11 | Amor ch'a nullo amato

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«Amor, ch'a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,

che, come vedi, ancor non m'abbandona.»

-Dante Alighieri


Il bosco era stato arredato con così tanta maestria che Anna faticò a credere fosse lo stesso posto in cui aveva passeggiato per anni.

Il retro della casetta di Miss Stacy era irriconoscibile.

Lunghe tende di raso coprivano il grosso degli alberi, alcuni ciocchi centenari erano stati adibiti come panche e al centro regnavano maestosi petali di petunie rosa, le preferite di Miss Stacy. I posti a sedere non erano tanti ma d'altronde non lo erano nemmeno gli invitati. Per quanto la maggior parte volesse bene a Muriel, molti avevano storto il naso al pensiero di vederla sposata ad un uomo di colore, con una figlia per giunta.

Dal momento in cui la notizia era diventata ufficiale Muriel non aveva guardato più in faccia nessuno. «Lo amo» rispondeva ai più maligni, a coloro che osavano criticarla per la sua scelta di vita. «Lo amo, cosa intendete fare? Mettere a freno i miei sentimenti?»

E così aveva portato avanti quella storia d'amore impossibile, dopo averla combattuta per anni, e avevano deciso finalmente una data.

Anne superò Marilla e Matthew che si guardavano intorno estasiati e si avvicinò a Ruby e Moody. Appena la ragazza la vide si abbracciarono calorosamente. Erano abituate a non vedere più quei capelli rossi fluttuare per Avonlea ed erano tutti puramente sorpresi quando la vedevano, come se fosse una creatura mitologica che si diceva una volta abitasse dalle loro parti e forse non era mai veramente esistita.

«Anna! Che bello vederti»

La ragazza fece un sorriso all'amica e poi un cenno a Moody, ormai suo marito, che era diventato un adulto dal sorriso gentile e la postura buffa. Ormai, pensò, erano tutte accasate. Era rimasta solo lei spaiata.

Scosse la testa e si mise a chiacchierare del più e del meno, dando adito alla sua solita natura burlona. Era cambiata molto, maturata, in quei tremendi ultimi anni. Aveva imparato di nuovo la sofferenza e l'amarezza ed era diventata molto più contenuta di quello che le piaceva credere. Ma ogni tanto le faceva comodo tornare ad essere l'Anna stravagante di un tempo. Soprattutto se ad un matrimonio, che diciamolo francamente non poteva essere occasione migliore per tirare fuori un bel sorriso. E fingere la serenità non era poi così difficile, se contagiata dalla felicità di tutti gli altri.

Chiacchierarono fino a quando altri invitati, per di più amici di Bash e qualche altro abitante di Avonlea, iniziarono ad accomodarsi.

La rossa prese posto accanto all'amica, continuando a chiacchierare sotto voce. «Insomma Diana detesta gli inglesi, le sue lettere sono sempre piene di critiche!»

Ruby sorrise, non molto convinta e poi abbassò lo sguardo. «E invece Gilbert, l'hai più sentito? Pensi che sarà presente oggi? Non mi sembra di averlo visto da nessuna parte» concluse, guardandosi intorno a destra e sinistra.

Anna sentì il macigno sul cuore fermarsi e pesare.

Perché lo chiedete tutti a me? Avrebbe voluto urlare. Se anche lo avesse detto a qualcuno, di certo non sarei stata io. Pensò con amarezza.

«Non saprei. Io e Gilbert non parliamo da molti anni ormai»

Ruby annuì e spostò lo sguardo in imbarazzo. La curiosità aveva preso il sopravvento ma ancora una volta ne era uscita a mani vuote. Nessuno riusciva a capire cosa fosse successo tra quei due, due anni prima, tanto da far fare le valigie di fretta al ragazzo e lasciare Avonlea senza più guardarsi indietro. Anna si chiudeva in un muro di freddezza se confrontata, e a monosillabi tirava fuori delle scuse poco attendibili.

Il discorso fu interrotto definitivamente dall'entrata dello sposo.

Tutti fissarono Sebastian con ammirazione e un sorriso sulle labbra. Lui salutò qualcuno e poi si diresse spedito al centro della radura, di fronte al pastore.

Proprio quando Anne si stava per voltare e fare una battuta simpatica sull'evento, il sorriso le si smorzò sulle labbra.

Restò incapace di respirare, con gli occhi fissi su di lui, il cuore in panne dai battiti accelerati.

Perché Gilbert era appena entrato con in braccio Delphine.

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Traduzione:

*L'amore, che non permette a nessuna persona amata di non ricambiare,

si impossessò di me per la bellezza di costui in modo così forte,

che, come puoi vedere, ancora non mi lascia.


Uhm, qualcosa si sta muovendo in Avonlea... sarà amore o sarà omicidio? Solo i prossimi capitoli ce lo diranno.

Per adesso godiamoci il nostro Gilbert che è tornato a casa come il figliuol prodigo. Lo so, lo so, scontato vero? Ma in fondo non poteva perdersi il matrimonio di Bash, guardate che faccino tenero


 Lo so, lo so, scontato vero? Ma in fondo non poteva perdersi il matrimonio di Bash, guardate che faccino tenero

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Detto questo, alla prossima miei cari spiriti affini <3 Accetto scommesse su cosa accadrà!

La resilienza del cuoreWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu