feci un fischio, richiamando il mio fedele amico, mentre tentavo di darmi una sistemata continuando a farla ridere. Quella risata giocosa era il mio lasciapassare per qualsiasi cosa.

Sirius arrivò in tutta la sua maestosità nel salotto, guardando subito con occhi quasi adoranti la biondina accanto a me. Era un cane enorme, pericoloso, addestrato all'attacco ma quando vedeva Banu diventava un Cocker, ma ero sicuro che avrebbe fatto di tutto pur di proteggerla.

𝗦𝗔𝗕𝗕𝗜𝗘 𝗠𝗢𝗕𝗜𝗟𝗜 {𝙲𝚊𝚗𝚎𝚖}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora